Immenso Alonso, vince LeMans da debuttante ed ora vuole la Indy500
18/06/2018 14:44:33 Tempo di lettura: 8 minuti

Aveva cercato, accettato e intrapreso di buon grado questa sfida con un solo obiettivo, vincere LeMans, ed è ciò che ha eseguito alla perfezione Fernando Alonso in una giornata destinata a diventare storica e indimenticabile.

Aveva cercato nuove sfide Fernando, sfide che potessero metterlo nelle condizioni di tornare vincere fuori dalla Formula Uno, dove da anni non tocca palla, e la ha trovate, senza grossi problemi perché il suo nome fa gola af ogni singola squadra nel mondo dei motori, e Toyota si è resa disponibile a dargli un sedile per correre l'intero Mondiale Endurance, e anche per vincerlo, e per vincere soprattutto la 24 Ore di LeMans.

Una gara, storica e meravigliosa alla quale Alonso si è preparato nel migliore dei modi, con un programma di test molto serrrato, (che ha compreso anche la 24 Ore di Daytona per abituarsi all'abitacolo chiuso e alla guida notturna), al quale Fernando ha preso parte come suo solito, con grande professionalità e dedizione, che lo hanno portato ad imparare molto velocemente in funzionamento della categoria e della sua vettura, per costruire le basi per il trionfo nella classica della Sarthe.

Un trionfo di squadra, costruito sin dalle qualifiche, dove l'equipaggio della Toyota numero 8, formato da Sebastien Buemi, Kazuki Nakajima e Fernando Alonso, ha centrato la pole position, a scapito della vettura gemella, unica vera avversaria nella classe LMP1, dopo all'abbandono nel giro di due anni di Audi e Porsche.

Poi la gara, gestita alla grande dal team e dai piloti ?di provenienza F1), che sono stati impeccabili, anche più forti della penalità di un minuto di penalità incassato nella notte, ed hanno imposto un ritmo forsennato, portando al traguardo la vettura in prima posizone, doppiando l'altra Toyota in gara, arrivando in parata, andando a rompere la maledizione della Casa Giapponese con questa gara.

Una vittoria frutto del grande lavoro di squadra, sia del team che si è preparato nel migliore dei modi, con un infinità di test e collaudi anche di 30 ore, nei quali sono stati messi a punto anche i più piccoli dettagli per non perdere ancora una volta la Gara delle gare, preparando anche le fasi di difficoltà o di noie tecniche.

Un successo merito anche dei piloti che in tutte nelle 24 ore di gara hanno gestito quando necesario, ma anche spinto al massimo quando erano in obbligo di recuperare sulla macchina gemella, senza mai commette un erroe, gestendo la macchina e soprattutto i doppiaggi, che con 60 vetture in pista sono decisivi, sia per guadagnare che per perdere del tempo.

Una vittoria che di fatto non può essere attribuita ai singoli, ma che senza dubbio consente di sottolineare ancora una volta l'immensa bravura, talento, professionalità, velocità di Fernando Alonso, che si è presentato alla Classica Francese quasi da neofita, con una sola gara ufficiale alle spalle, la 6 Ore di Spa e alcuni giorni di test, che poco sono paragonabili con le emozioni, la tensione, la concentrazione, che nella 24 Ore sono richieste.

Una gara, quella dello Spagnolo, perfetta, con degli ottimi tempi, esattamente costanti e non in altalena come quelli messi a segno dai driver della Toyota numero 7, e velocissimi in alcuni stint di gara, specie quelli notturni, dove l'Asturiano ha recuperato una smodata quantità di secondi, quasi un giro (3 minuti circa) alla vettura gemmella che era leader della gara, azzerando anche il minuto di penalità incassato dal team mate Buemi.

Tempi che sono valsi all'ex pilota Ferrari e Renault l'elogio da parte di Tom Kristenses, Mr LeMans, non certo l'ultimo arrivato nel mondo dell'Endurance, colui che con Audi ha trionfato per ben nove volte sul tracciato della Sarthe, e che senza dubbio sa come vincere questa gara.

Tempi favolosi negli stint di notte, in una fase molto molto delicata della gara, nella quale con pochissima visibilità, basse temperature sia di aria che di pista, e stanchezza, dove generalmente i tempi tendono ad alzarsi, mentre il pilota McLaren (in F1) e Toyota (nel Wec) ha mangiato il gap dall'auto leader, arrivando al sorpasso alle prime luci del giorno, gettando di fatto le basi per il trionfo, dimostrando un gran bel feeling con la vettura e una straordinaria sensibilità di guida nella notte, condizione in cui Alonso non è abituato a gareggiare.

Ennesimo fattore che dimostra la sua eccezionale gara, è la totale assenza della benché minima sbavatura del pilota di Oviedo, a differenza di tanti altri driver che hanno commeso degli incidenti o errori, specie se sotto pressione (come Jose Maria Lopez, che quando inseguiva Alonso ha fatto un testacoda e varie sbavature), o altri cbe addirittura hanno concluso la loro gara contro le barriere dislocate sui 13 chilometri del tracciato.

Una vittoria che ristora l'immagine di Fernando, restituendo la sua vera immagine come quella di uno dei piloti più veloci e forti del Mondo, e che gli fa vivere delle sensazioni che da molto, troppo tempo non provava, e che gli apre le porte ad un futuro che potrebbe portarlo nella storia, poiché dopo la giornata di oggi, il due volte Campione del Mondo di Formula Uno ha conquistato due terzi della Tripla Corona (Mondiale di F1 o Gp di Monaco e 24 Ore di LeMans), e gli rimane solamente l'ultimo tassello, la Indy 500.

Indy500 che, anche ascoltando le sue dichiarazioni del dopo gara, diventa l'obiettivo principale della sua Carriera, e che proverà a conquistare già dalla prossima stagione, anche disputando l'intero Campionato Indycar, per prepararsi al meglio alla gara sull'ovale più famosa del Mondo, non disputandola come una gara singola, ma replicare ciò che sta facendo in questo 2018 nel Wec, disputando l'intera annata.

Una gara che soprattutto fornisce una grossa boccata di ossigeno ad uno straordinario pilota, e che consegna a tutti noi amanti del Motorsport un VERO racer, un amante di corse e velocità, appassionato delle storia del Motorsport, che corre, gareggia e si mette in gioco per la passione che ha, per ciò che più ama, cercando sempre nuove sfide, e che prende talvota dei rischi, mostrando soprattutto gli attributi, rivelandosi quasi un pilota di altri tempi, eclettico e versatile, impegnato su più fronti, offrendo un flashback, un ritorno al passato agli appassionati più anziani, e rivelandosi un raggio di sole in mezzo alla tempesta per gli appassionati più giovani, abituati alla generazione di oggi di piloti e non ai Piloti(si con la P maiuscola) di un tempo.


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