Budapest, terra di certezze e inaspettate sorprese: numeri e storie del Gp d’Ungheria
27/07/2022 10:00:00 Tempo di lettura: 21 minuti

Il Gp d’Ungheria sul noto circuito di Budapest, dal momento del suo ingresso nel calendario di F1 nel 1986 ha vissuto un totale di 36 edizioni valide per il campionato mondiale. I lavori all'Hungaroring iniziarono nel 1985 con la pista che fu pronta ad ospitare la sua prima gara soltanto nove mesi dopo. Il governo ungherese pensò inizialmente a ristrutturare il vecchio circuito presente nel parco Nepliget a Budapest, ma alla fine decise che la cosa migliore sarebbe stata quella di creare invece una struttura costruita ad-hoc per l’evento.

Nessun anno dal 1986 ad oggi è andato perso. Neanche il coronavirus è riuscito a causare scompiglio nei piani degli organizzatori dell’Hungaroring. In tutto questo periodo il tracciato, lungo attualmente 4.381 chilometri (molto tortuoso e divertente, tanto da essere spesso paragonato a un kartodromo dai piloti) subisce sostanzialmente due modifiche significative. La prima a cavallo tra il 1988 e 1989 andando a togliere la ‘doppia S’ posta dopo curva-3. Inoltre, all’epoca la prima curva non era secca come l’attuale, ma era una sorta di parabolica che raccordava il rettilineo a condurre verso curva-2.

La seconda è quella più importante e avviene precisamente tra il 2002 e il 2003. Curva-1 viene resa più secca, il che porta anche all’introduzione di una leggera piega da percorrere comunque in piena accelerazione prima di sopraggiungere in curva-2, ancora nota oggi come luogo in cui si concentrano le maggiori azioni di sorpasso. L’altra modifica interessa il tratto che collega curva-11 alla 12. Il breve rettifilo viene allungato, donando a Curva-12 un’ampiezza di 90°. Questo renderà anche molto più rettilineo il tratto a collegare Curva-13.

L’Hungaroring è riuscito inoltre, lo scorso anno, a strappare un importante rinnovo ai vertici della F1 che lo ha visto assicurarsi la permanenza in calendario fino al 2032 con un’opzione fino al 2037.

QUI LE INFORMAZIONI STORICHE E GEOGRAFICHE

Statistiche del GP d’Ungheria

In 36 edizioni ci si aspetterebbe di vedere un bel mix di vincitori, invece sia per quanto riguarda i piloti che per i team notiamo dei netti ''domini''. Sul podio per quanto riguarda l’Hungaroring troviamo 3 personalità ben note e distinte. In testa il britannico, sette volte campione del mondo Lewis Hamilton con 8 successi (5 con Mercedes, 3 con McLaren). Staccato a 4 vittorie troviamo l’altro sette volte campione del mondo, Michael Schumacher (3 con Ferrari, 1 su Benetton-Ford). Mentre il terzo posto viene occupato con 3 trionfi da 3 volte iridato Ayrton Senna (ottenuti tutti su McLaren-Honda).

Per quanto riguarda l’albo d’oro delle scuderie invece, al comando troviamo la McLaren con 11 coppe (3 arrivano da Senna con motore Honda, mentre le altre vengono conquistate tutte supportate dal propulsore Mercedes grazie al bis di Hakkinen, alla vittoria di Raikkonen, Kovalainen e Button e alla tripletta di Hamilton). Seguono con 7 trofei Williams (2 motorizzata Honda, 5 Renault) e Ferrari, terzo posto per Mercedes con 5 vittorie. Il giro più veloce della pista appartiene a Lewis Hamilton, ottenuto su Mercedes W11 quando nelle qualifiche dell’edizione 2020 riuscì a girare in 1’13’’447.

Storie del GP d’Ungheria

Abbiamo deciso di dedicare la puntata odierna a tre piloti in particolare. Con l’appuntamento del 2007 andremo a rivivere la prima delle otto vittorie ottenute da Lewis Hamilton in territorio Ungherese. Quasi una certezza a Budapest, che però, come diciamo appunto anche nel titolo, spesso ci ha riservato delle sorprese. Come nel 2014 quando Daniel Ricciardo riuscì a vincere al volante della Red Bull davanti a Lewis (Mercedes) e ad un superbo Fernando Alonso (Ferrari), e nell’ultima edizione del 2021, dove contro ogni pronostico il francese Esteban Ocon l'ha spuntata tenendosi alle spalle sia Lewis Hamilton che Carlos Sainz Jr (Ferrari).

2007 – La prima vittoria dell’insaziabile Hamilton

Al sabato l'assegnazione della pole position scatena un’orda di dibattiti. È l’anno dell’accesa rivalità tra i due compagni di box McLaren, Fernando Alonso e Lewis Hamilton. Lo spagnolo, già affermato bi-campione del mondo, il britannico rookie promosso in un team ufficiale subito dopo essersi laureato campione di Gp2 l’anno precedente. Ai box tra i due scoppia letteralmente la guerra. A Hamilton sarebbe spettato, secondo rotazione, il diritto di godere di un giro supplementare per provare ad ottenere la pole. Privilegio che la squadra decide di revocargli a causa dell’incidente avuto in Inghilterra. Lewis però non ci sta e in uscita dai box va a superare Alonso mettendosi nella posizione migliore.

Alonso blocca Hamilton al box McLaren durante le qualifiche del Gp d'Ungheria 2007 (foto: twitter)

In tutta risposta il team richiama ai box Fernando e una volta montato il treno di gomme nuovo, per ottenere la miglior prestazione, decide di mantenerlo sulla piazzola del box fin allo scadere del tempo utile così da punire Lewis impedendogli di effettuare l’ultimo tentativo. Alonso viene dunque liberato giusto in tempo da evitare la bandiera a scacchi, cosa che gli permetterà di fare il giro più veloce di giornata e di ottenere la pole position, mentre Lewis resterà fermo ai box. I commissari sportivi però, apriranno subito un’indagine e decideranno di andare a punire Fernando retrocedendolo di 5 posizioni in griglia (partirà sesto), con la pole che verrà ereditata proprio da Hamilton, autore della seconda prestazione al sabato.

Dopo i fatti del sabato, ci si attende una comoda vittoria da parte del britannico. Al via Lewis prende la testa come da copione davanti a Kimi Räikkönen (Ferrari). Seguono Nick Heidfeld (BMW-Sauber) e Nico Rosberg (Williams-Toyota). Alonso parte sesto, ma commette un errore. Finisce largo nell’ultima curva del primo giro e viene superato da Mark Webber (Red Bull-Renault). A quel punto Fernando si scatena: passa l’australiano al terzo giro, Robert Kubica al quarto. Le sue speranze di rimonta però si placano alle spalle di Ralf Schumacher in quinta posizione. Nel frattempo Felipe Massa (scattato 14° su Ferrari) perde un paio di posizioni nel corso del primo giro e la sua corsa viene inevitabilmente compromessa.

Davanti Hamilton prova inizialmente ad allungare, poi Räikkönen riesce ad eguagliare i suoi tempi con una Ferrari più brillante di quanto le prove avessero mostrato. Heidfeld, Rosberg e Alonso si fermano al giro 17 per il primo rifornimento, seguiti un paio di tornate più tardi dal duo di testa. Räikkönen imbarca meno carburante e, in poco tempo, riesce a portarsi negli scarichi di Hamilton. La configurazione di vetture e tracciato però rende i sorpassi pressoché impossibili. Kubica, dopo il pit stop risale fino al quinto posto ma, come il compagno in BMW, Heidfeld e Rosberg punta su una strategia a tre rifornimenti. Räikkönen effettua il suo secondo stop al giro 46, quattro tornate prima di Hamilton, che resta leader. Alonso, sceso al settimo posto dopo il primo rifornimento in cui aveva deciso di imbarcare molto carburante, risale in quarta posizione dopo il terzo stop di Kubica e Rosberg.

Lewis Hamilton, McLaren MP4/22, Gp Ungheria 2007 (foto: twitter).

L’ultima parte di gara viene animata dai confronti ravvicinati tra Hamilton e Räikkönen e tra Heidfeld e Alonso, ma ormai è tutto deciso. Per Lewis arriva il terzo successo stagionale che lo vede allungare in classifica sul compagno di squadra. Hamilton, Raikkonen e Heidfeld il podio. Kimi conquista un secondo posto importantissimo dato che il 2007 lo vedrà incoronato come (ultimo) campione del mondo sulla Ferrari staccando Lewis Hamilton e Fernando Alonso (parimerito al secondo posto) di un solo punto.

2014 – L’incredibile vittoria di Daniel Ricciardo

Corre l’anno che decreta l’inizio dell’era turbo-ibrida. Mercedes comanderebbe incontrastata se non fosse per qualche problema di gioventù. L’ordine di partenza vede infatti Nico Rosberg (Mercedes) scattare dalla pole, secondo e terzi Vettel (Red Bull) e Bottas (Williams), quarto e quinto Ricciardo (Red Bull) e Alonso (Ferrari) mentre è solamente 21° Hamilton per un problema tecnico occorso durante le qualifiche.

Fernando Alonso, Ferrari, cerca di resistere agli attacchi di Hamilton, Mercedes, e Ricciardo, Red Bull, alle sue spalle. Gp Ungheria 2014 (foto: twitter)

Poco prima del via della gara d domenica si assiste alla comparsa della pioggia. Al momento del giro di formazione Daniil Kvyat (Toro Rosso, 11°) resta fermo in griglia ed è così costretto ad una partenza dai box, dove sono già presenti Lewis Hamilton e Kevin Magnussen (McLaren). Al via Nico Rosberg riesce a tenere la prima posizione seguito subito dopo da Valtteri Bottas, Fernando Alonso (ottimo spunto per l’asturiano), Sebastian Vettel, Jenson Button e Daniel Ricciardo. Il tedesco della Red Bull riesce però a superare nuovamente la Ferrari dello spagnolo, mentre Hamilton, partito dai box, va in testacoda alla curva 2 e danneggiando lievemente l'ala anteriore. Rosberg davanti allunga indisturbato fino a quando, nel giro 8, Marcus Ericsson con la Caterham perde il controllo della vettura in uscita della curva 3, innescando un effetto pendolo e finendo a sbattere violentemente contro le barriere.

La gara viene neutralizzata con l’ingresso della Safety Car che induce i piloti in una serie di pit stop. Fra questi Daniel Ricciardo, Felipe Massa (Williams), Jean-Éric Vergne (Toro Rosso), Nico Hülkenberg (Force India), Hamilton e Kimi Räikkönen (Ferrari): tutti a prediligere le Soft; rientrano poi anche le due McLaren che però decidono di andare sulle intermedie, scelta che si rivelerà sbagliata. Un giro più tardi entrano in pit lane anche Rosberg, Vettel, Bottas e Alonso che vanno su morbida. All'undicesimo giro, ancora in regime di safety car, va a muro anche Romain Grosjean (Lotus): ciò costringe la vettura di sicurezza a rimanere in pista per altri due giri.

Dietro alla Safety Car, è Ricciardo a condurre davanti a Button, Massa, Rosberg, Magnussen, Vergne, Vettel e Alonso. Le McLaren sfruttano le gomme intermedie e guadagnano una posizione a testa alla ripartenza con Button che diventa leader. Alonso passa Vettel, alle spalle del quale si fa largo Hamilton. La gara delle McLaren è però penalizzata dal mancato ritorno della pioggia, e in un paio di giri sono costrette nuovamente ad entrare ai box. Al quindicesimo dei 70 giri previsti, la gara di Rosberg prende una brutta piega: nel tentativo di ripassare Magnussen, finisce per perdere due posizioni a favore di Vergne e Alonso. Lo spagnolo ha poi la meglio anche della Toro Rosso e sale al terzo posto mettendosi alle spalle di Ricciardo e Massa. Segue un pacchetto compatto con Vergne, Rosberg, Vettel, Hamilton, Perez e Bottas. Nello stesso frangente, nelle retrovie si assiste ad un contatto tra Pastor Maldonado e Jules Bianchi, che devono fermarsi entrambi ai box.

Al ventiduesimo giro Sergio Pérez tocca l'erba sintetica bagnata in uscita dall'ultima curva e finisce contro il muretto dei box; ciò necessita un secondo intervento della Safety Car, cui fa seguito un nuovo stop di Ricciardo e Massa. Adesso Alonso è in testa al Gran Premio. Seguono Vergne, Rosberg, Vettel e Hamilton. Räikkönen è nono, mentre Ricciardo e Massa sono usciti in sesta e settima posizione. Alla ripresa Alonso guadagna terreno su Vergne che riesce ancora a tenere dietro tutto il gruppo degli inseguitori. Al 32º giro, Rosberg rientra per la seconda volta, rimontando gomme soft. Contemporaneamente Vettel replica l’errore di Pérez, ma il tedesco riesce ad evitare il muro dei box soltanto per pochi centimetri e riparte.

Al giro 34 e con oltre metà gara ancora da sostenere, Hamilton supera Vergne e ottiene la seconda posizione (ricordiamo che il britannico era partito dalla pit lane). Al giro 38 effettua un nuovo cambio degli pneumatici anche Alonso, rimanendo sulle soft; un giro dopo, Hamilton monta invece le medie, riuscendo a rimanere davanti al suo compagno di squadra. Ricciardo torna in testa, davanti a Massa e Räikkönen. Al 45°giro dietro all’australiano della Red Bull troviamo Alonso, staccato di 15”, le due Mercedes, le due Williams, Räikkönen e Vettel. Al 54° passaggio Riccardo effettua il suo terzo e ultimo pit stop.

Il podio del Gp d'Ungheria 2014 (foto: twitter)

Alonso torna in testa, ma deve guardarsi dal ritorno delle Mercedes di Hamilton e Rosberg, che però si ferma per effettuare un'ultima sosta tre giri più tardi. A 10 tornate dalla fine le gomme di Fernando sono completamente andate. Riesce a resiste ad Hamilton (soft per il ferrarista, medie per il pilota della freccia d’argento) ma il vero pericolo è Ricciardo che al sessantasettesimo giro supera l’inglese con una grande manovra in curva-tre. Al primo tornante del giro successivo, l’australiano supera anche la Ferrari di Alonso andando a prendersi la sua seconda vittoria in carriera. Fernando termina secondo riuscendo a difendersi magistralmente dagli attacchi delle Mercedes nel finale. Hamilton chiude sull’ultimo gradino del podio. Un risultato che non impedirà a Lewis di ottenere la corona iridata al termine di quella stagione, la seconda in carriera per lui.

2021 – Storica impresa di Ocon, ma quanti meriti a Fernando

Dopo la bella sfida al sabato, vinta da Hamilton su Mercedes, secondo il compagno Bottas e terzo Verstappen su Red Bull, i tecnici di Milton Keynes decidono di sostituire alcuni elementi della power unit sulla monoposto dell’olandese. Purtroppo l’incidente di Silverstone ha comportato dei danni maggiori al previsto. Nessuna penalità comunque per lui. La partenza avviene con una leggera pioggia, tanto che tutti i piloti optano per le gomme intermedie. Al via Lewis Hamilton mantiene il comando, mentre più dietro accade l’imprevedibile. Bottas parte male, tampona Norris (McLaren) scatenando un incidente che coinvolge anche i due piloti Red Bull, Perez e Verstappen. Anche Lance Stroll commette un errore, frena sull’erba e finisce contro la Ferrari di Charles Leclerc che poi a sua volta colpisce la McLaren di Daniel Ricciardo.

La direzione di gara prima decide di mandare in pista la Safety Car, poi presa coscienza della gravità dell’incidente decide di sospendere la gara. Hamilton si trova in testa davanti a Esteban Ocon (Alpine), Sebastian Vettel (Aston Martin), Carlos Sainz Jr. (Ferrari), Yuki Tsunoda (AlphaTauri), Nicholas Latifi (Williams) e Fernando Alonso (Alpine). Non possono più proseguire Bottas, Pérez, Norris, Leclerc e Stroll. I tecnici riparano le vetture di Verstappen e Ricciardo garantendogli almeno di riprendere la via della pista.

L'incedibile difesa di Fernando Alonso su Lewis Hamilton, Gp d'Ungheria 2021 (foto: twitter).

Le condizioni atmosferiche migliorano, ma tutti i piloti decidono, alla ripartenza, di conservare le gomme da bagnato intermedio. Tutti, a eccezione di Hamilton, al termine del giro di schieramento, rientrano ai box per passare alle gomme slick. Lewis si trova così da solo sulla griglia di partenza. Grave errore da parte del muretto box di Stoccarda. Nel caos dei cambi gomme Kimi Räikkönen viene rimandato in pista al sopraggiungere di Nikita Mazepin; nel contatto ha la peggio il russo, che è costretto al ritiro. Hamilton, dopo solo un giro, rientra ai box, per passare alle gomme da asciutto. Il britannico rientra in gara ultimo, mentre Ocon balza al comando del Gp, davanti a Vettel. I due costruiscono subito un bel margine su Latifi, che fa un po' da tappo su Tsunoda e Sainz. Verstappen e Hamilton, entrambi nelle retrovie, riescono a passare Schumacher. Il britannico si ferma al diciannovesimo passaggio, per montare gomme dure. Viene rimandato in pista davanti a Verstappen e Ricciardo.

Al ventunesimo giro si fermano Russell, Tsunoda e Latifi. A questo punto Sainz riesce a prendersi la terza posizione davanti ad Alonso. Alle spalle di questi due è risalito Hamilton. Tra il trentaseiesimo e il trentasettesimo giro assistiamo al cambio gomme per Vettel e Ocon. Ciò consente ad Alonso di trovarsi in testa fino al trentanovesimo giro, quando anche lo spagnolo effettua il cambio gomme. Il pilota dell'Alpine torna in gara quinto, alle spalle di Hamilton. L'altro pilota della scuderia francese, Ocon, è sempre al comando, davanti a Vettel e Sainz Jr. Vettel si avvicina al francese, ma non riesce mai a impensierirlo per il primo posto.

Al quarantasettesimo passaggio dei 70 previsti Hamilton si ferma ancora, per montare gomme medie. Il britannico torna in gara alle spalle di Alonso. Il suo ritmo è notevole, tanto da girare tre secondi più veloce di tutti gli altri piloti in gara. Da quel momento ingaggia una lunga battaglia con Alonso, che come un leone riesce a difendersi per oltre dieci giri dagli attacchi del britannico. Solo al sessantacinquesimo giro Lewis riesce a superare lo spagnolo. Hamilton raggiunge, e passa, in un paio di giri, Sainz Jr prendendosi la terza posizione e riesce ad avvicinarsi al duo di testa, senza però avere la possibilità di giocarsi la vittoria.

Il podio del Gp d'Ungheria 2021 (foto: Esteban Ocon)

Esteban Ocon vince il suo primo Gran Premio in carriera in Formula 1 (il primo anche per Renault da quando ha deciso di convertire il suo nome in Alpine), precedendo Vettel, Hamilton e Sainz Jr. Il tedesco dell’Aston Martin però si vedrà squalificato al termine del Gp a causa di un problema di pescaggio riscontrato sulla sua monoposto. Dai dati avrebbe dovuto avere carburante sufficiente per superare i controlli FIA, ma di fatto non è stato così. Sainz eredita così il gradino più basso del podio. L’errore invece commesso al box Mercedes spedendo Hamilton sulla griglia di partenza su gomme Intermedie si rivelerà decisivo nella mancata vittoria del britannico. Un’occasione persa che avrebbe potuto aiutare maggiormente Lewis nelle fasi conclusive del mondiale.

E ora, secondo voi, quale storia ci racconterà l’Hungaroring nel 2022?

Foto: Twitter


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