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26/02/2023 13:50:00

Analisi dei test in Bahrain. Pronostici, sensazioni e sicurezze (poche) sul Mondiale che verrà


Articolo di Daniele Muscarella
Lo sappiamo, molti di voi inizieranno a commentare che i “test sono test”, che non è possibile giudicare le scuderie in questo momento, ma possiamo dare valore alle riflessioni ed all’analisi di alcuni dati di queste 25.5 ore di test con l’aiuto di …

Lo sappiamo, molti di voi inizieranno a commentare che i “test sono test”, che non è possibile giudicare le scuderie impegnate in programmi di lavoro differenti, che nessuno può sapere i carichi di benzina e le mappature con cui hanno girato le monoposto e che in pratica bisognerà aspettare il Q3 di sabato 4 marzo per sapere realmente la velocità sul giro secco delle varie vetture 2023, e domenica sera per sapere chi ha lavorato meglio in termini di consistenza in gara ed affidabilità, e comunque anche in quel caso “sarà solo la prima gara”.

Tutto assolutamente verissimo, e se guardiamo anche solo allo scorso anno queste obiezioni sono ancora più valide, considerando l’esito dei test e la doppietta Ferrari nella prima gara che incantò ed ingannò tanti che già pensavano ad un Mondiale dominato dalla Scuderia di Maranello. Sappiamo bene come sono andate le cose

Che senso ha quindi una pagella che giudica i primi tre giorni di test e che senso ha sbilanciarsi in avventurosi pronostici? Ha il valore della riflessione, e nell'era delle interazioni social ha il valore del confronto, ed è comunque la sintesi di 25.5 ore passate ad analizzare ogni dettaglio, ogni camera car, qualsiasi dato disponibile anche con l’aiuto di chi questi dati li raccoglie e li rappresenta in modo da trarne informazioni utili e confronti significativi. 

Partiamo un attimo dal contesto, ricordando anche ai lettori meno attenti, che questo è il secondo anno di una rivoluzione regolamentare iniziata nel 2022, con la reintroduzione delle monoposto ad effetto suolo, che devono generare gran parte della loro aderenza al terreno dai veloci flussi d’aria che passano sotto la vettura piuttosto che da quelli che passano su scocca, ali ed appendici aerodinamiche, adesso per lo più vietate perché sporcavano la scia delle vetture rendendo quasi impossibile per un pilota stare molto vicino all’auto che si inseguiva nelle curve veloci.

Scopo del nuovo regolamento è uno solo: aumentare lo spettacolo favorendo i sorpassi. Obiettivo che dopo il 2022 può dirsi parzialmente raggiunto, se non fosse per il tanto noto problema del porpoising, una fastidiosa oscillazione della monoposto dovuta all’alternanza di pompaggio e stallo aerodinamico sul fondo, che ha colto di sorpresa la maggior parte delle scuderie e che ci ha mostrato macchine instabili, difficili da guidare ed a tratti anche pericolose per la salute dei piloti.

La federazione ha apportato dei piccoli cambiamenti per la stagione 2023 allo scopo di ridurre questo fenomeno richiedendo fondi più rigidi e imponendo un’altezza da terra maggiore. Non si tratta però di modifiche drastiche, e i team sapevano da tempo di doverle affrontare.

Il regolamento è infatti abbastanza stabile. I motori sono "congelati", ovvero le scuderie non possono intervenire proponendo soluzioni nuove e più performanti, ma solo risolvere problemi di affidabilità ed eventualmente sbloccare un potenziale che prima era nascosto da mappature conservative.

Presentato il contesto andiamo per ordine e vediamo quali informazioni possiamo estrapolare per ogni scuderia dopo questa lunga pausa invernale e dopo questi tre giorni di test, chiarendo ciò che può essere una “sensazione”, ovvero una semplice opinione e ciò che è innegabilmente vero.

 

Red Bull: voto 9.5

Se hai una monoposto che ha ampiamente dominato il Campionato precedente, vincendo 16 di 22 gare, e puoi contare su un regolamento quasi del tutto invariato tra un anno e l’altro, allora molto probabilmente sarai il punto di riferimento anche per il Campionato successivo. È questo il caso della Red Bull.

La RB19 è l’evoluzione della dominante RB18, in una scuderia che non ha cambiato nulla, che può contare sulla stabilità dei suoi uomini ai vertici tecnici ed amministrativi, e sulla tranquillità di ruoli ben definiti tra i piloti. Nonostante le parole del team principal Christian Horner, quasi disperato per le ore decurtate in CFD e galleria del vento a causa della penalità dello scorso anno inflitta per aver superato il budget cap 2021, la RB19 fin dai primi giri in pista ha mostrato la sua forza, con sviluppi che in parte erano già pronti nella passata stagione.

Se non vogliamo giudicare solo il contesto e i grandi sorrisi difficilmente celati dal Campione del Mondo in carica Max Verstappen, possiamo guardare il grafico di F1 Data Analysis: “Finora la RB19 si è dimostrata un mostro di deportanza: può sostenere velocità impressionanti nelle curve più veloci e mantenere l'aderenza per oltre un secondo! È un segno di notevole deportanza, stabilità e sensibilità del pilota.

Pronostico: a meno di clamorose sorprese è la previsione più facile, Red Bull, o meglio Max Verstappen, potrebbe ripetere agevolmente il Campionato dominante della passata stagione.

 

Ferrari: voto 8

È già più difficile esporsi in un giudizio sulla SF-23. Guardando la macchina messa in pista il primo giorno, quella le cui regolazioni ed innovazioni sarebbero frutto delle ore al simulatore ed in galleria del vento, ci sarebbe da essere pessimisti e scuri come le facce che si scorgevano ai box Ferrari la sera di giovedì.

Nei due giorni successivi le cose però sono andate migliorando, anche grazie ad un carico alare progressivamente maggiore ed i grafici di F1 Data Analysis mostrano un dato estremamente confortante evidenziando che la nuova monoposto avrebbe ridotto drasticamente il brutto drag, la resistenza all’avanzamento, che aveva nel 2022. 

L’altra buona notizia arriva sicuramente dal motore. Dal primo fire-up abbiamo commentato il sound della PU Ferrari e, al netto della differente posizione dei microfoni e delle mappature utilizzate, il suono che abbiamo ascoltato e registrato da riprese esterne e camera car è più pieno. Analizzando la famosa “frequenza fondamentale” e con opportuni raffronti è possibile stimare la potenza in CV di un motore, anche ibrido. Speriamo di darvi maggiori conferme nei prossimi giorni, ma secondo noi sono almeno 15 i CV di vantaggio della power unit Ferrari su quella RBPT (Honda) e Mercedes (che ha recuperato).

Pronostico: difficile, se non impossibile. Considerando il gran numero di circuiti “anomali” in questa stagione, c’è da capire se gli innegabili passi avanti fatti dalla SF-23 sono stati fatti anche nella direzione giusta, e se il lavoro svolto per risolvere i problemi di gestione delle gomme in gara è realmente andato a buon fine. Certamente un motore così potente ti da spazi di manovra nei setup per mitigare anche questi problemi, ma credo che ancora non siamo all’altezza di Red Bull nei circuiti con molte curve veloci, manti irregolari o con tanti passaggi sui cordoli.

 

Mercedes: voto 7

Sono finiti i tempi in cui era possibile nascondere completamente le proprie forze e le proprie debolezze. Il team di Brackley aveva una montagna da scalare ed ha scelto di farlo con lo stesso approccio della passata stagione. Sicuramente ha accumulato esperienza ed ha risolto tanti problemi di guidabilità, a testimoniarlo è il complessivo miglior rendimento di Hamilton rispetto a Russell in questi test, considerando quanto quei problemi fossero mal digeriti dal 7 volte campione del mondo.

Rimangono però molti punti interrogativi sul concept Mercedes, dubbi che sicuramente hanno anche all’interno della scuderia considerando che lo stesso Toto Wolff ha dichiarato che “abbiamo pronti dei pezzi che potrebbero farci assomigliare di più ad altre vetture”.

Pronostico: una stagione tra alti e bassi. Probabilmente la vedremo genericamente più protagonista e soprattutto su alcuni circuiti lotterà per la vittoria. Con l’affidabilità dello scorso anno (che potrebbe non esserci) farà sicuramente più punti rispetto al 2022.

 

Alpine: voto 5

È uno dei tre costruttori in griglia, e ha fatto in questi anni investimenti economici pari o superiori a Ferrari, ma il progetto stenta a raggiungere gli obiettivi prefissati al netto del buon quarto posto dello scorso anno.

I dati della A523 e l’analisi del suo comportamento in pista sono strani. Potrebbe essere una delle scuderie che si è nascosta di più, perché la vettura sembra davvero stabile, ma dalla analsi attenta dei dati sembra piuttosto che abbia un grande problema di trazione che porta a tempi nel complesso piuttosto “lenti”. 

Pronostico: se si sono nascosti lo hanno fatto benissimo. Quest’anno forse non saranno insidiati dalla McLaren, ma forse si troveranno spesso alle spalle di Aston Martin. Molto difficile vedere quei passi avanti necessari ad arrivare a “lottare per il titolo in 100 gare”

 

McLaren: voto 4

Non credo che Andrea Stella e Zack Brown abbiano lo stile “megatroll” di Wolff ed Horner, e se fin dalla presentazione le dichiarazioni parlano di “difficoltà nel completamente degli obiettivi” in relazione agli sviluppi necessari per adattarsi alle modifiche regolamentari, e poi in pista vediamo una MCL60 quasi inguidabile, credo ci sia ben più di un motivo per parlare di piccola crisi.

Credo che fosse dai tempi di Kubica alla Williams nel 2018 che non si vedevano i meccanici intervenire con stucchi, colle e flex su componenti della monoposto ai box, in questo caso sulle ali di gabbiano che rivestono parzialmente le ruote anteriori. Il team di Woking ha un know how tecnologico che rende un tale ritardo difficilmente giustificabile

Pronostico: un grande passo indietro. Al netto di un grande pacchetto di aggiornamenti già annunciato è molto difficile che il solo talento innegabile di Norris e Piastri sarà in grado di tenersi alle spalle scuderie che hanno fatto grossi passi avanti, tra tutte Aston Martin ed Alfa Romeo, ma occhio anche ad Haas e Williams.

 

Alfa Romeo: voto 7.5

Se dovessimo giudicare solo l'estetica probabilmente la C34 avrebbe già vinto il Mondiale con ampio margine. La nuovo monoposto del team Alfa Romeo Sauber sembra anche molto promettente in quanto a prestazioni. Al di là del miglior tempo di venerdì fatto registrare da Zhou alla fine della sessione, con gomme rosse e forse con mappature più spinte, la monoposto è stabile e precisa in inserimento curva.

Molto probabilmente, tra le motorizzate Ferrari, è quella che ha spinto di più con le mappature della Power Unit, forse su richiesta proprio di Maranello, e guarda caso è stata l’unica ad accusare un problema di affidabilità. Segnale non proprio positivo, speriamo sia in un caso isolato.

Dati alla mano è comunque la monoposto che ha la velocità minima di percorrenza più alta dei test e quella con la miglior trazione (seppur con un carico maggiore e la minore velocità massima) 

Pronostico: in lotta nella parte alta del midfield, potrebbe anche arrivare vicina al podio se sarà confermata l’affidabilità della PU Ferrari.

 

Aston Martin: voto 9

Lawrence Stroll non è uno che perde tempo e soldi. Tre anni fa ha iniettato in questa scuderia un flusso di soldi enorme, alla fine del 2021 ha fatto anche una grande “pulizia”, facendo saltare tante teste ed ingaggiando ottimi tecnici, e per finire ha investito in strutture tecnologiche moderne ed innovative. Conseguenza di questo percorso è che in Aston Martin (ex Force India) hanno smesso di copiare ed hanno cominciato ad osare ed innovare. La AMR23 è ulteriore sintesi di questo lavoro e le scelte coraggiose sembrano aver ripagato i tecnici e gli ingegneri che hanno lavorato nella nuova sede a Silverstone.

La monoposto è stabile, ha tanta trazione ed eroga la potenza meglio della Mercedes a parità di Power Unit.

Pronostico: molti dati ci fanno pensare ad una Aston Martin quarta forza del Mondiale. C’è però una variabile “fuori controllo” che potrebbe cambiare in meglio o in peggio questa previsione, e questa variabile è Fernando Alonso. Con una monoposto competitiva potrebbe anche infastidire i soliti noti per podio e vittorie, così come alcune prestazioni deludenti potrebbero innescare una spirale negativa in tutta la scuderia.

 

Haas: voto 8

Stabilità, passi avanti e concretezza. Questi i principali mantra della scuderia americana. L’ing. Resta può iniziare a contare sull’esperienza di un gruppo che ha creato quasi da zero nel 2021, per la nuova monoposto e il nuovo regolamento.

La VF-23 è frutto di un modello di business che massimizza le risorse a disposizione. Per il 2023 ha preferito contare su due piloti esperti, non potendosi permettere gli errori di un pilota esordiente. Ha evoluto la collaborazione con Ferrari, ma come ha detto Steiner si “guarda anche intorno” in questa fase in cui stanno per arrivare anche i grandi costruttori americani. 

Guardando i dati dei test vediamo un Hulkenberg che sembra particolarmente a suo agio con la nuova monoposto ed i suoi tempi di attacco sono sempre molto buoni, anche se poi le prestazioni tendono a decadere dopo qualche giro. 

Pronostico: con un programma di sviluppo adeguato, supportato economicamente dai nuovi sponsor, punta a migliorare l’ottavo posto del 2022. Sarà però necessario disinnescare la potenziale dinamite rappresentata dai precedenti non proprio pacifici tra Hulkenberg e Magnussen.

 

AlphaTauri: voto 6

La più indecifrabile al momento, ero tentato di non mettere voto, ma alla fine ho scelto una sufficienza "sulla fiducia". Le immagini ed i dati dei tre giorni ci hanno mostrato una AT04 stabile, con buona trazione, ma stranamente lenta. Venerdì De Vries ha fatto vedere qualcosa di buono, ma non conoscendo i carichi di carburante è difficile esprimere giudizi assoluti.

Le voci di una possibile vendita o trasferimento della scuderia da Faenza in Inghilterra, bastano a giustificare le dichiarazioni criptiche idi Franz Toast, evidentemente schiacciato dalla necessità, imposta dalla nuova dirigenza, di giustificare gli investimenti sul team da parte di Red Bull.

Pronostico: l’obiettivo è far meglio del nono posto 2022, ma non sarà semplice. Occhio che si potrebbe anche far peggio.

 

Williams: voto 8

Guardi la FW45 e ti sembra a tratti di guardare la RB18: stabile, veloce, facile da guidare e con un ritmo gara costante e consistente. Non stiamo dicendo che improvvisamente sarà una rivale per i podi, ma che Albon e Sargeant sicuramente non dovranno lottare per tenere in pista la macchina come accadeva all’inizio dello scorso anno. Se aggiungiamo poi i tanti chilometri percorsi e i pochissimi problemi riscontrati c’è da dire che sicuramente c’è chi ha fatto molto peggio in questi test, e che in qualche modo "copiare dai migliori" è una buona strategia, soprattutto se non hai Adrian Newey in squadra.

Pronostico: potrebbe anche essere la sorpresa positiva di questo Campionato, sicuramente sarà più presente nella mischia di centro gruppo. Ma non tutti i circuiti hanno le caratteristiche del Bahrain ed è ancora tutto da vedere se i passi avanti della FW45 sono universali o legati semplicemente alle caratteristiche della pista.

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