GP Monaco 2022 - Analisi strategie: Ferrari, la cronistoria del disastro
30/05/2022 10:20:00 Tempo di lettura: 14 minuti

Pioggia, problemi tecnici e incidenti hanno reso la gara di Monte Carlo davvero un appuntamento davvero avvincente. Come non accadeva da molto tempo a Monaco, i tifosi sono rimasti incollati davanti agli schermi con il fiato sospeso fino all’ultimo giro, incerti di quello che sarebbe stato il risultato finale. Vince Perez su Red Bull con la Ferrari che getta al vento la possibilità di vincere il GP, prima con Charles Leclerc, poi anche con Carlos Sainz. Prima di analizzare però gli errori commessi dal Cavallino, andiamo a fare il punto delle strategie attraverso la consueta disamina condotta dal costruttore di pneumatici.

 

Analisi Pirelli

Quest’anno a Monaco abbiamo assistito ad una gara imprevedibile e in cui sono state utilizzate sia Full Wet, che Intermedie, che slick. C’è stato anche un momento in cui queste tre tipologie di mescola si sono ritrovate contemporaneamente in pista. Il GP è stato vinto da Perez su (Red Bull) partito dalla terza posizione e su una strategia, rivelatasi cruciale, a tre pit stop. A causa dei continui ritardi e bandiere rosse, è stato possibile disputare soltanto 64 dei 78 giri inizialmente previsti: raggiunto il limite massimo di tempo messo a disposizione per svolgere la gara.

L’intervento della Safety Car a seguito dell’incidente di Schumacher (Haas) e la conseguente bandiera rossa hanno portato ad ulteriore variabilità strategica. Tutti i piloti hanno preso parte all’evento con pneumatici Full Wet alle spalle della vettura di sicurezza a causa delle difficili condizioni meteorologiche. Alcuni piloti hanno poi scelto di passare alle Intermedie, stint che si è rivelato particolarmente importante per il risultato finale della gara.

GP Monaco 2022, Pirelli

Alcuni dati che permettono di comprendere meglio il comportamento delle mescole (foto: Twitter, Pirelli)

La bandiera rossa ha fatto sì che la seconda parte della gara diventasse uno sprint verso l’arrivo. Qualcuno ne ha approfittato anche per montare dei diversi compound da quelli utilizzati in precedenza. La scelta delle mescole è stata influenzata non solo dalle condizioni ma anche dalla quantità di pneumatici rimasti a disposizione di ciascun pilota. Le temperature si sono attestate più basse rispetto ai giorni scorsi a causa della pioggia arrivata pochi istanti prima della partenza: 12°C ambiente, 31°C del tracciato.

 

Mario Isola: “Premiato chi ha saputo rischiare”

Le considerazioni del direttore motorsport della P Lunga: “Gara imprevedibile a monaco. Ha avuto la meglio chi ha saputo costruire la strategia reagendo alle circostanze in rapida evoluzione. Premiato chi ha saputo rischiare. Il meteo variabile ha aggiunto una serie di complicazioni a quella che altrimenti sarebbe stata una strategia di gara piuttosto lineare. Il momento critico è stato sicuramente quello in cui i team si sono ritrovati a decidere quando passare dalle mescole da bagnato alle slick. Il punto di crossover è stato influenzato più dall’asfalto molto scivoloso piuttosto che dalle temperature”.

GP Monaco 2022, Pirelli

Tutte le strategie di gara (foto: Twitter, Pirelli)

“Sono inoltre intervenuti una serie di fattori imprevisti, come la safety car e la bandiera rossa, che hanno richiesto prontezza di riflessi da parte degli strateghi al muretto box. Perez si è assicurato la vittoria su Sainz, che aveva la Hard, decidendo di montare la Medium per il suo stint finale. Questo nonostante le sue gomme abbiano richiesto una maggiore gestione nel finale di gara. Durante il GP sono stati impiegati tutti i pneumatici della nostra gamma Formula 1 e tutti hanno mostrato delle buone performance nonostante le mutevoli condizioni meteo sul tracciato più stretto e spietato della stagione”, ha concluso Isola.

 

Riepilogo strategie di gara

La pioggia iniziale e la bandiera rossa determinata da Mick Schumacher (Haas), andato a muro intorno al 28° giro alle Piscine, hanno dato origine ad una gara prevalentemente a due soste. Soltanto due i piloti che hanno deciso di optare per l’unica sosta, passando direttamente da pneumatici Full Wet ad Hard nel corso del 19°, 20° e del 21° passaggio rispettivamente: parliamo di Ricciardo (McLaren), Bottas (Alfa Romeo, giunto 9° a traguardo dopo esser partito 12°) e Sainz (Ferrari).

Sulla stessa strategia di Sergio Perez (Red Bull), il vincitore del GP, pilota che ha deciso di passare dalle Full Wet alle Intermedie, per poi usare Hard e infine le Medie approfittando della bandiera rossa chiamata in causa da Mick troviamo: Verstappen (Red Bull), Norris (McLaren, nel suo caso monterà le Medium nel corso del 51° giro andando così a registrare anche il giro veloce dell’evento: 1’14’’693) e Hamilton (Mercedes).

Diversi anche i piloti che dopo aver effettuato il passaggio diretto dalle cinturato blu alle Hard, hanno poi montato le Medie in regime di bandiera rossa: Russell (Mercedes), Alonso (Alpine), Ocon (Alpine) e Zhou (Alfa Romeo).

Tra coloro che invece hanno puntato su una prima sosta molto anticipata credendo nella maggiore competitività delle Intermedie troviamo Vettel (Aston Martin, chiuderà 10° dopo esser scattato dalla 9° posizione) e Gasly (AlphaTauri, 11° al limite della zona punti nonostante sia partito dalla 17° casella della griglia, grande gara la sua): Full Wet-Intermedie-Hard la loro strategia. Con loro Stroll (Aston Martin) costretto ad una sosta addizionale all’inizio per un contatto a muro dietro alla Safety Car. Sorte simile per Latifi (a muro al tornantino dietro la vettura di sicurezza) che però diversamente da Lance andrà poi a usufruire di un set di gomme Medie nel finale. Completa il quadro di questi conducenti Tsunoda (AlphaTauri) che porta a termine la gara su 4 soste, montando un treno di Soft per l’ultimo stint di 7 giri.

Per ultimo, l’unico a effettuare una strategia kamikaze montando le Intermedie soltanto per 3 giri(!!!) troviamo Leclerc (Ferrari). Full Wet-Intermedie-Hard la tattica che il muretto ha pensato per lui.

 

Il disastro Ferrari in 3 punti

Oggi ci dedichiamo principalmente ad analizzare le scelte effettuate dal muretto del Cavallino Rampante, capace di gettare alle ortiche la possibilità di vincere il GP non solo con Charles, ma anche con Carlos. Ma cerchiamo di capire cosa è successo, porteremo avanti le gare dei due piloti contemporaneamente perché collegate da un filo conduttore nemmeno tanto invisibile. Partiamo dall’inizio. Sono le 16:05 quando le vetture lasciano i box dietro alla Safety Car con gomme da bagnato estremo e il conteggio dei giri finalmente viene sbloccato.

Leclerc mostra subito di avere qualcosa in più sugli avversari. Inanella una serie di giri veloci, battaglia alla quale si inseriscono sporadicamente anche Red Bull e Sainz. Quando Perez decide di fermarsi a montare le Intermedie (dando vita alla strategia che gli permetterà poi di vincere la gara) siamo nel corso del 17° giro, Charles è in testa e vanta un vantaggio nei confronti di Sergio, terzo, di circa 8’’.

In quel frangente la Ferrari sembra aver preso la decisione giusta: il muretto chiede a Carlos di rientrare ai box, ma lo spagnolo è convinto: “No, aspettiamo e passiamo direttamente dalle rain alle slick”. Purtroppo però, non si capisce bene per quale motivo, ma con Charles si decide di non seguire questo piano. Al 19° giro, preoccupati (forse, è l’unica spiegazione) dagli intertempi che stava mettendo a segno Perez, si sceglie di fermare Charles montandogli gomme Intermedie. Operazione seguita nella medesima tornata dalla Red Bull con Verstappen.

Ferrari, Leclerc, GP Monaco 2022

Le gomme cinturate verdi permettono a Sergio, in un solo passaggio, di recuperare tutto lo svantaggio precedentemente accumulato. L’1’25’’215 (contro l’1’31’’medio-alto effettuato in precedenza da Leclerc) lo mette in condizione di prendersi la seconda posizione, davanti a Charles che transita terzo dopo la sosta. Max resta quarto.

La cronistoria dei fatidici passaggi - il 1° errore

Giro 16: Leclerc gira in 1’32’’098 (1°), Perez in 1’33’’245 (3°), gap di 8’’2

Giro 17: Leclerc in 1’32’’133 (1°), Perez ai box (5° dietro anche a Norris), gap di 26’’4

Giro 18: Leclerc in 1’31’’490 (1°), Perez in 1’32’’141 (4°, Norris rientra ai box), gap di 24’’7

Ecco, nell’analisi bisogna considerare anche questo. Determinante nel sorpasso di Perez il fatto che Lando abbia deciso di rientrare ai box. Tra il pilota della McLaren e Sergio c’erano soltanto 2’’ e se Norris non fosse rientrato, Checo non sarebbe riuscito ad effettuare il gran giro che gli ha poi permesso di avere la meglio di Charles. La Ferrari dunque avrebbe potuto fermarsi una tornata prima? Sì, ma non si sarebbe dovuta proprio fermare per montare le Intermedie, sarebbe dovuta passare direttamente alle Hard.

Giro 19: Perez in 1’25’’215 (2°), Leclerc ai box (3°), gap di 3’’9.

Verstappen in questo momento ha 7’’ di ritardo da Leclerc. Gap invariato durante la sosta. A questo punto (19° tornata) la gara vede Sainz in testa con circa 10’’ di vantaggio su Checo, 15’’7 su Leclerc e 22’7 su Verstappen. Carlos a questo punto è sulla strategia vincente dal momento che gli altri dovranno per forza fermarsi per montare le slick.

Ferrari, Sainz, GP Monaco 2022

Procediamo con la cronistoria del doppio errore commesso dalla Ferrari nel corso del 21° giro

Giro 20: Sainz 1’31’’775 (1°), Perez 1’26’’966 (2° a 5’’7 dal leader), Leclerc 1’30’’149 (3° a 9’’5) e Verstappen 1’28’’667 (4° a 15’’1, i distacchi sono tutti nei confronti di Carlos).

Giro 21: Sainz 1’31’’651 (1°), Perez 1’28’’792 (2° a 3’’9), Leclerc 1’28’’156 (3° a 7’’4) e Verstappen 1’24’’805 (4° a 11’’).

Giro 22: Perez 1’29’’371 (1°), Verstappen 1’27’’259 (2° a 4’’9), Sainz ai box (3° a 17’’4), Leclerc ai box (5° alle spalle di Norris a 24’’2).

Fatale per Charles il tempo perso ai box nell’attesa che i meccanici ultimassero il pit stop di Sainz. Questo farà perdere la posizione al monegasco nei confronti di Norris e successivamente anche nei confronti di Verstappen che riuscirà a stargli davanti per soltanto pochi decimi all'uscita del box (2° errore con Leclerc). Lando rientrerà ai box al termine di questo passaggio.

Giro 23: Perez ai box (1°), Sainz 1’34’’073 (2°, a 4’’8), Verstappen ai box (3° a 6’’7), Leclerc 1’32’’589 (4° a 6’’9).

La gara finisce praticamente qui. Se per Leclerc abbiamo detto che l’errore più grande è stato quello di non utilizzare la stessa strategia di Sainz. Carlos invece ha pagato a caro prezzo il lentissimo primo giro condotto su mescola Hard: 1’34’’073 contro un Perez costantemente sotto l’1’30’’ (il ritmo di Sainz, nella circostanza, è stato rallentato da ll'impeding della Williams di Latifi; il canadese ha ignorato le bandiere blu). Red Bull premiata dalla scelta di effettuare un giro supplementare con gomma intermedia. L’overcut in questo caso, ha fatto la differenza (3° e ultimo errore della Scuderia italiana).

Il fatto che le due Red Bull non siano state sanzionate per i tagli della linea gialla all'uscita dalla pit lane, è un'altra storia.

UFFICIALE - Respinta la protesta Ferrari ai danni delle due Red Bull: motivi discordanti

Foto: FerrariTwitter

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