Nella giornata di ieri vi avevamo raccontato dei retroscena sugli effetti del ritorno aerodinamico sulla salute dei piloti. I tanti saltellamenti producono dei dolori, in alcuni casi, come è stato visto per la coppia Mercedes, anche insopportabili, al collo e alla schiena.
I conducenti hanno fatto appello alla FIA chiedendo che vengano presi dei provvedimenti per obbligare le squadre ad adottare delle soluzioni capaci di attenuare il fenomeno e riportino le vetture in una condizione di equilibrio. Purtroppo però, al momento, la Federazione, seppur in accordo con quanto sostenuto dai piloti, si trova in una condizione di stallo. Serve l’approvazione di otto team su dieci per apportare modifiche al regolamento e più d’una squadra sarebbe contraria attualmente.
Una su tutte la Red Bull. Il team più capace di tenere sotto controllo il fenomeno, che attraverso le parole del proprio team principal ha dichiarato: “Basterebbe innalzare l’altezza dell’auto da terra. Ogni squadra ha la possibilità di farlo”, ha chiosato perfettamente consapevole che fare questo farebbe perdere efficienza all’effetto suolo.
“Hai perfettamente il potere di decidere in che stato mandare in pista la tua auto e, come team, non dovresti mai consegnare una macchina non sicura in mano dei piloti”, ha proseguito puntando il dito in modo polemico, ma anche piuttosto discutibile, contro il lavoro dei colleghi delle altre squadre.
“Comunque”, ha aggiunto Christian Horner nelle dichiarazioni apparse su ‘RacingNews365.com’, “credo si tratti essenzialmente di un discorso tecnico perché ci sono delle auto che hanno molti problemi e altre che ne hanno pochissimi. Sarebbe ingiusto andare a penalizzare le squadre che hanno condotto un lavoro migliore e agevolare chi invece ha mancato gli obiettivi”.
Da qui il consiglio del manager britannico ai piloti: “Dovete lamentarvi il più possibile alla radio e cercare di sensibilizzare le squadre al problema. Sicuramente guidare in quel modo è molto scomodo per loro. Ci sono dei rimedi, ma questi vanno a scapito delle prestazioni della vettura. Quindi l’unico consiglio che posso dare loro è lamentarsi il più possibile forzando sul piano della sicurezza. Se riterremo che il problema raggiunga un’entità tale da riguardare tutta la griglia, allora potremmo anche considerare delle opzioni. Se continuerà a riguardare soltanto determinate squadre però, credo che in questo caso sono proprio quei team a dover venire a capo della situazione in completa autonomia”.
Foto: Red Bull Racing