Con un rettilineo lungo circa 2,2 km, era logico attendersi che a Baku si sarebbe tornato prepotentemente ad affrontare il problema del porpoising. Forse però nessuno (o almeno in pochi) si immaginava che potesse dare così tanti problemi ai piloti. La vettura che sicuramente ne risente in modo maggiore è la Mercedes, ma non è la sola. Anche Alpine e Ferrari accusano molti sobbalzi e questo, oltre a rendere la guida decisamente poco piacevole causa anche dei forti dolori alle articolazioni dei conducenti. Collo e schiena i punti più colpiti.
La situazione sta diventando insostenibile, con il pilota delle Frecce d’Argento, e direttore della GPDA (Gran Prix Driver’s Association), George Russell, che durante il weekend azero ha dichiarato che se si dovesse continuare a correre così per altri 4-5 anni nessun pilota arriverebbe ad avere più delle lunghe carriere in F1.
La cosa strana è che nonostante le continue lamentele dei piloti trovino il pieno sostegno della Federazione Internazionale dell’Automobile, la quale avrebbe anche già proposto delle possibili soluzioni alle squadre, sarebbero proprio i responsabili dei team a non voler ricorrere a degli artificiosi stratagemmi per porre fine al noioso effetto.
Ovviamente chi non soffre molto del problema, non vuole perdere il proprio vantaggio sulla diretta concorrenza e secondo ‘The Race’ sarebbero più di una le squadre ad opporsi agli aiuti della FIA. Ricordiamo che affinché una proposta venga approvata e la modifica venga messa per iscritto nel regolamento tecnico e sportivo occorre il consenso da parte di almeno 8 team sui 10 presenti.
Anche lo stesso George Russell, parlando a ‘The Race’, ha affermato come la sua stessa squadra, nonostante i problemi non sia favorevole alle modifiche: “Ogni gara che facciamo, impariamo sempre qualcosa di nuovo sulla macchina e qualsiasi cambiamento apportato dalla FIA limiterebbe tale percorso di apprendimento”. Detto questo però, il britannico ha voluto fare una precisazione: “Ciò che chiediamo noi piloti non è di intervenire in favore delle prestazioni, ma della sicurezza. Con questi rimbalzi, dalla vettura si riesce a malapena a vedere l’esatto punto di frenata”.

Anche il pilota dell’Alpine, Esteban Ocon ha rilasciato un commento in merito, credendo però che anche se le squadre alla fine daranno il loro consenso alla Federazione, servirà tempo prima che le modifiche possano entrare a far parte del regolamento: “Anche se si dovesse trovare un accordo, nulla cambierà nei prossimi due anni. Questo è chiaro. Bisogna pensare ad una soluzione volta al futuro garantendo una stabilità a lungo termine”.
Il malcontento dei piloti viene esposto poi anche dal pilota spagnolo della Ferrari, Carlos Sainz, che secondo quanto riportato sempre da ‘The Race’ ha affermato: “Abbiamo gentilmente chiesto alla FIA di non ascoltare le squadre e di indagare. Abbiamo paura per la nostra salute. Non credo ci sia bisogno dell’intervento di una commissione medica, ci occorre solo trovare qualcosa di più intelligente per le sospensioni o per permettere alle vetture di girare in modo migliore. Gli ingegneri saprebbero già come fare, ma abbiamo bisogno che la FIA agisca il prima possibile, altrimenti la situazione per noi diventerà sempre più difficile”.