Per apprezzare l’ultima dichiarazione rilasciata da Helmut Marko, consulente Red Bull, bisogna fare qualche passo indietro. Bisogna tornare al GP di Monaco, quando Jos Verstappen, al termine della gara, sfruttando le colonne del proprio sito, criticò il comportamento del team andato, secondo la sua opinione, a favorire strategicamente Perez conducendolo alla vittoria perdendo di vista l’obiettivo con suo figlio Max, giunto terzo al traguardo alle spalle di Sainz.
“Jos è fantastico ed è per questo che Max è arrivato così lontano", ha esordito Marko introducendo l’argomento a al quotidiano ‘De Limburger’. “Con Jos le cose a volte non sono semplici, mi ricordo i tempi dell’arrivo di Max in F1. Ha sempre avuto una personale opinione su tutto”.
Entrando nel merito delle parole utilizzate dopo il GP di Monte Carlo: “L'ho chiamato subito per dirgli: 'Cos’hai fatto, Jos?' Ognuno può avere la propria opinione, incluso Jos, ma non credo che dovrebbe pubblicarla sul sito del figlio. Questo atteggiamento crea risentimento all'interno del team e offre ai giornalisti qualcosa su cui scrivere”.
“'Sì, ma io sono il padre', mi ha risposto. Il che va bene ma io gli ho ribadito che non avrebbe più dovuto manifestare il proprio dissenso in quel modo”, ha chiosato prima di fare un ultimo appunto. “In fin dei conti, Jos è Jos. Tende ad arrabbiarsi velocemente, ma questo non influisce sui nostri rapporti”.
Parlando invece di quanto accaduto ieri in qualifica: “Eravamo i più veloci, stavamo dominando. Purtroppo Max ha dovuto alzare il piede a causa delle bandiere gialle. Questo ci è costato la pole position. Sorpassare qui è difficile, ma il nostro passo gara dovrebbe essere migliore di quello Ferrari", ha concluso a ‘Sky Sports F1’.
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Foto: Red Bull Racing