Leclerc, l'orologio rubato da malviventi napoletani acquistato da un imprenditore Spagnolo
18/07/2022 21:35:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Ricordate la vicenda riguardante il furto dell'orologio subito da Charles Leclerc lo scorso mese di Aprile, nella giornata di Pasquetta, a Viareggio?
Ebbene, dopo mesi di silenzio su una vicenda che ha fatto parlare e non poco alla vigilia del GP del Made InItalyedell'Emilia-Romagna, emergono nuovi dettagli su quella che sarebbe stata la spiacevole vicenda: dai protagonisti, alla tecnica utilizzata fino alla sorte del costoso orologio, un Richard Mille a tiratura esclusiva per il Ferrarista.

A rivelare nuovi dettagli sull'episodio di cui è stato protagonista il pilota Ferrari Charles Leclerc, insieme al suo preparatore fisico Andrea Ferrari, ci ha pensato il quotidiano "Il Mattino" che appunto, nel numero odierno, ha approfondito l'evento, focalizzandosi in primo luogo sulla dinamica del furto, ad opera di tre malviventi.

"Siamo nei pressi di Viareggio, Leclerc è alla guida della sua Ferrari quando viene fermato da tre sedicenti tifosi che chiedono di fare un selfie. Hanno usato una tecnica collaudata: appostamento, selfie, insomma una messinscena per distrarre la vittima e colpirlo in un momento di fiducia, spacciandosi come tre suoi tifosi".

Un furto avvenuto con successo a cui però, per i tre fuorilegge, ha fatto seguito l'amara scoperta di non poter rivendere facilmente l'orologio a causa della sua unicità ed estrema riconoscibilità.

'Dopo lo strappo e la fuga è arrivata una parziale delusione. Si sono accorti che l’orologio era difficile da piazzare: a Napoli nessuno era disposto a comprarlo, neanche gente introdotta nel sistema criminale.
L’orologio era difficile da piazzare, per un motivo semplice: era “dedicato”.
All’altezza della cassa, aveva la dedica per Charles Leclerc, un omaggio riservato a pochissimi dalla casa produttrice Richard Mille
".

Il Mattino è poi entrato nei dettagli, rivelando ulteriori dettagli sugli autori del fatto, tre malviventi già noti da tempo alle forze dell'ordine, passando poi alla descrizione delle prime euforiche fasi, appena conclusa la rapina.

"Gli autori della rapina sono tre pregiudicati napoletani, specialisti del ramo, provenienti dalla zona del Cavone e che da anni realizzano colpi in trasferta, in particolare in zone di lusso, dove girano Ferrari e Lamborghini, dove la vita trascorre serena e si abbassa il livello di attenzione.
I tre sono noti agli inquirenti da tempo.
Dopo lo scippo i malviventi hanno addirittura festeggiato, mettendosi in contatto con i conoscenti e facendo riferimento al colpo della vita: sanno di essere entrati in possesso di un Richard Mille, qualcosa di unico, tanto che il suo valore si attesta intorno ai due milioni di euro.
Un bottino sontuoso, la svolta agognata per i tre sciappatori
".

A questo punto però, da quanto è emerso dalle indagini, e riportato sul quotidiano di Napoli, l'euforia dei tre banditi si è subito sopita a causa delle difficoltà nel piazzare il segnatempo che, ahiloro, li ha costretti a ridimensionare pesantemente le loro richieste economiche verso i potenziali, illeciti, compratori.

"Il primo intoppo si verifica al rientro dei malviventi. L'orologio è portato a Napoli, zona Quartieri spagnoli, quando uno dei ricettatori fa capire che il pezzo è di difficile ricollocazione, poiché un bene “dedicato”, con firma di Leclerc riprodotta artigianalmente sulla cassa.
Per giorni il bene resta a Napoli, nel tentativo di trovare una collocazione adeguata alle richieste economiche dei banditi.
Inizia così una trattativa, secondo quanto emerso dalle indagini del sostituto commissario Raffaele Giardiello.
Secondo le indagini, sulle prime i banditi chiedevano un milione di euro: un prezzo congruo con il mercato, ma il problema della dedica complica la trattativa
".

Indagini che, come riportato dal quotidiano, consentirebbero di formulare ipotesi anche sulla sorte spettata al costo orologio del marchio Svizzero, partner di scuderia Ferrari.
Il Richard Mille di Leclerc, di fatto, sarebbe stato acquistato da un imprenditore spagnolo alla "modica" cifra di 200mila euro, andando a realizzare, seppur solo in parte, i sogni economici dei tre pregiudicati.

"Al momento ci sono delle ipotesi secondo cui l’orologio di Leclerc è stato venduto a un prezzo decisamente più basso di quello iniziale e lontano da Napoli. Attualmente, il condizionale è d’obbligo, sarebbe al polso di un imprenditore spagnolo, che lo avrebbe pagato “solo” 200mila euro.
Dunque, non la svolta della vita ma un discreto bottino per i pregiudicati che, al momento, sanno di averla fatta franca
".


Tag
f1 | ferrari | 2022 | mattia binotto | carlos sainz | charles leclerc | maranello | f1-75 | power unit |