Il gran premio di casa, per qualsiasi team o pilota, ha sempre un sapore speciale, è accompagnato da un'atmosfera frizzante e gioiosa e, soprattutto, induce nei protagonisti una motivazione extra, tale da spingere team e piloti a dare il massimo al fine di portare a casa il miglior risultato possibile.
Nel corso di questo fine settimana, quello del dodicesimo round della stagione 2022 che si disputerà sul tracciato del Paul Ricard, a vivere la gara di casa sarà il team Alpine.
Un team che, come denominazione, è alla sua seconda stagione nella massima serie e che, sinora, sta un buon periodo di forma grazie ad una buona monoposto e due ottimi piloti.
Ingredienti, quelli appena citati, che hanno spinto il team diretto da Laurent Rossi e Otmar Szafnaur ad arpionare il quinto posto nella classifica costruttori, portandosi solamente a pochi punti dalla quarta piazza occupata da McLaren: un obiettivo che, stando agli attuali valori in campo, potrebbe essere alla portata del team "azzurro" già nel corso del GP transalpino.
Alla vigilia del GP di Francia, a fare il punto della situazione in casa Alpine, è intervenuto Fernando Alonso che, per prima cosa, si è detto felice di gareggiare in terra francese (dove ha sede una delle due sedi del team, quella di Viry-Chatillon), passando poi ad un breve commento sulla pista di Le Castellet, a parer suo molto sfidante dal punto di vista tecnico, oltre che divertente da affrontare.
“È sempre divertente correre in Francia, metà della squadra ha sede in Francia e quindi è bello avere la gara di casa al Paul Ricard. È una a pista e, pur avendo corso in diversi circuiti francesi, ho gareggiato qui solo due volte . È un tracciato impegnativo per il set-up della vettura, con alcuni tratti veloci seguiti da curve a medio-bassa velocità".
Lo spagnolo ha poi sottolineato quanto il suo team speri di ben figurare al Paul Ricard, sia per soddisfare i suoi tifosi sia perché la A522 sembra una vettura in grado di perfomare bene su ogni tipologia di pista.
"Quest’anno siamo stati abbastanza competitivi in diverse piste, quindi speriamo di poterci ripetere anche al Paul Ricard".
Archiviata l'analisi della prossima tappa stagionale, il pilota di Oviedo ha svolto un'analisi del suo stato di forma, dicendosi convinto di essere nel periodo migliore della sua carriera e che, solamente la sfortuna (molti sono stati i ritiri per problemi di affidabilità di cui è stato vittima) sta impedendo di ottenere i punti che meriterebbe, a lui così come al team.
"Sto guidando meglio che mai ma la fortuna è stato il nostro avversario principale, poiché quest'anno ci è spesso mancata nei momenti cruciali. Se riusciremo a invertire la rotta sono fiducioso che potremo segnare punti importanti e iniziare a scalare la classifica piloti e costruttori“.
Stato di forma che, secondo Fernando, non è stato affatto intaccato dal suo periodo di pausa dalla F1 cosa che, a parer suo, è invece accaduta ad altri piloti come Kimi Raikkonen o Michael Schumacher, non più performanti come nella loro prima avventura nel circus iridato.
"Ci sono stati alcuni piloti che sono tornati, Kimi o Michael, e abbiamo avuto tutti la sensazione che non fossero più gli stessi di prima e non volevo questo per il mio ritorno. Penso essere lo stesso di prima e questo è importante per me. Anche se dentro di me sento di essere lo stesso, devo dimostrarlo di volta in volta".
Un rientro, di fatto, quello dell'ex Mclaren, di assoluto livello anche se, come per sua stessa ammissione, non basta avere un nome per fare bene, ma occorre mostrare gara dopo gara il proprio valore al team e, soprattutto, ai tifosi.
Tifosi verso cui Alonso non ha riservato parole dolci, sostenendo che i nuovi fan che si stanno affacciando alla F1 conoscano poco la sua storia e la storia della categoria essendo, di fatto, troppo legati ai risultati delle singole gare per valutare un pilota.
Insomma, un approccio in puro stile calcistico che Fernando non sembra proprio gradire.
"Rispetto al 2006 o al 2012, ora ci sono nuovi spettatori che non mi hanno mai visto in lotta per il podio e le vittorie e si chiede cosa io possa aggiunge allo sport. In un certo senso non sanno molto di F1, poiché sono come i tifosi di calcio, seguono i risultati, credono che chi vince faccia meglio e che l'ultimo non sia al livello.
Quando hai un buon fine settimana sembri Dio, quando hai un brutto fine settimana, sei troppo vecchio, troppo giovane o altro. Non più c'è una cultura adeguata della F1".