Ferrari - Dirigenza scontenta dopo il GP d'Ungheria, ma per ora nessun ribaltone. Parola dell'ex
12/08/2022 14:00:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Che il GP d'Ungheria non sia stato particolarmente fortunato per la Ferrari è, oggettivamente, un dato di fatto.
A Budapest le due F1-75 avevano, per caratteristiche della vettura e layout della pista, la chiara capacità di centrare la pole position e la vittoria di tappa, andando ad acquisire morale prima della pausa estiva e andando a ridurre, almeno in parte, i distacchi in classifica piloti e costruttori rispettivamente da Max Verstappen e dalla Red Bull.

Malgrado le premesse assolutamente favorevoli, invece, il fine settimana magiaro si è rivelato assolutamente deludente per la scuderia.
Per prima cosa sono stati compiuti degli errori con il set-up della monoposto al variare delle condizioni meteo, non andando a massimizzare il valore della monoposto e perdendo così la pole position a favore della Mercedes di George Russell, al Sabato.
Come se non bastasse, la situazione non è migliorata neppure alla Domenica, quando sono state prese decisioni strategiche ampiamente discutibili, perdendo non solo la possibilità di vincere la gara con Charles Leclerc ma relegandolo addirittura al sesto posto finale, nella giornata della maestosa vittoria in rimonta di Max Verstappen, dilapidando ulteriori punti iridati.

Al termine della gara il malcontento e la delusione tra gli uomini del team di Maranello era palpabile, tanto che il team principal Mattia Binotto non ha usato mezzi termini per ammettere la sconfitta, evidenziando gli errori compiuti sia dal punto di vista tattico che di assetto.
Malcontento che a Maranello, stando alle recenti informazioni rese pubbliche da Alberto Antonini, ex capo della comunicazione Ferrari con la gestione Arrivabene, sarebbe ben più radicato e profondo di quello emerso a Budapest.
Sembra che dopo la deludente trasferta precedente alla pausa estiva abbia causato anche un pesante malcontento ai piani alti di Maranello.

Di fatto, stando quanto detto dall'ex giornalista di Autosprint, il briefing Ferrari del Martedì successivo alla gara ungherese sarebbe stato particolarmente movimentato e ricco di tensione, nel quale avrebbero presenziato un deluso presidente, John Elkann, e un, CEO Benedetto Vigna, assetato di risposte sui fattori che non hanno funzionato all'Hungaroring.

"Il meeting tenutosi due giorni dopo il GP di Ungheria a Maranello sarebbe stato, per così dire, interessante e molto ben frequentato. Con il presidente John Elkann non particolarmente felice degli avvenimenti e il CEO Benedetto Vingna interessato solamente ad avere una risposta alla domanda “come mai gli altri hanno tenuto più a lungo le gomme medie di noi”?
Una volta ottenuta una parvenza di spiegazione, Vigna avrebbe detto che gli bastava così e se ne sarebbe andato".

Insomma, una risposta netta quella di Benedetto Vigna e John Elkann a chi li accusa di assenza ed estraneità alle vicende del team.
Una risposta che, è bene sottolinearlo, non va interpretata come un'intromissione della dirigenza nella vicende del team di Mattia Binotto, per una mancanza di fiducia verso il team principal o verso i tecnici, necessaria a fare da antipasto ad un eventuale ribaltone estivo per quanto riguarda il comparto tecnico-dirigenziale.
Al contrario, come sostiene lo stesso Alberto Antonini, la dirigenza sembra aver a cuore le vicende della Scuderia e questo intervento dei piani alti nel briefing della squadra non fa altro che sottolineare l'unità d'intenti che il Cavallino ha al fine di eliminare gli attuali punti deboli per tornare quanto prima al successo.
Successo che, come insegnano gli altri team, arriva con il tempo e dando fiducia allo staff attuale, evitando i classici ribaltoni all'italiana che, mai come in questo momento, sarebbero controproducenti.

"Di positivo -ha concluso Antonini- e sicuramente vero, c’è che Vigna ha a cuore le vicende della Scuderia e di chi ne fa parte. In questi giorni di pausa estiva, i fantasmi del cambiamento agitano i tifosi e non solo. Intanto però anche Vigna va in vacanza, e anche per questo non credo ai ribaltoni di mezza estate".

Foto: Ferrari


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