Diciamo la verità, la F1-75 aveva illuso il popolo ferrarista. I risultati nei test, e due vittorie nelle prime tre gare, con un secondo posto nell'altra, avevano acceso la speranza di vedere nuovamente una Ferrari che potesse lottare per il Titolo. Dopo il GP d'Australia il predestinato Charles Leclerc dominava la classifica su una Mercedes in netta crisi tecnica ed una Red Bull con apparenti enormi problemi di affidabilità.
Ma per Leclerc e la Ferrari non c'è stato nulla da fare nel 2022, con una serie di errori strategici, di affidabilità, e dei piloti che hanno vanificato ogni possibilità di insidiare Verstappen e una Red Bull che di contro hanno progressivamente raggiunto la perfezione sia tecnica che strategica.
Leclerc, in una lunga intervista a RacingNews365, ha condivido i suoi pensieri su un anno promettente ma infruttuoso, con un focus introspettivo, mettendo da parte tutte le ombre sulle decisioni della FIA, sulla direttiva tecnica TD39, e su presunte violazioni del regolamento da parte di Red Bull.
Leclerc non poteva fare granché in merito agli errori strategici e di affidabilità della Ferrari, come la doppia sosta dietro al compagno di squadra Carlos Sainz Jr a Monaco o le rotture del motore in Spagna e Azerbaijan, ma sicuramente i testacoda a Imola e in Francia erano qualcosa sotto il suo controllo.
Ad Imola, sapendo di non poter battere Verstappen, Leclerc è rientrato ai box quando era saldamente al terzo posto per cercare di ottenere il punto extra del giro più veloce. Alla Variante Alta è andato in testacoda e il terzo posto si è trasformato in sesto.
Ancora più grave è stato il suo testacoda alla Beausset, in Francia, che ne ha causato il ritiro mentre era in testa, consegnando a Verstappen una facile vittoria. Il suo urlo ossessivo "NO" alla radio potrebbe riassumere la stagione della Ferrari in una sola parola.
Ma nonostante sia stato molto sotto pressione per ottenere risultati, Leclerc, con molta autocritica, non crede che gli errori siano stati causati dalla necessità di compensare eccessivamente le carenze della vettura e della squadra.
"Non credo che quando ho commesso gli errori dovessi compensare qualcosa", dice.
"Può essere una motivazione per la gara di Imola e poi in Francia, sì, ho commesso un errore. Ma penso che sarebbe potuto accadere in qualsiasi momento della stagione. Per me non è questo il problema. Cerco di spingermi sempre oltre i limiti, e poi c'è stato questo grande errore in Francia e uno più piccolo a Imola. Non posso cambiare le cose. Mi sembra che se ne parli più di quanto si dovrebbe. Ovviamente, guardando il divario di punti, è enorme e ci sono state perdite consecutive di punti e a un certo punto, tutto quello che stavamo facendo era sotto i riflettori. Come squadra, dobbiamo solo migliorare il nostro operato nelle domeniche, ed è su questo che dobbiamo lavorare".
Storicamente nessun pilota, nella prima stagione in lotta per le vittorie e per il Campionato, è stato perfetto ed esente da errori.
Leclerc non è diverso e vede le battute d'arresto come un'opportunità di crescita.
Quando gli è stato chiesto cosa avrebbe cambiato in questa stagione, Leclerc ha risposto:
"Onestamente, sono molto soddisfatto di questa stagione. Naturalmente parleremo sempre dei miei errori a Imola e in Francia, ma in oltre 23 gare - ne abbiamo troppe ormai - ci sarà sempre un errore in un momento o nell'altro, soprattutto quando si sta spingendo alla ricerca del limite. Quindi sì, probabilmente sono stato troppo avido in Francia quando non c'era bisogno di esserlo in quel momento della gara (quando doveva ancora fare il suo pitstop e aveva 20 secondi di vantaggio su Verstappen). Forse anche a Imola, quando il meglio che potevo fare era rimanere nella mia posizione e ho pensato di fare meglio"
Una stagione di assestamento quindi, un percorso da cui trarre insegnamento
"Dal punto di vista del pilota, mi ha dato molte cose da cui imparare e su cui lavorare, che probabilmente non si vedono dall'esterno. Come pilota, si cerca sempre di lavorare sui piccoli dettagli - non sulle debolezze - ma ogni volta che si corre una gara, si impara da essa. Si cerca di fare tesoro di queste esperienze e di essere un pilota migliore. Personalmente non avrei cambiato molto all'inizio della stagione".
Sebbene abbia avuto una vettura in grado di vincere qualche gara nel 2019, Leclerc ha realmente lottato per per il campionato solo quest'anno, dopo essere rimasto bloccato nel midfield nel 2020 e 2021, stagioni in cui ha conquistato solo tre podi.
Leclerc sostiene comunque di trovarsi molto più a suo agio a lottare con piloti del calibro di Verstappen e Lewis Hamilton in testa alla classifica, piuttosto che rimanere impantanato nel gruppo.
"In realtà, mi sento molto più a mio agio in una situazione come questa rispetto all'anno scorso, quando si lottava per il sesto o il settimo posto."
Una situazione che però ha acceso anche i riflettori delle critiche.
"Ogni volta che si fa un ottimo lavoro, nessuno se ne accorge. È davvero frustrante. Ma quest'anno, ogni volta che abbiamo fatto un ottimo lavoro, la gente lo ha notato, e lo ha notato anche quando abbiamo fatto un pessimo lavoro, quindi è un po' più esponenziale. Ogni cosa buona o cattiva è più grande di quanto sembri quando sei in testa, ma va bene così. È una bella situazione in cui trovarsi, ma sì, comporta una maggiore pressione esterna e aspettative".
L'attesa della Ferrari per la vittoria in F1 supererà quindi i 15 anni, dato che non vincerà alcuna corona nel 2022.
Si avvicina quindi ai 16 anni che ha dovuto attendere tra il successo nel 1983 e il 1999 - il periodo di non vittorie più lungo nella storia della F1 della Scuderia di Maranello.
Il 2022 si può considerare un anno di prova per la Ferrari e il suo pilota di punta. Un anno in cui sono stati abbozzati i contorni di un capolavoro, che poi non si è concretizzato perché il rivale più esperto era solo semplicemente migliore (vedremo a breve se in modo lecito o illecito).
Ma le aspettative per il 2023 saranno altissime. In parole povere, Leclerc e la Ferrari devono lottare per il titolo in modo concreto e duraturo, altrimenti si tornerà ad azzerare un progetto, chiedendosi ancora una volta da dove ricominciare.
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