È un dibattito che ormai va avanti da molti anni. Da dopo i fatti di Abu Dhabi 2021 ci si interroga soprattutto sull'opportunità di stravolgere potenzialmente i risultati di tutta una gara solo per non porre fine anticipatamente alla stessa quando si verifica un incidente a pochissimi giri dalla fine, eppure è un'opzione ampiamente prevista dal regolamento e utilizzata spesso in passato.
Inoltre un fattore forse ben più importante riguarda la mancanza di uniformità nel giudizio dei commissari che sono chiamati a prendere decisioni particolari quando il regolamento, che ovviamente non può prevedere tutte le situazioni, lascia loro autonomia di scelta.
L'opzione della bandiera rossa con ripartenza può essere vista come più spettacolare e divertente, ma di fatto rischia di mortificare il lavoro di tutto il weekend di alcuni protagonisti, per non parlare dei risvolti che riguardano proprio la sicurezza e persino conseguenze sul resto della stagione per via del budget cap. È palese infatti che rimettendo 20 macchine sulla griglia di partenza, con serbatoi scarichi e gomme nuove a pochi giri dalla fine, la possibilità di un contatto o di un incidente rovinoso sono forse più alte del livello di pericolo che si vuole scongiurare sospendendo la gara.
Ma andiamo ad analizzare le decisioni di oggi, saltando a quelle più discutibili e relative ai fatti accaduti al giro 55 e 57 di 58.
La seconda bandiera rossa della giornata è stata emessa quando Kevin Magnussen ha urtato con la sua Haas all'uscita della curva 2, con il risultato che il suo pneumatico posteriore destro è esploso rimanendo in pista insieme ad altri detriti.
Come vedremo dalle successive dichiarazioni, molti piloti sono rimasti sorpresi dalla decisione del direttore di gara di esporre la bandiera rossa e di impostare una ripartenza dalla griglia (che non è andata bene) a soli tre giri dalla fine invece di utilizzare la safety car. La decisione ha infatti portato a una serie di eventi caotici che sicuramente non sarebbero accaduti se la gara fosse stata sospesa o se fosse terminata sotto regime di safety car.
Max Verstappen si è fatto portavoce del malcontento nella conferenza stampa post-gara, affermando che: "Penso che la gara in sé verso la fine sia stata un po' un casino con tutte le chiamate. Non credo che ci fosse bisogno della seconda bandiera rossa, penso che si sarebbe potuto fare con una safety car virtuale o alla peggio con una safety car".
Ha poi proseguito: "Penso che se avessimo avuto una safety car e poi una normale partenza lanciata, non avremmo avuto tutti questi incidenti. E poi ci sarebbe stato un arrivo normale. Quindi i problemi se li sono creati da soli".
Lando Norris è d'accordo, e parlando con i media, ha detto: "Non credo che la seconda bandiera rossa fosse necessaria, non so, non vedo tutto, ma da quello che ho potuto vedere in macchina, non mi sembra che fosse necessaria. Mi è sembrato che mancassero solo quattro giri alla fine, e che non si volesse finire sotto safety car. Ha causato un brutto finale di gara. Penso che se avessimo finito dietro la safety car sarebbe stato un po' più semplice".
Sicuramente le gare concluse in regime di safety car non sono esattamente entrate nella storia come le più emozionanti di sempre, e recentemente era emerso il malcontento anche per questa opzione.
Nel GP d'Italia 2022, la direzione di gara ha seguito in modo più cautelativo il regolamento - discostandosi da quanto fatto ad Abu Dhabi nel 2021, dove il campionato è stato risolto con una ripartenza all'ultimo giro - e i tifosi sono rimasti comunque con l'amaro in bocca dopo essersi visti negare tutto il finale di gara. Ma in quel caso il principale malumore riguardò il tempismo della scelta, con una decisione tardiva che cancellò ben più di tre giri del Gran Premio.
Da allora, la FIA, la Formula 1 ed i team hanno cercato di trovare una soluzione alternativa alla bandiera a scacchi sotto safety car, ma non sono riusciti a trovare un accordo su qualcosa di meglio. Probabilmente decisioni come quella di oggi sono conseguenza anche di questo malcontento.
Supponiamo, comunque, per un attimo di voler prendere come buona la decisione della ripartenza con standing start a tre giri dalla fine, è quello che succede dopo ad essere maggiormente criticabile.
Al momento dello scoppio della gomma di Magnussen questo era l'ordine dei primi 10: Verstappen, Hamilton, Alonso, Sainz, Gasly, Stroll, Perez, Norris, Hulkenberg e Ocon.
In seguito all'ultima ripartenza ed ai successivi incidenti ben 3 macchine sono state costrette al ritiro (le due Alpine e la Williams di Sargeant), ed a causa del contatto tra Sainz ed Alonso le posizioni registrate dai rilevamenti cronometrici successivi erano: Verstapoen, Hamilton, Sainz, Hulkenberg, Tsunoda, Norris, Piastri, Zhou, Bottas e Perez.
A questo punto la direzione di gara sceglie di sospendere nuovamente la gara, decisione corretta visto che le due Alpine erano in piena traiettoria ed andavano rimosse con la gru.
Poi fa l'errore a nostro avviso più grande. Invece di porre fine alla gara utilizzando come ordine di arrivo quello dell'ultima posizione in cui era possibile valutarlo (come da articolo 57.3 del regolamento), decide di far ripartire la gara con un singolo giro dietro la safety car, applicando giustamente l'ordine di ripartenza come da art. 57.3 (per questo respingerà la protesta di Haas), ma senza ovviamente le due Alpine, penalizzando di fatto Gasly ed Ocon ed in un certo modo anche Sainz che, seppur colpevole nel contatto con Alonso, riceve la penalità minima (5 sec) che comporta però la massima punizione, ovvero l'esclusione dai punti.
Anche volendo comprendere quindi la discrezionalità che per motivi di sicurezza ha portato all'esposizione delle prime due bandiere rosse, non comprendiamo come la stessa discrezionalità non abbia subito dopo agito con buon senso ponendo termine alla gara, nel rispetto di chi l'aveva disputata per 57 di 58 giri, ripetendo in un certo senso gli errori proprio di Abu Dhabi 2021.
Per chi avesse dubbi sulla possibilità di terminare una gara prima del termine dei giri previsti o prima del termine delle due ore senza interruzioni o delle quattro con interruzioni, riportiamo l'articolo 59.2 del regolamento che evidentemente consente di terminare anticipatamente la gara "per qualsiasi ragione", a discrezione evidentemente della direzione di gara, attribuendo come posizioni finali quelle dell'ultima volta in cui le monoposto sono transitate sulla linea del traguardo prima del segnale di fine gara (nel caso di gara sospesa per l'ordine vale il sopracitato 57.3).
59.2 Should for any reason the end-of-session signal be given before the leading car completes the scheduled number of laps, or the prescribed time has been completed, the sprint session or the race will be deemed to have finished when the leading car last crossed the Line before the signal was given
Foto twitter.com
Leggi anche: UFFICIALE - Non cambia l’ordine di arrivo in Australia. Respinta la protesta della Haas
Leggi anche: Vanzini: «Decisioni FIA? Bisogna trovare la quadra. Sulla Ferrari dico una mostruosità»
Leggi anche: GP Australia, Sainz penalizzato. La FIA spiega: «Contatto evitabile»
Foto www.sportface.it