Fino a questo momento, il 2023 della Ferrari si sta rivelando deludente e davvero complesso, quantomeno considerando i risultati raccolti nelle prime gare del mondiale. La Scuderia, dati alla mano, sta faticando a far funzionare la SF-23 che, malgrado sia la logica evoluzione della F1-75, si è dimostrata lenta e difficile da comprendere. Tale, insomma, da far scendere la Rossa in quarta posizione in classifica costruttori, dietro a Mercedes e Aston Martin.
Come detto, il Cavallino ha deluso, portando a casa solo pochi punti in questo avvio di mondiale, mostrando prestazioni deludenti ed altalenanti. Non solo, poiché oltre ai risultati tutt'altro che esaltanti, il presente della GeS è complicato anche da un periodo di transizione dovuto ad alcuni cambiamenti in atto nell'organizzazione del team. Cambiamenti di non poco conto, come (su tutti) le dimissioni del Team Principal Mattia Binotto, David Sanchez o di Laurent Mekies.
Cambiamenti che, ovviamente, non prevedono solamente delle uscite ma anche dei nuovi ingressi visto che, come riportato nelle scorse settimane, il team principal Frederic Vasseur ha ricevuto l'ok, da parte della dirigenza, per operare sul mercato ed accaparrarsi figure professionali di livello per rinforzare lo staff tecnico del team. Una campagna che, ad oggi, sembra si stia focalizzando prevalentemente su tecnici aerodinamici (come il famoso uomo del DRS arrivato dalla Red Bull o la figura di Enrico Balbo, prima dato per certo poi bloccato), non ricercando invece figure, forse minori, ma altresì importanti e determinati nell'economia della squadra.
A fornire questa chiave di lettura è stato Roberto Chinchero che, in un pezzo su 'Motorsport.com', ha sottolineato quanto a Maranello uno dei problemi maggiormente "longevi" e mai risolti, da anni, sia quello della comprensione e della gestione delle gomme (come quelli accusati anche in occasione del GP di Miami da entrambi i piloti in gara e con entrambe le mescole utilizzate).
"Quello della gestione degli pneumatici è un problema che perseguita la Ferrari da anni. Un lasso di tempo nel quale a Maranello di sono alternati direttori tecnici, piloti, aerodinamici e team principal, senza mai arrivare ad una soluzione. Ci sono state stagioni in cui il problema è stato meno impattante, ma l’argomento è sempre stato d’attualità".
Un problema che, come detto, accompagna la Rossa da anni ma a cui i tecnici della GeS non sembrano essere in grado di porre rimedio. Per questo, Chinchero, non sarebbe errato per Cavallino (durante questa campagna acquisti) ricercare tecnici, magari provenienti da Bridgestone o Michelin, con un vasto background "gommista". Una mossa che i rivali della Ferrari hanno già effettuato, raccogliendone i frutti.
"Tra gli avversari della Scuderia c’è chi da tempo ha deciso di rafforzarsi con tecnici specializzati (per lo più ex Bridgestone ed anche qualche ingegnere con trascorsi in Michelin) e sorge il dubbio che del know-how specifico in materia non sia poi un cattivo affare".
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Foto copertina media.ferrari.com