Come vi abbiamo anticipato nella prima parte della lunga intervista di Cesare Fiorio ad Autosport, l'ex direttore sportivo ha commentato il weekend di Monaco appena concluso focalizzandosi anche sul difficile momento della Ferrari e sulla vittoria del diciottenne palermitano Gabriele Minì in Formula 3.
Fiorio ha identificato quello che a suo parere è stato il grosso errore commesso dalla Ferrari sulla pista cittadina del Principato di Monaco: "La strategia ha penalizzato le prestazioni del team. Il doppio pit stop in condizioni di bagnato è stata una scelta che non condivido perché ha fatto perdere secondi a Sainz. Quanto alla sosta ritardata di Leclerc rispetto a quella di Carlos, sebbene non vi fosse molta differenza tra le prestazioni delle differenti mescole non capisco il motivo".
Oltre al team di Maranello, l'italiano ha anche parlato dei piloti che in questo weekend lo hanno piacevolmente sorpreso: "Tsunoda ha realizzato una prestazione di primissimo ordine, ma poi è crollato causa problema tecnico. Bello vedere invece due McLaren in top 10. Quando dirigevo la Ferrari, McLaren e Williams erano i diretti avversarie quindi mi ha fatto piacere rivedere il marchio di Woking in zona punti. La livrea della tripla corona ha portato loro fortuna".
Fiorio ha poi commentato anche la bellissima impresa compiuta dal siciliano Gabriele Minì, che, in Formula 3, ha dominato nella gara della domenica: "Che bellissima vittoria quella di Gabriele Minì in Formula 3. Speriamo sia l'inizio di una carriera promettente per un pilota italiano. Una pole esemplare, mi auguro si ripeta nelle prossime gare. Il ragazzo è giovanissimo e quindi speriamo possa candidarsi tra i piloti promettenti per il futuro".
L'italiano ha poi concluso la sua lunga intervista rispondendo alla domanda riguardante la sistematica crisi che in Italia non permette ai nostri giovani e promettenti piloti di approdare in Formula 1: "Bella domanda. Posso farti un esempio contrario però. Quando ero in Prost nel '97, ricordo bene lo scandalo che generò in Francia la mia decisione di far correre Jarno Trulli al posto dell'infortunato Olivier Panis. Fortunatamente i francesi si ricredettero velocemente perché Trulli era fortissimo, ma in Francia c'è sempre stato sostegno ai propri piloti. Gli sponsor francesi principali richiedevano alla Prost la presenza di un pilota francese e altrettanto fece Honda per fornire alla squadra i propulsori".
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