Nicholas Tombazis ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera. In precedenza vi abbiamo proposto un estratto riguardante la nuova struttura della Federazione e il futuro dei regolamenti tecnici e sportivi. Adesso, invece, vi riportiamo le sue considerazioni sul dominio della Red Bull, sul complicato momento che sta attraversando la Ferrari e su alcune sue esperienze legate al passato.
La Formula 1 ad effetto suolo doveva portare maggior equilibrio. E invece c’è una squadra che domina: la Red Bull. Ma secondo Tombazis non si può parlare di fallimento: "A parte la Red Bull, tutti gli altri sono vicini. Ma credo che sia solo questione di tempo, la convergenza delle prestazioni presto sarà raggiunta. Quanto presto? Nei prossimi mesi, forse all’inizio del prossimo anno. Quasi tutti stanno andando verso il concetto tecnico della Red Bull, anche Mercdes e Ferrari. Speriamo di rivedere Mondiali combattuti, magari come nel 2021. Ma non li possiamo creare in modo artificiale". Il direttore di tutti i campionati monoposto poi spiega così la sua ultima affermazione: "Non possiamo andare contro la capacità di alcuni di fare un lavoro migliore di altri. Bisogna riconoscerlo, con queste regole c’è chi è stato più bravo".
Per quanto riguarda la situazione in casa Ferrari, Tombazis non se la sente di dare giudizi negativi al suo ex team: "Non mi permetto di criticare né di entrare nei dettagli. È facile parlare da fuori mentre dentro hanno enormi pressioni. La Ferrari ha una squadra capace e tutto ciò che serve per vincere, sta facendo i passi giusti, ma gli altri non aspettano". Tornando alla Red Bull, invece, il greco ritiene che l'exploit della squadra di Milton Keynes non sia soltanto merito di Newey: "Senza nulla togliere ad Adrian, che è un genio, dietro c’è un gruppo ampio. In questa F1 non si vince grazie a un solo uomo".
Infine il passaggio su due eventi significativi legati al passato: "Il primo Gp che ha visto dal vivo? Hockenheim 1979, avevo 11 anni. Tifavo Lauda, ma non vinse. Il ricordo più bello della mia carriera in F1? Vincere il Mondiale con la Ferrari, Raikkonen in Brasile nel 2007. Indimenticabile".
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