Da due gare a questa parte, Spagna e Canada, il team di Woking ha mostrato un lieve miglioramento rispetto ad inizio anno. Le prestazioni in qualifica stanno iniziando ad essere consistenti (Norris e Piastri hanno raggiunto entrambi la Q3 in ambedue gli appuntamenti). Purtroppo però le performance non si sono ancora confermate al livello della top ten durante la gara, con i piloti terminati al limite della zona punti.
Il problema, come ha affermato Lando Norris secondo quanto riportato da ‘Auto Motor und Sport,’ potrebbe risiedere nel bilanciamento e nel differente modo di far lavorare gli pneumatici tra sabato e domenica: “In qualifica abbiamo difficoltà nel portare in temperatura le gomme e riuscire a sfruttare il set al primo colpo, a volte può avere un peso anche di 8 decimi al giro tra il primo e il secondo tentativo. Non siamo ancora al top in termini di bilanciamento e quando non si trova quello ottimale, in gara ne risentirai molto di più che al sabato”.
Proprio alla gestione delle mescole, stando alle parole riferite dal team principal Andrea Stella, sarebbe da imputare il brutto risultato canadese (11° Piastri, 13° Norris): “Avremmo voluto effettuare un solo pit stop. Inizialmente era il piano-A a Montréal. Poi le gomme si sono surriscaldate e hanno perso aderenza troppo velocemente. La seconda sosta a quel punto è stata inevitabile”.
E' indubbio che il team sia in crescita rispetto a inizio stagione e a Woking vogliono cavalcare l’onda portando tre importanti step evolutivi nelle prossime tre gare in Austria, Silverstone e Ungheria per recuperare performance e tornare a lottare costantemente per i punti.
La squadra sembra aver sviluppato una vera e propria versione-B della MCL60: a Spielberg verrà introdotto un nuovo sottoscocca, rivisitazione delle pance e cofano motore. Nel Regno Unito seguiranno delle ali abbinate al nuovo pacchetto aerodinamico e in Ungheria il grande step evolutivo culminerà con un adeguamento della meccanica dell’auto.
A Woking c’è grande fiducia attorno a questo importante upgrade aero. Norris però, contrariamente ai propri tecnici non sembra ancora convinto: “Sono cinque anni che ci trasciniamo dietro problemi. Anche se dovessimo creare gli stessi livelli di downforce della Red Bull, ciò non significa che riusciremmo ad essere altrettanto veloci come loro. La Red Bull potrebbe continuare ad avere ancora un grande vantaggio in curva: al momento la nostra macchina si comporta diversamente in ingresso e in uscita di curva", ha affermato sempre secondo ‘Auto Motor und Sport’.
Il talento inglese forse preferisce fare come San Tommaso, finché non vede non crede. Realisticamente, sarà molto difficile che la McLaren possa di colpo riuscire a sfidare Red Bull, Mercedes, Ferrari e Aston Martin. I tecnici avranno fatto già un gran lavoro se riuscissero a inserirsi nella lotta per il quinto posto costruttori dando del filo da torcere all’Alpine da qui a fine stagione (le due squadre sono divise da 27 punti).
Foto interna: Twitter, McLaren; Foto copertina: Twitter, McLaren
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