Gli aggiornamenti Ferrari hanno funzionato davvero?
A Maranello hanno imparato a maneggiare un po’ della magia di Adrian Newey, ed hanno trovato equilibrio meccanico attraverso soluzioni aerodinamiche, ma è tutto oro quel che luccica?

05/07/2023 13:30:00 Tempo di lettura: 8 minuti

Il team di Maranello sembra aver trovato la giusta strada per risolvere gli storici problemi della SF-23, ma si tratta di reali passi avanti o di risultati frutto di un contesto comunque positivo? Lo stesso Leclerc ha "suggerito" che le difficoltà di Aston Martin negli ultimi due GP, quelli di Mercedes in Austria, così come le caratteristiche particolari del circuito Gill Villeneuve e del Red Bull Ring potrebbero aver alterato le gerarchie al di là della bontà degli aggiornamenti portati dalla Ferrari alla sua monoposto.

Dopo il Gran Premio di Spagna, abbiamo analizzato come i nuovi sidepods della Ferrari fossero finalizzati a dare alla vettura un livello di downforce più costante e consistente alle alte velocità, un punto debole fondamentale fino a quel momento. Due gare dopo, la Ferrari ha prodotto una nuova ala anteriore e un nuovo fondo per migliorare ulteriormente questo aspetto della vettura, trovando apparentemente anche il modo di rendere meno imprevedibile il comportamento della SF-23 al variare del tipo di mescola e del carico di benzina. Si è lavorato per migliorare la stabilità del posteriore alle alte velocità, trovando anche carico dal fondo e riducendo la resistenza aerodinamica, aspetti in cui la Red Bull primeggiava con ampio margine.

L'ingegnere senior del team Jock Clear ha così commentato l'ultimo aggiornamento in Austria: "Dai numeri, stiamo andando nella giusta direzione e si tratta di un altro passo incrementale, probabilmente simile a quello precedente, ma ancora una volta è stato progettato non solo per aumentare la deportanza e ridurre la resistenza aerodinamica, i numeri più ovvi; è stato progettato per rendere la vettura un po' più morbida e prevedibile".

Ed è qui il più grande ostacolo. Quando non sono solo i numeri a dover essere valutati, l'efficienza del simulatore e dei modelli computerizzati scende drasticamente ed è per questo che diventa fondamentale il feedback dei piloti. In tal senso la quasi pole di Leclerc nelle qualifiche del venerdì in Austria è stata un'importante conferma.

"In realtà, questo è difficile da ottenere dalla galleria del vento. L'abbiamo montata credendo che i numeri della galleria possano essere attendibili e le prestazioni di venerdì suggeriscono certamente che ha portato delle prestazioni. Siamo tornati a una situazione in cui siamo frustrati per non essere in pole", ha aggiunto Clear ricordando le parole di Leclerc.

Gli aggiornamenti hanno avuto un obiettivo principale: ridurre la separazione dei flussi d'aria con un percorso meno critico tra l'ala anteriore e i bordi del fondo e lungo il pavimento. Uno sforzo notevole che il team è riuscito a concretizzare con due gare di anticipo rispetto al previsto.

Dopo il GP del Canada, ospite di Motor Valley, avevo commentato gli aggiornamenti portati dalla Ferrari nel precedente appuntamento in Spagna, ed in onestà non ero affatto sicuro della loro efficacia. La stabilità e la consistenza delle prestazioni erano a mio avviso da ricercare nell'equilibrio meccanico e nel reparto sospensivo, più che nella gestione dei flussi attraverso fondo, pance e cofano motore. Eppure la corretta distribuzione dei flussi, ulteriormente migliorata con il pacchetto portato in Austria sembra aver centrato l'obiettivo.

Gli aggiornamenti Ferrari hanno funzionato davvero?

La nuova ala ha svolto un ruolo importante anche se i cambiamenti nelle forme degli elementi non sono molto evidenti. La Ferrari li descrive come segue nel documento ufficiale consegnato alla FIA: "Una riprogettazione di tutti gli elementi dell'ala anteriore: mainplane, flap e endplate. Motivo: Prestazioni, condizionamento del flusso. Parte del ciclo di sviluppo standard, l'obiettivo di questo aggiornamento dell'ala anteriore è quello di ridurre le ulteriori perdite della struttura aerodinamica e il loro impatto a valle, insieme a una maggiore flessibilità nella regolazione del bilanciamento aerodinamico".

Le modifiche rendono più stabile il carico a diversi angoli di immersione (dive) e di beccheggio, grazie a una gestione progressiva del flusso d'aria, adesso meno sensibile ai diversi assetti della vettura.

Per quanto riguarda le modifiche al fondo, la Ferrari li descrive come segue: "Revisione dei canali di ingresso del fondo anteriore, del bordo del fondo, del fondo centrale e del fianco del diffusore. Il sottoscocca laterale è stato ridisegnato di conseguenza. Insieme all'aggiornamento dell'ala anteriore, la topologia del fondo è stata rivista, concentrandosi principalmente sulla gestione delle perdite e sulla distribuzione del carico, che si traduce in un aumento dell'efficienza della vettura".

Come riporta una dettagliata analisi di Mark Hughes e Giorgio Piola sul Tech Tuesday di formula1.com, la Ferrari ha in pratica scoperto che le superfici aerodinamiche del precedente design potevano "sovraccaricarsi", e a quel punto il flusso d'aria si poteva allontanare dal percorso previsto, provocando improvvisi cali di deportanza e contribuendo all'incoerenza, e spesso questo accade proprio quando l'auto si inclina o si immerge in frenata, momenti molto delicati per i piloti.

Gli aerodinamici di Maranello hanno quindi compreso che i numeri ottimali della galleria del vento non rimanevano costanti e per ottenere caratteristiche migliori nel mondo reale, stabili in diverse condizioni operative e intervalli di velocità, è stata "cambiata direzione", come ha riferito Vasseur dopo il GP di Spagna.

La risposta al quesito posto nel titolo è quindi: ragionevolmente si, gli aggiornamenti Ferrari hanno funzionato! Trovando equilibrio meccanico attraverso soluzioni aerodinamiche e rubando un po' della magia che dallo scorso anno contraddistingue il geniale progetto di Newey. Non si tratta di miglioramenti nelle prestazioni di picco, ma di avere una monoposto più prevedibile e guidabile, forse per questo il pilota che maggiormente ne ha tratto vantaggio è stato Carlos Sainz, che della regolarità e della progressione ne ha fatto punti di forza del suo stile di guida. Anche Leclerc ha dimostrato di trarne beneficio, almeno in condizioni da asciutto, spostando un po' più in avanti il limite a cui lui è solito portare la vettura.

Rimangono dei punti interrogativi riguardo alle condizioni esterne che hanno potenzialmente contribuito ai risultati positivi degli ultimi GP. In tal senso, e forse in modo definitivo, il prossimo appuntamento a Silverstone ed ancor più quello a Spa saranno cartina tornasole di un progetto che potrebbe essere o non essere la base sui cui costruire la competitività 2024.

Foto copertina www.ferrari.com

Foto interna www.ferrari.com

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