Binotto in Alpine sarà il benchmark dell’operato di Vasseur
Se il team francese riuscisse a recuperare il gap con Ferrari la posizione di Vassuer diventerebbe di colpo molto traballante. Impresa ardua ma non impossibile.

06/08/2023 08:00:00 Tempo di lettura: 6 minuti

I tasselli del mosaico relativo al futuro assetto organizzativo della Alpine si stanno componendo. Nel corso del gran premio del Belgio la scuderia francese, protagonista di una stagione finora estremamente deludente ha comunicato il benservito a tre figure chiave della sua squadra e che lavorano in Formula 1 da decenni: Otmar Szafnauer, Pat Fry e Alan Permane. Il timing della decisione ha lasciato perplessi, tuttavia i vertici della Renault hanno chiaramente voluto mettere in atto una netta discontinuità rispetto a una gestione che non ha prodotto risultati di rilievo se non la fortunosa vittoria di Esteban Ocon in Ungheria nel 2021.

Contestualmente si sono fatte sempre più insistenti le voci dell’ingaggio di Mattia Binotto, ex team principal della Scuderia Ferrari. Le recenti presenze del manager di Losanna nel paddock hanno alimentato le voci di un suo imminente ritorno nel circus nel rispetto del periodo di “gardening leave”. Il periodo di “giardinaggio” è stato imposto in quanto Binotto negli ultimi anni di esperienza con il team di Maranello oltre ad essere il team principal deteneva anche la titolarità della direzione tecnica del Cavallino Rampante. 

Binotto in Alpine sarà il benchmark dell’operato di Vasseur

Mattia Binotto nel corso del gran premio di Ungheria 2022

 

A questo punto resta da capire quale ruolo assumerà il dirigente italosvizzero nel team transalpino. Con ogni probabilità gli sarà conferita la responsabilità di riorganizzare l’assetto organizzativo del team, tipica delega assegnata ai team principal. Se Binotto dovesse quindi assumere il ruolo di capo del programma Formula 1 in Alpine lo attenderà una sfida probante.

La scuderia francese naviga da anni nel midfiled della massima categoria del motorsport con pochi acuti e tante delusioni. La gestione di Otmar Szafnauer non sarà ricordata negli annali. Il livore recentemente espresso da Fernando Alonso nei confronti del manager statunitense non è passato certamente inosservato: “Dopo quest'anno, dovrebbe stare zitto e non parlare nemmeno. Trovo strano che sia orgoglioso delle prestazioni della sua squadra” ha chiosato il driver di Oviedo. 

Lo scorso dicembre Binotto e Vassuer hanno operato a stretto contatto nel rapido passaggio di consegne propedeutico alla ufficializzazione del manager transalpino in qualità di nuovo team principal del Cavallino Rampante. Molto presto Frederic e Mattia potrebbero ritrovarsi a capo di team che rappresentano non solo la storia della categoria (Alpine è di fatto Renault) ma veri e propri simboli nazionali nel mondo del motorsport. Certo la passione esercitata dal Cavallino Rampante nel mondo e in Italia non ha eguali, ma come dichiarato da Luca De Meo, CEO di Renault, Alpine in F1 diventerà la Ferrari francese: “I francesi non hanno un simbolo da tifare come Ferrari è per l’Italia e nonostante il gruppo Renault sia in F1 da oltre 40 anni la Francia non riesce ad appassionarsi a questo sport“. (clicca qui per approfondire)

Binotto in Alpine sarà il benchmark dell’operato di Vasseur

Luca De Meo, CEO del gruppo Renault

 

La voglia di rivalsa di Binotto sarà un enorme stimolo nel progetto di crescita del team transalpino ma anche un metro di paragone dell’operato di Frederic Vassuer. Al momento Alpine paga un grave ritardo tecnologico sul versante delle power unit, che ha portato la FIA a valutare soluzioni che possano garantire un recupero prestazionale dell’unità di potenza nonostante il congelamento degli sviluppi ai propulsori iniziato il primo settembre dello scorso anno. Se il team francese riuscisse a recuperare il gap con Ferrari la posizione di Vassuer diventerebbe di colpo molto traballante. Impresa ardua ma non impossibile. 

Binotto in Alpine sarà il benchmark dell’operato di Vasseur

Frederic Vassuer, team principal della Scuderia Ferrari

 

E’ importante ricordare che la storica sede della scuderia battente bandiera francese è ad Enstone in Inghilterra nel cuore del distretto con la maggiore presenza di team di Formula 1. Una dislocazione geografica che facilita enormemente l’insourcing di tecnici di spessore dalle altre scuderie, come testimoniato dalle difficoltà della Scuderia Ferrari nel convincere ingegneri della concorrenza a sposare non solo un nuovo progetto sportivo ma una scelta di vita. Il tempo come sempre sarà galantuomo e aiuterà a comprendere se il mandato di Binotto in Ferrari è arrivato a fine corsa in modo frettoloso o per la fisiologica fine di un ciclo.  

Foto interna twitter.com

Foto interna www.ferrari.com

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