La Red Bull non poteva desiderare una prima prima metà di stagione migliore rispetto a quella appena conclusa. Dati alla mano, dopo un 2022 dominato (con entrambi i titoli iridati conquistati), il team di anglo-austriaco ha mostrato ai rivali, e non solo, quanto ancora sia affamato, portando in pista, forse per riscrivere i record della storia della F1, una RB19 migliore del vecchio, vincente modello e tale da rivelarsi una vettura "all-round": perfetta e capace di centrare dodici vittorie su dodici gare.
Metà di campionato che certifica il grande lavoro dei tecnici di Adrian Newey, capaci di realizzare una grande monoposto (anche con la limitazione delle ore in galleria del vento per aver sforato il budget cap). Uno stato di forma che, oltre a ipotecare l'alloro iridato, mostra una squadra perfetta in ogni componente, dai tecnici ai piloti passando, appunto, per la vettura.
Una vettura, come detto, straordinaria e con molte aree in cui è fa la differenza rispetto alle concorrenza. Tra queste, inevitabilmente, c'è il DRS, strumento la cui efficienza ha permesso (già a partire dal 2022) a Perez e Verstappen di fare la differenza in qualifica e di poter attaccare o difendersi in gara senza problemi rispetto ad altre monoposto. DRS i cui segreti sono stati spiegati da John Noble su 'Motorsport.com'.
"Una delle caratteristiche della dominante RB19 è il vantaggio DRS che ha aiutato Perez e Verstappen a essere spesso inarrestabili sui rettilinei. [...] fondamentale per produrre alcune impressionanti prestazioni in qualifica e per consentire ai piloti di superare in gara".
Segreti del DRS che, inizialmente, si pensava fossero legati alla capacità di far stallare, ad ala aperta, il diffusore e la beam wing mentre, ad oggi, si è compreso che a far la differenza è l'ala posteriore e la resistenza aerodinamica da essa offerta.
"I rivali hanno capito le dinamiche in gioco. Si pensava ad un sistema che opera in una zona grigia del regolamento, ma la realtà è che il sistema ha a che fare con il modo in cui la Red Bull bilancia i livelli di resistenza aerodinamica nel posteriore della vettura. La Red Bull ha scelto di avere un rapporto maggiore di resistenza aerodinamica proveniente dall'ala posteriore rispetto a quella tradizionale, per cui quando l'ala si apre si ha un salto di velocità maggiore".
Segreto che, ad oggi, tutti i rivali del team di Chris Horner hanno compreso ma che, almeno nel breve periodo, non potranno copiare a causa delle svariate difficoltà nella realizzazione, e integrazione in vettura, di un'ala posteriore con le stesse caratteristiche.
"I rivali non possono semplicemente copiare [...] perché le loro auto non producono le prestazioni necessarie dal diffusore che consente loro di ridurre l'ala posteriore, che produce un'elevata deportanza e un'alta resistenza aerodinamica".
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