Max Verstappen ha conquistato al GP d'Italia la sua decima vittoria consecutiva, l'undicesima della stagione in corso. Con la grande forma in cui si trova l'olandese è possibile ipotizzare che lui e la sua squadra potrebbero salire sul gradino più alto del podio fino alla fine dell'anno, salvo clamorosi errori. Questo successo, sebbene meritato, sta iniziando a infastidire gli appassionati, dal momento che ormai il risultato di un gran premio è quasi scontato, e non c'è nemmeno la speranza che il proprio pilota preferito possa avere una chance. Tuttavia, Leo Turrini ha voluto ricordare che la storia della Formula 1 è costellata di anni di dominio di un particolare costruttore: si sono visti in passato e ritorneranno anche alla fine di questo ciclo.
"Quanto poi al dominio assoluto dei Bibitari, figuriamoci se non è fastidioso. Noiosissimo. Ma mica la prima volta. Del resto, McLaren vinse il Mondiale piloti nel 1984/1985/1986/1988/1989/1990/1991. Williams ne perse giusto due tra il 1992 e il 1997, perché in mezzo ci fu una tragedia. Ferrari dal 1999 al 2008 neanche sto a ricordare. Il quadriennio della Red Bull di Vettel. L’era Mercedes dal 2014 in poi. Sono quarant’anni, o giù di lì. C’ero solo io, nei paraggi", ha scritto il giornalista nel suo blog su IlQuotidiano.net.
Allo stesso modo, a Turrini non piace l'ala mobile, che considera un sistema che ha snaturalizzato le corse. Senza di esse non ci sarebbero sorpassi, come si è ben visto negli ultimi anni, perciò esso risulta solo uno strumento per rifuggire dalla noia intrinseca in questo sport, quella che caratterizzava i GP di qualche decennio fa. "I sorpassi Drs sono fasulli. Prima del Drs, io c’ero. Sorpassi in F1 non si vedevano praticamente mai. Da ricordare uno o due all’anno, se andava bene. Sono andato negli autodromi per una vita. La lamentela era un classico: ma qui nessuno sorpassa nessuno! Mi sono sciroppato anni, anzi decenni, di “trenini”. A Monza e altrove e ovunque. Chi la racconta diversamente mente sapendo di mentire. Oppure non c’era. Onestamente, le gare erano più noiose una volta. Punto e basta. Dopo di che, il DRS è come il metadone. Non ti fa guarire", ha scritto il giornalista.
Un'ultima nota che l'emiliano ha voluto proporre è riguardo allo scontro tra Leclerc e Sainz a Monza. Ieri abbiamo riportato la notizia di un duello mediatico tra i due, nato dalla famiglia dello spagnolo, a cui hanno fatto seguito i commenti di alcuni amanti della Rossa che, anche se non lo esplicitano chiaramente, sono più portati a tifare uno rispetto all'altro. Ed è naturale così. "Notoriamente, io sono innamorato della Ferrari. Intesa come Squadra. Dopo di che, siamo tutti umani. Io preferivo Gilles a qualunque compagno di squadra. Kimi a qualunque compagno di squadra. Nemmeno mi passa per l’anticamera del cervello di criticare chi sta con Leclerc o con Sainz. Sono sentimenti perfettamente legittimi. L’ultima cosa. Può piacere o meno, ma con Hamilton/Russell e forse forse Norris/Piastri, il duo Leclerc/Sainz è il più equilibrato. Posso garantirvi che Charles adesso ne è perfettamente consapevole", ha concluso l'esperto.
Foto copertina twitter.com
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