Le nuove regole aerodinamiche per il 2022 erano state pensate per migliorare le corse, permettendo alle monoposto di seguirsi in maniera ravvicinita senza notare un calo di prestazione e surriscaldamento degli pneumatici. Dopo un anno e mezzo dalla loro introduzione, però, i piloti si sono lamentati di come seguire un avversario sia tornato a essere complicato come lo era nel 2020 e 2021.
È stato constatato da delle analisi che le macchine del 2023 abbiano perso il 50% del vantaggio guadagnato nell'anno precedente grazie ai nuovi regolamenti, costringendo quindi la federazione a intervenire sul campo. Impossibile pensare a una soluzione per il 2024, dato che le nuove vetture sono già ampiamente in fase di sviluppo, quindi si punta al 2025.
Delle piccole modifiche, nulla di troppo significativo a livello progettuale ma altrettanto importante per stare vicino al rivale. Questo è quello che ha in mente la federazione. A parlarne è stato Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto FIA: "Prendendo le vetture 2021 abbiamo notato un 50% di calo aerodinamico quando avevano un'altra vettura davanti", ha dichiarato.
"Nel 2022 questa percentuale è scesa fino al 20%, mentre quest'anno è risalita significativamente, intorno al 35%. C'è stato un netto peggioramento e crediamo di aver identificato il modus operandi per risolverlo. Stiamo studiando delle soluzioni per il 2025. Abbiamo notato alcune parti dell'auto, come la paratia dell'ala anteriore, la parte laterale del fondo e le appendici aerodinamiche presenti sopra le gomme".
"È chiaro che non possiamo continuare con questo trend, quindi dobbiamo intervenire, magari introducendo delle misure più restrittive nelle zone che vi ho appena citato", ha aggiunto Tombazis.
Nonostante ciò l'ingegnere greco è convinto che i nuovi regolamenti siano stati studiati correttamente; e che parte del problema è dovuto a uno sviluppo in cui la FIA non poteva intervenire: "Queste regole non ci permettono di intervenire sulle zone che non ci piacciono di una monoposto, perché ci sono diverse interpretazioni di quanto specificato da noi. Penso che il 90% dei regolamenti sia in linea con quanto avevamo previsto mentre il 10% riguarda qualcosa in cui, col senno di poi, avremmo operato diversamente", ha concluso.
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