Ferrari: idee meno estreme per allargare la finestra d'utilizzo. Ecco come è cresciuta la SF-23
02/10/2023 08:00:00 Tempo di lettura: 7 minuti

A differenza di quanto visto a Singapore, a Suzuka la Ferrari è tornata ad attestarsi sui suoi "abituali" livelli di competitività. Un livello non vincente come nella città asiatica ma tale da porre il Cavallino in una zona a cavallo tra l'essere seconda o terza forza in campo: una forma ben migliore di quella palesata ad inizio stagione, un periodo di crisi nera. Di fatto, nel corso dell'ultima trasferta, la rossa si è piazzata dietro a Red Bull e McLaren (in grande crescita, ma influenzata dai tracciati) ma ben davanti alla Mercedes, il cui sorpasso in classifica costruttori è diventato l'obiettivo dichiarato del team di Maranello. Obiettivo che, dati alla mano, era utopico ad inizio anno ma diventato, invece, possibile dopo i passi in avanti compiuti dalla SF-23 nella seconda parte del 2023, dopo la sosta estiva.

Un lavoro che ha permesso, come analizzato da Franco Nugnes su "Motorsport.com", alla Ferrari di crescere grazie ad un netto cambio di filosofia, rinunciando alla ricerca dei picchi di prestazione per una miglior comprensione ed affinamento della vettura. Affinamento che sta, oggettivamente, procedendo anche in questo finale di stagione con novità che (a differenza del 2022) continuano ad arrivare in macchina, utili anche per il 2024.

"L’anno scorso la Ferrari aveva interrotto lo sviluppo della F1-75. [...] Quest’anno la storia sembra diversa, perché la rossa del 2022 aveva mostrato limiti di sviluppo, [...] mentre la monoposto 2023 rivela di aver nascosto doti che non erano emerse. [...] Nell’inverno la FIA aveva imposto un cambiamento delle regole aerodinamiche con l’obiettivo di limitare i saltellamenti [...] mentre nel 2024 si andrà in continuità, per cui soluzioni trovate in questa fase potranno essere buone l’anno prossimo, ma anche viceversa".

Filosofia che, in questi mesi, ha portato la SF-23 ad avvicinarsi a vetture imprendibili ad inizio anno, sprigionando quel potenziale visto nei dati e millantato dal team principal Vasseur ma mai mostrato in pista. Crescita che ha mostrato quanto, pur non vincente, la SF-23 non sia stata sbagliata del tutto.

"[...] Il team principal, quando la rossa mostrava lacune, aveva preso le difese dei tecnici, sostenendo [...] che una macchina veloce sul giro, non poteva diventare un bidone in gara. [...] Sembrava una scusa per tenere unito un gruppo [...], ma a giudicare dai risultati emersi dopo la sosta [...] si può affermare che certe doti nascoste siano venute a galla. [...] I limiti della rossa sono chiari e emergono in particolare su tracciati come Suzuka. [...] L’anima di una macchina sbagliata non si cambia, [...] ma la Ferrari ha compreso che con le monoposto a effetto suolo non serve estremizzare la ricerca delle prestazioni, ma è più corretto ottimizzarne il comportamento. È filosofia del Cavallino cercare picchi delle prestazioni nelle scelte di progetto, salvo poi scoprire problemi [...] Si è arrivati a inizio estate per comprendere che il concetto applicato sulla SF-23 era sbagliato: sia alla ricerca della “spremitura” dell’ultimo cavallo, sia nelle scelte aerodinamiche finalizzate alla ricerca del carico mancante. Il risultato era una macchina con una finestra di utilizzo limitata [...]. Un autogol clamoroso".

Cambio di filosofia che, di fatto, ha portato la SF-23 a cambiare pelle, crescendo dopo l'estate. Crescita che, come detto, potrebbe portare la rossa ad arpionare il secondo posto tra i Costruttori, davanti alla Mercedes.

"Siamo arrivati alle vacanze [...] con una Ferrari quarta nel mondiale a 56 punti dalla Mercedes [...]. Dall’inizio del girone di ritorno, invece, la squadra di Maranello ha recuperato 36 lunghezze. [...] L’arrivo di qualche volto Red Bull, [...] ha consigliato i due Enrico (Cardile e Gualtieri) a rinunciare a qualcosa per andare più forte. Una contraddizione [...], ma i fatti hanno dimostrato che non è così: il concetto di macchina che aveva pensato Sanchez [...] non era sbagliato. [...] Quando la versione rivista della SF-23, [...] non ha funzionato, qualcuno della Gestione Sportiva deve aver pensato di dare le dimissioni. [...] In realtà poi si è capito che era possibile rivedere l’utilizzo dell’ibrido. [...] La Ferrari ha fatto un grosso passo avanti nella gestione elettronica della power unit. [...] Aggiungiamo il passo indietro sulle scelte di assetto, si comprende che con sospensioni meno inchiodate e con angoli di camber meno estremi è possibile trovare un’altezza che permette di generare più carico, senza saltellamento. Insomma, si è riprogrammata una macchina su quelli che sono i suoi limiti oggettivi, senza forzare lo sviluppo".

Una filosofia che sarà utile affinare in questo finale di stagione per costruire un 2024 ben più solido e, auspicabilmente, vincente, pur nella consapevolezza che sarà comunque necessario dotare la vettura 676 di soluzioni coraggiose ed innovative.

"[...] Il fondo che ha debuttato a Suzuka è il frutto della sintesi di mesi di analisi [...] per evitare il rimbalzo. [...] Una soluzione non pensata per migliorare il tempo, quanto per assicurare ai piloti più fruibilità della vettura. [...] Ora i tecnici del Cavallino dovranno deliberare assetti più congeniali a queste geometrie [...]. La comprensione delle regole e della SF-23 sta aiutando i tecnici all’inseguimento del posto d’onore nel Costruttori. Chi sta a casa, però, può trarre indicazioni sul progetto 676 che è in costante evoluzione: per attaccare la Red Bull sarà necessario partire con soluzioni più coraggiose di quelle troppo convenzionali portate avanti fino a oggi…".

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Foto copertina media.ferrari.com


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