Ferrari, Sainz: «Ecco come adatto la SF-23 alla mia guida. Gomme? Gran lavoro da inizio anno»
18/10/2023 08:00:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Quando mancano solo sei appuntamenti alla fine della stagione, si può affermare chiaramente che il 2023 della Scuderia Ferrari si è rivelato, considerando i risultati raccolti e le prestazioni mostrate da inizio anno (salvo qualche occasionale lampo nel corso dei mesi), non poco complesso. Dati alla mano il Cavallino, dopo le triomfalistiche aspettative dell'inverno, ha costantemente faticato ad estrarre il potenziale dalla SF-23 che, malgrado sia l'evoluzione della F1-75 del 2022, mai si è rivelata competitiva e comprensibile per i tecnici: tale da far crollare il Cavallino in terza posizione tra i costruttori.

Una situazione che, come detto, ha portato la rossa alle spalle non solo della straordinaria Red Bull, ma anche dietro a team come Mercedes (sin da inizio campionato) che di Aston Martin prima, che McLaren poi. Una situazione da cui i tecnici e i piloti della della rossa vogliono uscire quanto prima e per farlo, sin da inizio stagione, hanno dovuto prendere di petto ed affrontare una serie di problemi di non poco conto sulla vettura, primo tra tutti quello della gestione e del degrado delle gomme. Un problema che, almeno per il 50% delle gare, è stato il vero e proprio tallone d'Achille della SF-23.

Un problema di cui, nel corso di una sessione media all'interno del paddock di Losail, è stato analizzato da Carlos Sainz. Lo spagnolo, nel trattare la questione, ha tenuto a sottolineare quanto il lavoro di comprensione e gestione delle coperture non sia affatto terminato ma, al contrario, incessante e senza sosta, anche in ottica futura.

"Abbiamo lavorato molto per gestire al meglio le gomme, sia come piloti che come strumenti che come lavoro sulla macchina. È un lavoro continuo che stiamo facendo dall'inizio della stagione".

Oltre alle gomme, i due piloti di Frédéric Vasseur hanno dovuto lavorare, nel corso delle gare, per rendere la monoposto più affine al loro stile di guida, provando varie soluzioni di set-up per trovare la quadra ed il feeling necessario con l'auto per performare al meglio. Un lavoro che, più che al simulatore, Carlos preferisce fare in pista, sacrificando alcune sessioni di FP1 su particolari tracciati.

"In questa stagione ho sempre scelto alcuni venerdì per provare delle cose nuove, diverse sulla macchina, specie dal punto di vista meccanico per renderla più guidabile e adatta a me. A volte questo lavoro paga nello stesso weekend in cui lo fai, altre no ma sicuramente paga nel lungo periodo".

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Foto copertina media.ferrari.com


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