Ferrari, Zapelloni: «Leclerc rischia l'involuzione, va protetto. Solo lui paga gli errori del box?»
25/10/2023 08:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

È stato un weekend complesso, quello vissuto da Charles Leclerc ad Austin. Di fatto, il monegasco aveva iniziato la tre giorni al meglio, centrando la pole position nella qualifica del venerdì, senza però replicarsi nè nella Sprint Shootout del sabato nè nel corso della Sprint Race. Un calo che è proseguito anche nel corso del GP dove il pilota del Principato, pur partendo dalla pole position, non è andato oltre il sesto posto finale (per essere poi squalificato, insieme a Hamilton per l'usura del pattino della sua SF-23) a causa di una strategia di gara del tutto errata.

Una strategia che non ha reso affatto contento il pilota numero 16, che ha chiuso la gara al fotofinish persino con la Mercedes di Russell e che, a gara in corso, aveva già avuto modo di esternare il proprio disappunto per la tattica della singola sosta, con partenza sulle medie e finale con le hard. Una strategia errata, l'ennesima della stagione ai danni di Leclerc che, tra le righe del suo blog "Top Speed Blog", è stata analizzata da Umberto Zapelloni il quale ha fatto notare che, gran parte delle volte, gli errori del box ricadono proprio su Charles e quasi mai su Carlos Sainz.

"Possibile che quando gli strateghi del Cavallino sbagliano qualcosa sia lui a farne le spese? [...] A quattro gare dalla fine di una stagione deprimente Charles si trova con 20 punti in meno del suo compagno di squadra".

Una situazione, quella in classifica piloti, che secondo il noto giornalista italiano è ascrivibile allo scarso adattamento dell'ex pilota Alfa Romeo alla SF-23, sicuramente ben peggiore di quello avuto dal team mate iberico. Un adattamento trovato, a volte, sul giro secco ma mai concretizzato in gara.

"La SF-23 è un’auto che poco si adatta allo stile di guida di Leclerc. [...] Sul giro si è preso qualche soddisfazione ma poi quelle gioie si sono trasformate in dolori: le sue ultime 10 pole hanno portato a 10 vittorie Red Bull, una statistica che rischia di diventare un tarlo".

Un trend calante, quello di Charles, che secondo Zapelloni potrebbe anche essere figlio di un supporto minore delle aspettative che starebbe giungendo dal team principal Vasseur e che lo ha portato, dati alla mano,  perdere quel killer istinct del campione negli unici momenti in cui la SF-23 gli avrebbe potuto regalare delle soddisfazioni.

"La Ferrari che con la gestione Vasseur avrebbe dovuto essere tutta per lui, non è riuscita a sostenerlo. [...] Qualche messaggio per tenere a bada a Carlos, ma sempre quando in ballo c’erano posizioni di poco conto. Per il resto ogni volta che c’erano da fare delle scelte importanti, era Charles a pagare. [...] Si è smarrito nelle due occasioni più ghiotte dell’anno, quelle in cui la SF-23 poteva regalare un sorriso: a Monza e a Singapore. Anche ad Austin dopo una pole ha toppato la partenza facendosi bruciare da Norris. Il rischio di un’involuzione c’è tutto. Domenica sera l’ingegner Mazzola a ha rispolverato la tesi dell’Alesizzazione di Charles".

Un calo, di un pilota dall'indubbio talento, che la Ferrari di oggi dovrebbe evitare in ogni modo, sia dandogli una vettura più competitiva della SF-23, sia proteggendolo in ogni modo.

"La Ferrari farebbe bene a preoccuparsi perchè Leclerc è un asset importante si cui costruire il futuro. Bisogna dargli un’auto vincente, ma nell’attesa bisognerebbe costruirgli attorno un anello di protezione".

Leggi anche: Hill sulle 21 pole di Leclerc: «Bravo sul giro secco, ma poi non mantiene le promesse»

Leggi anche: Ferrari, Sangiorgio: «Una nota positiva c'è, ma difficile lottare per il vertice in queste condizioni»

Foto copertina media.ferrari.com


Tag
ferrari | leclerc | zapelloni | sainz | vasseur |