L'Aston Martin ha iniziato la stagione 2023 vestendo i panni della prima antagonista della Red Bull, ma adesso fatica a ottenere punti e lotta nelle retrovie.
La squadra inglese ha ottenuto 6 podi nelle prime 8 gare (tutti conquistati da Fernando Alonso), ma soltanto 1 nelle ultime 11.
Un dato molto preoccupante per il team, che deve assolutamente invertire questa tendenza per non entrare nell'annata 2024 con il piede sbagliato.
L'Aston Martin ha portato i primi aggiornamenti della stagione in Canada. Visto un brillante inizio di stagione, in molti si chiedevano se con queste novità si potesse insidiare la Red Bull per qualche vittoria.
Dal podio di Montréal, però, la prestazione dell'AMR23 si è completamente dissolta nel vuoto. Alcuni sostengono che siano stati proprio i nuovi componenti a giocare un ruolo negativo nella stagione, ma possiamo esserne sicuri?
Non è un segreto che il team abbia faticato a comprendere le nuove specifiche ogni volta che queste venivano portate in pista. Probabilmente per difficoltà nella correlazione tra simulatore e tracciato, le nuove parti non davano i risultati sperati.
Eppure gli ingegneri sono convinti che questi aggiornamenti alla vettura siano degli effettivi miglioramenti di prestazione, altrimenti si potrebbe tranquillamente sostituirli con la versione precedente.
Dal GP di Gran Bretagna in poi, la Pirelli ha modificato leggermente la mescola degli pneumatici. Uno dei più grandi pregi dell'AMR23, almeno nella prima parte di stagione, è sicuramente stato quello della gestione gomme.
Può, quindi, questa modifica aver influito sulle prestazioni della monoposto? Con molta probabilità sì, anche se non ne potremo avere mai la conferma.
Un'altro cambiamento sostanziale avvenuto nel corso della stagione riguarda la direttiva tecnica TD018, entrata in vigore dal GP di Singapore.
Questa prevedeva un "chiarimento in alcune zone grigie del regolamento", che magari l'Aston Martin sfruttava appieno in precedenza, per poi essere costretta a "limitarsi" dopo l'indicazione della FIA.
Insomma, quella 2023 è stata una stagione costernata da fattori, interni e esterni, che hanno avuto un grande impatto sulla prestazione della vettura.
Si può comunque considerare, però, un'annata positiva, se si guarda alle aspettative della squadra prima dei test in Bahrain e al progresso effettuato rispetto allo scorso anno.
Un progresso che si è visto nettamente nella prima parte dell'anno, per poi convertirsi in un'involuzione continua nella seconda metà.
È necessario invertire la tendenza per sostenere il ritmo degli avversari; altrimenti si rischia che, come il 2023 poteva essere un anno da sogno, il 2024 diventi uno da incubo.
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