Arnoux: «Ecco cosa manca alla Ferrari per tornare a vincere. Vasseur? Penso sia l'uomo giusto»
12/11/2023 08:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Quando mancano solo due gare alla fine del campionato, si può affermare con certezza che la stagione 2023 della Ferrari sia stata, in virtù dei risultati e delle prestazioni mostrate sin da inizio anno (salvo qualche sporadico lampo), difficile. Di fatto la Scuderia, dopo le rosse aspettative invernali, ha sempre faticato ad estrarre il potenziale (pur limitato) dalla SF-23 che, malgrado sia l'evoluzione della F1-75, si è rivelata ben poco competitiva e comprensibile: tale da far crollare il Cavallino in terza posizione tra i costruttori.

Oltre ai verdetti della pista, l'annata del team italiano è stata complicata, specie nei primi mesi dell'anno, anche dal turnover di figure apicali verificatosi a partire dell'addio del team principal Mattia Binotto, di David Sanchez o di Laurent Mekies. Addii a cui, logicamente, ha fatto (o farà) seguito un discreto arrivo di nuove professionalità dall'esterno. Tra queste, senza dubbio, va citato l'arrivo del nuovo team principal, Frédéric Vasseur.

Figura di Vasseur che, chi scrive, ha avuto modi di commentare insieme a René Arnoux in occasione della Finali Mondiali Ferrari, al Mugello. L'ex pilota di Formula Uno, nel corso di una intervista esclusiva a "Formula1.it", ritieme che Fréd sia l'uomo giusto, con le competenze necessarie per riportare il Cavallino al successo. A mancare, secondo il pilota francese, a Maranello non è il team principal quanto invece dei capi reparto, a livello aerodinamico e non solo, capaci di fare la differenza e garantire quel plus necessario per compiere l'ultimo step fino al successo.

"Credo sia la persona giusta per la Ferrari. Ad oggi credo che a Maranello non manchino le persone che "fanno" la vettura; nei compositi, meccanica, montaggio sono bravissimi. Mancano figure all'apice della piramide, quattro o cinque persone forti. Se non hai grandi aerodinamici, motoristi, elettronici sei finito, non vai da nessuna parte...".

Il pilota di Grenoble, sempre restando sulla questione, ha sottolineato quanto nella F1 attuale sia l'aerodinamica a fare la differenza tra una buona monoposto ed una vincente. Per questo un team come la Ferrari non può permettersi di non essere all'altezza sotto questo punto di vista.

"Si, mancano dei capi reparto. Specie nel reparto aerodinamico. Ai miei tempi bastava mettere più cavalli in macchina, ma oggi se guadagni 20 cavalli su 1000 totali fai poca differenza. A fare la differenza è l'aerodinamica. Mi ricordo che, già in Renault, Bernard Dudot mi diceva che per guadagnare 1 secondo al giro servono 80 cavalli, mentre con l’aerodinamica spendi meno e ci arrivi più facilmente. Poi con motori 'standard' come oggi, tutti 1600 cc, sei cilindri, guadagni briciole. Se azzecchi invece l’aerodinamica guadagni molto".

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Foto copertina www.ferrari.com


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