Ferrari, Sainz come Pironi: non vuole vincere il Costruttori. E Leclerc smatta...
Per l'ennesima volta nella sua avventura in Rosso, Carlos Sainz ha dimostrato di non tenere alla Ferrari, a differenza di Charles Leclerc. A Las Vegas, il comportamento dello spagnolo ha ricordato quello di Didier Pironi ad Imola nel 1982...

24/11/2024 18:05:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Il Gran Premio di Las Vegas ha visto - e non per la prima volta in questa stagione - Carlos Sainz correre senza tenere a mente gli interessi della Ferrari.

Charles Leclerc non sopporta più il suo comportamento menefreghista, quando bisognerebbe pensare ad un Mondiale Costruttori...

Sainz come Pironi: non obbedisce e se ne lava le mani

Il pilota spagnolo si è reso protagonista nel sabato del Nevada, conquistando un podio. Eppure, le polemiche post-gara non sono mancate; anzi, sono state più che giustificate dal suo atteggiamento inaccettabile.

Nel corso del GP, il classe '94 ha disobbedito agli ordini di scuderia in ben due occasioni: prima ha aspettato per effettuare uno scambio di posizioni con un più rapido Leclerc (chiedendo alla squadra di rientrare ai box, piuttosto che lasciarlo passare) e poi non restando dietro quando il monegasco è uscito dalla pit lane dopo il suo ultimo pit stop, effettuando un sorpasso che - in fin dei conti - gli è valso il podio.

Sia chiaro: il risultato di squadra per la Ferrari non sarebbe cambiato; non c'era la possibilità di fare più di un terzo e quarto posto. Il punto, però, non è questo. Il punto è che Sainz, ogniqualvolta che viene interpellato dalla squadra per "rispettare degli accordi stabiliti nel briefing pre-gara", come dice il suo compagno, fa finta di nulla.

"Ci sta non eseguire gli ordini di scuderia, ormai è stato licenziato dalla Ferrari", si potrebbe opinare. La sua decisione di ignorare completamente il team, d'altro canto, è tutt'altro che rispettabile.

Non sei d'accordo con quello che ti stanno chiedendo? Dai una breve motivazione e conferma di andare avanti per la tua strada piuttosto, sicuramente ti farebbe più onore.

Fermo restando che, parlando dell'orgoglio che Carlos tanto ha a cuore, perché dovrebbe compromettere la lotta al Costruttori del Cavallino? Insomma, in quel momento della gara la priorità era massimizzare il risultato di entrambi i piloti, così da guadagnare più punti possibili sulla McLaren.

Lo ripetiamo: con il senno di poi, la Ferrari ha effettivamente ottenuto il massimo risultato (quindi l'ordine di arrivo tra i due Rossi risulta insignificante per il team), ma in quel momento della gara nessuno poteva saperlo.

Quello che non è assolutamente insignificante, invece, è l'atteggiamento menefreghista dello spagnolo, per nulla volto alla conquista di un titolo che - tornando sulla questione "orgoglio personale" - dovrebbe interessargli eccome.

Quale miglior modo di lasciare Maranello riportando un Mondiale alla squadra dopo 16 anni? Quale miglior scenario di farsi ricordare con un sorriso dai Tifosi? A quanto pare, per Sainz è più importante arricchire il suo curriculum con un podio, piuttosto che con una contribuzione ad un titolo costruttori.

Ferrari, Sainz come Pironi: non vuole vincere il Costruttori. E Leclerc si è stufato...

Leclerc non ce la fa più

Dall'altra parte del box c'è un Leclerc stufo, dopo aver sempre pensato al bene del team. A Silverstone 2022, nonostante fosse in lotta per il Mondiale Piloti (poi finito malamente), si è "ingoiato" l'inspiegabile decisione di favorire la vittoria di Sainz nel finale, dopo averlo dominato in gara nonostante un'ala anteriore danneggiata. A Singapore 2023, ha dato al compagno un distacco di sicurezza per aiutarlo il più possibile nella rincorsa all'unico successo stagionale della Rossa, dichiarando a fine gara: "L'importante è che abbia vinto la Ferrari".

Adesso, invece, si ritrova a sentire che a Carlos è stato detto di non attaccarlo, per poi vederlo passare con facilità e senza esitare.

Insomma, ormai mancano soltanto due Gran Premi al termine dell'avventura di Sainz a Maranello. E se abbiamo capito qualcosa dalle sue quattro annate in Ferrari, è senza dubbio la seguente: ha sempre corso solo per i suoi interessi; mancando di rispetto ad un team di persone che lavora con un obiettivo comune, e non con un'ottusa ed irrealistica ambizione (quella di essere il migliore dei due piloti) personale.

Purtroppo per i Tifosi, non tutti sono come Villeneuve e Leclerc, ma esistono anche i Sainz e i Pironi. Ed il primo a pensarlo sarebbe Enzo Ferrari, colui che ha trasformato la sua passione in una splendida realtà, e che sempre ribadiva: "La Ferrari prima dei piloti, sempre".

 

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Foto copertina www.ferrari.com

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