Dopo la sua fantastica vittoria in Giappone, Max Verstappen dichiara: "Se avessi avuto una McLaren sarei scappato via, non mi avreste più visto".
Un ulteriore segnale di forza, un messaggio intimidatorio nei confronti dei due piloti papaya, che sa di "ringraziate che non ho la miglior macchina, altrimenti questo Mondiale sarebbe mio a mani basse".
Alla vigilia del weekend del Bahrain, Lando Norris commenta così le parole dell'olandese: "Non mi interessa, può dire quello che vuole. Credo che io e Oscar siamo ottimi piloti. Forse lui è più bravo in certe cose, ma non in tutte.
"Ho molto rispetto per Max [Verstappen, ndr], ma so anche che certe affermazioni non corrispondono alla realtà. Può venire a provare la nostra macchina quando vuole: sarò curioso di vedere la sua espressione delusa dopo il test", aggiunge in conclusione.
A livello di dichiarazioni, la risposta al campione della Red Bull è diretta e piccata. La grande differenza con Verstappen, però, è la prestazione in pista...
Sia chiaro: questo articolo non è un attacco a Norris, ma semplicemente l'espressione di un'idea, di un concetto. E tale concetto è che il britannico non riesce a dar seguito alle sue parole con i risultati.
La sua McLaren, infatti, è di gran lunga la miglior monoposto sul circuito di Sakhir. Eppure, in qualifica Lando si piazza a 4 decimi da Piastri, in sesta posizione. Dietro all'Alpine di Gasly, e non è necessario aggiungere altro. Per sua fortuna, quantomeno parte davanti Verstappen (settimo) e Hamilton (nono).
Al termine delle qualifiche, pensando al possibile risultato in gara, Norris afferma: "Il problema sono io, non la macchina. Per quanto siamo veloci, Oscar doppierà tutti, quindi io punto ad arrivare secondo".
Arrivati a domenica, però, il numero 4 sbaglia ancor prima che si spengano i semafori: posiziona la sua McLaren oltre la propria casella in griglia di partenza. Risultato? Riceve una penalità di 5 secondi, per una sua distrazione.
Grazie anche a quei pochi metri di vantaggio rispetto agli altri, Lando sale in terza posizione, effettuando un bel sorpasso all'esterno di Charles Leclerc: forse l'unica nota davvero positiva della sua corsa, se non dell'intero weekend.
Poi, la sua gara entra in una fase di stallo: non riesce a passare Russell, prova un undercut (fermarsi prima dell'avversario ai box, così da girare più veloce con gomme nuove e ritrovarsi davanti quanto il pilota Mercedes rientra per il suo pit stop), ma non gli riesce. Addirittura viene ripassato da Leclerc e scende, virtualmente, giù dal podio.
Poi, un'occasione: Safety Car a poco più di 20 giri dalla fine. C'è tutto il tempo per tornare in seconda posizione. Norris lo sa e ha anche un vantaggio rispetto ai suoi due rivali: George monta gomma rossa, Charles quella bianca. Lui, invece, ha la gialla.
Eppure, per l'ennesima volta, Lando non si dimostra all'altezza: prima si fa passare da Hamilton, poi lo controsorpassa ma fuori dalla pista, quindi è costretto a cedere nuovamente la posizione.
Una volta superato definitivamente il sette volte campione del mondo, nel tentativo di superare l'altro pilota Ferrari (Leclerc), il classe '99 effettua un grande bloccaggio in curva 1, che gli costa una perdita di tempo considerevole.
Quando - finalmente - riesce a prendersi la terza posizione, è oramai troppo tardi per superare Russell e salire in seconda; quindi si deve accontentare del gradino più basso del podio.
Norris esce dal Bahrain ancora leader del Mondiale, ma con soli 3 punti di vantaggio su Piastri e 8 su Verstappen (che termina la quarta gara dell'anno in un'anonima sesta posizione). Soprattutto, esce dal Bahrain con le stesse fragilità mentali che abbiamo visto nel 2024.
Questa stagione, stando a quanto detto da lui nell'inverno, doveva essere "quella della svolta, quella in cui sarebbe diventato campione". Se questo è l'andamento, non c'è assolutamente la certezza che le sue parole si avverino. Insomma, forse sarebbe anche arrivato il momento di far parlare la pista...
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