Lettera a chi critica(va) Antonelli: imparate ad apprezzare il talento
All'età di 18 anni, Andrea Kimi Antonelli ha conquistato la pole position per la Sprint del Gran Premio di Miami. Questa prestazione ha messo a tacere lo scetticismo nei suoi confronti? Ce lo auguriamo...

03/05/2025 16:00:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Cari critici di Kimi Antonelli,

Come procede il vostro fine settimana? Spero alla grande, anche se la prestazione del pilota Mercedes evidentemente non vi avrà fatto piacere, in quanto è in netto contrasto con la vostra opinione. Dopo la qualifica Sprint di Miami, il 18enne è ancora "troppo giovane, non pronto" e così via? A voi la risposta, ma lasciatemi specificare un po' di cose.

Ancor prima di quando è effettivamente approdato in Formula 1, lo scetticismo nei confronti di Antonelli era alle stelle. Una semplice domanda sorge spontanea: perché? E con "perché?" intendo: perché avere così tanti dubbi su di lui? Il curriculum del giovane pilota bolognese parla chiaro: ha vinto praticamente qualsiasi campionato in cui ha corso, tranne la F2. Fatemi indovinare: è proprio da lì che nascono i dubbi, giusto? Da una stagione di Formula 2 - disputata con una Prema in balia di un nuovo regolamento - conclusa al sesto posto in classifica. Per carità, giustissimo riflettere sui risultati. In fin dei conti, sono un fattore fondamentale, nel motorsport così come nella vita. Attenzione, però, a contestualizzarli in maniera adeguata. Le poche volte in cui il pilota ha fatto la differenza, piuttosto che una macchina complicate, Kimi ha dato il meglio di sé. Esempio: la gara Sprint di Silverstone, in Gran Bretagna, dove ha dominato sul bagnato.

Altro esempio di mancata contestualizzazione: Antonelli è stato protagonista di un incidente a Monza, dopo neanche 10 minuti dall'inizio della sua prima sessione di prove libere. In quell'occasione, quanti di voi hanno subito gridato al solito mantra: "Non è pronto, è troppo giovane"? Tanti si sono lasciati trasportare da quell'evento, su questo ci sono pochi dubbi. Eppure, quanti hanno poi controllato che quel giro di prove libere, fino al punto dell'incidente, era più veloce di quello fatto in qualifica da Hamilton il giorno dopo? Probabilmente un numero inferiore.

Riconoscere il talento non è da tutti, e va bene così. Non basta leggere una classifica, bisogna effettivamente trovare dei lampi straordinari, inaspettati, di brillantezza. Verstappen, arrivato in Formula 1 ancor più giovane e con meno esperienza di Antonelli, ne è la dimostrazione. In quanti incidenti è stato coinvolto? Se ci mettessimo a contarli insieme, non vedremmo la fine. Però, quante volte ha fatto vedere di essere fantasticamente veloce ed abile nei sorpassi? E poi, quanti anni ci ha messo prima di vincere un titolo mondiale? Quanti anni sono passati prima che il mondo intero - più o meno - sia arrivato a considerarlo il miglior pilota della sua generazione? Sicuramente più di uno. Allora perché il talento del "nostro" Kimi è stato dubitato ad ogni mezza opportunità? Breve excursus: diciamo "nostro" perché sul suo passaporto, alla voce "nazionalità", c'è scritto "italiana"; e questo ci deve solo rendere orgogliosi. Tornando a noi: perché Antonelli è stato ritenuto inferiore a piloti come Aron o Crawford, che probabilmente faranno tutt'altra carriera, solamente per i punti in classifica? Risposta: perché riconoscere il talento non è da tutti, e va bene così

La morale della favola è che il talento, prima o poi, viene fuori. Ed è questo il caso di Kimi Antonelli, che ha straordinariamente battuto Russell nelle qualifiche Sprint di Miami. A prescindere da come andrà la gara di 100 km, il weekend o la stagione; il 18enne è un fenomeno. Termine la cui definizione è "cosa o persona singolare, fuori del comune, che desta meraviglia per qualità eccezionali". Se vedere quello che sta facendo Antonelli in Formula 1 non vi "desta meraviglia per qualità eccezionali", mi dispiace davvero di cuore. Il sottoscritto, nel frattempo, continua a godersi i suoi traguardi.

Ci tengo, infine, a ricordare quanto scrivevo su Antonelli nel biennio 2023-24. Preciso che i seguenti due virgolettati sono estratti da articoli pubblicati personalmente su Formula1.it. "Non c'è dubbio che Kimi sia uno dei migliori talenti in circolazione, e probabilmente il miglior talento italiano degli ultimi anni [1]. Andrea Kimi Antonelli dimostrerà al mondo intero di che pasta è fatto; lo farà un passo alla volta, proprio come qualsiasi altro campione. La nostra speranza, da italiani, è che lui possa diventare il "nostro" campione, però bisogna essere disposti ad aspettarlo. E la Mercedes lo è... [2]".

Restando pienamente consapevole del fatto che arriveranno anche per lui errori e momenti difficili, preferisco continuare a schierarmi dalla parte del talento, piuttosto che contro. A voi la scelta.

 

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