Il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna inaugura ufficialmente la lunga stagione europea della Formula 1, che accompagnerà il campionato fino al GP d’Italia del 7 settembre (con eccezione del Canada).
Si corre a Imola, uno dei tracciati più iconici e tecnici del calendario, intitolato alla memoria di Enzo e Dino Ferrari e immerso nel cuore pulsante della Motor Valley. Una pista vecchio stile, con cordoli aggressivi, carreggiata stretta e dislivelli naturali, che richiede precisione millimetrica e un assetto in grado di garantire stabilità nei cambi di direzione, trazione in uscita e fiducia assoluta nel comportamento della monoposto.
I suoi 4,909 chilometri si snodano in senso antiorario attraverso 19 curve, molte delle quali sono parte di sequenze tecniche come il tratto Villeneuve-Tosa o le Acque Minerali, dove equilibrio meccanico e aerodinamico devono coesistere alla perfezione. Tra le curve più esigenti si segnala la 17, meglio nota come Rivazza, dove si passa da quasi 300 km/h a 122 km/h in poco più di 100 metri: qui il carico sul pedale del freno raggiunge i 145 kg e la potenza frenante supera i 2.000 kW. Nonostante ciò, secondo Brembo, Imola rientra tra i circuiti mediamente impegnativi per i freni, con un indice di difficoltà pari a 3 su 5.
Dal punto di vista strategico, l’evento rappresenta una vera sfida. Le possibilità di sorpasso sono molto limitate – con una sola zona DRS e una corsia box tra le più lunghe del mondiale – per cui le qualifiche assumono un ruolo cruciale. La gestione delle gomme sarà influenzata dai numerosi punti di accelerazione e frenata, ma il basso degrado e la superficie poco abrasiva favoriscono la strategia a una sosta. Lo dimostra anche quanto visto nella scorsa edizione, dove chi è partito con le mescole più dure ha potuto gestire uno stint lungo senza problemi, mentre chi ha osato con le Soft ha dovuto ricorrere a due soste.
Proprio sul fronte delle mescole si segnala una novità importante: a Imola debutterà la nuova C6, la più morbida dell’intera gamma Pirelli 2025, pensata per tracciati a basso consumo gomma. Seppur difficilmente impiegata in gara, potrebbe diventare l’arma segreta in qualifica grazie all’aderenza superiore sul giro secco. La sua performance verrà valutata anche nei prossimi round di Monaco e Montreal, con l’obiettivo di una potenziale estensione d’uso nella seconda metà della stagione.
Infine, Imola rappresenta tradizionalmente un punto di svolta per gli sviluppi tecnici: è qui che molte scuderie scelgono di introdurre i primi aggiornamenti significativi dopo l’analisi dei dati raccolti nella fase iniziale del campionato. Tra queste spicca ovviamente la Ferrari, attesa a un salto di qualità davanti al proprio pubblico, ma anche team come Mercedes, Aston Martin, Alpine e McLaren stanno lavorando per portare pacchetti aerodinamici e correttivi che possano influenzare l’equilibrio prestazionale della griglia. Sarà quindi un fine settimana decisivo non solo per i punti in palio, ma anche per il percorso evolutivo delle monoposto in vista della parte centrale del mondiale.
Per l'appuntamento ad Imola i lettori di formula1.it potremo contare sugli aggiornamenti immediati e sulle foto del nostro inviato Alessio Ciancola, già all'opera nel paddock per captare informazioni e poi in pit lane. Questa volta l'analisi degli aggiornamenti è affidato al suo occhio esperto ed alle foto che ci sta inviando.








Il puntualissimo Albert Fabrega ha pubblicato il solito confronto tra le configurazioni delle ali posteriori di tutte le monoposto


Le monoposto più cariche sono, come speso accade, Aston Martin e Alpine, la prima scegliendo un angolo molto accentuato per il profilo mobile, la seconda è quella con il main plane più esteso. Tra le più scariche invece la Ferrari, con accentuato maniplane a V e un profilo mobile ridotto, una configurazione simile alla McLaren. La Red Bull invece sceglie un mainplane che si estende linearmente e non a V, ed un profilo mobile con maggiore incidenza. A metà strada tra le due filosofie, la soluzione Mercedes.
Ad Imola era atteso un pacchetto aerodinamico importante per la Red Bull, ed anche se il nuovo fondo è stato anticipato a Miami notiamo alcune novità significative. Ad esempio il nuovo design della presa d'aria del sidepod, con un grande deflettore nella parte centrale e l'estremità del vassoio rovesciato ora collegato alla staffa dello specchietto.






Il team della Stella a Tre Punte mantiene la sua filosofia "cauta" sugli aggiornamenti, anche in considerazione dei buoni risultati fino ad ora registrati in pista, e ricordando che nel 2024, il team si è reso conto che un aggiornamento affrettato può avere conseguenze molto negative.
Una parte significativa degli aggiornamenti arriverà quindi solo a Barcellona (in corrispondenza della nuova TD). A Imola, la W16 - finora - è stata vista con una nuova ala anteriore, piccole revisioni di natura aerodinamica alla zona delle sospensioni anteriori e una nuova forma della copertura motore in corrispondenza della sospensione posteriore.




Un dettaglio del nuovo attacco del braccio posteriore superiore al telaio.





Altre immagini interessanti ci arrivano anche da @FraF1techdesign, che su X ha pubblicato dei dettagli su due novità della VCARB: la prima relativa a un piccolo profilo alare a forma di cobra accanto all'halo (già visto sulla Ferrari), la seconda relativa al bordo del fondo, con una winglet aggiuntiva destinata a generare vortici per isolare e direzionare meglio il flusso d'aria.


Il team inglese ha portato tantissime novità ad Imola, le più importanti al fondo ed alla forma dei sidepod, ma anche nell'attacco dell'halo al telaio.

Articolo in aggiornamento...
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