Max Verstappen ha reso la Red Bull nuovamente grande, conquistando quattro titoli mondiali dal 2021 al 2024, dopo un'era dominata dalla Mercedes.
Eppure, da diversi anni a questa parte, la sua presenza nel box comporta anche un grave problema per la scuderia di Milton Keynes: vediamo insieme quale.
Sulle qualità di Verstappen ci sono pochi dubbi. L'olandese è un fenomeno generazionale che, all'età di 27 anni, è già considerato uno dei migliori - se non il migliore - pilota nella storia della Formula 1.
Il suo particolare stile di guida, incentrato su un anteriore estremamente reattivo ed un posteriore complicato da gestire, gli permette di essere straordinario. Ma non si può di certo dire lo stesso dei propri compagni di squadra.

Gasly, Albon, Pérez, Lawson e Tsunoda. Questi cinque nomi, a partire dal 2019 ad oggi, hanno condiviso i box con Max senza mai essere neanche vicini alle sue prestazioni.
Nessuno di loro è riuscito a trovarsi a proprio agio con l'assetto preferito dall'olandese, ovvero quello che massimizza la competitività teorica della macchina.
Per intenderci: gli ingegneri della Red Bull non creano una vettura adatta solamente a Verstappen, bensì è Verstappen che guida la monoposto senza problemi al 100% del potenziale. Gli altri, in qualche modo, devono adattarsi.
Quando, prima o poi, il quattro volte campione del mondo in carica sceglierà di lasciare il team austriaco, potremmo assistere a due scenari: o "il maleficio" dell'assetto finirà, perché entrambi i piloti si troveranno a proprio agio e riusciranno a performare ad un ottimo livello, oppure entrambi continueranno a faticare come hanno fatto i compagni di Max dal 2019 ad oggi.
Qualora si verificasse il secondo caso, il crollo della Red Bull sarebbe devastante. Un crollo che, se non fosse per Verstappen, avrebbe già colpito la squadra da diversi anni...
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