Nel corso del Gran Premio del Canada, Lando Norris è stato protagonista di un tamponamento ai danni del proprio compagno di squadra, nonché rivale per il titolo mondiale, Oscar Piastri.
A causa del contatto, il britannico si è ritirato dalla gara. Eppure, come è ampiamente noto, l'esito non deve condizionare la valutazione dei commissari sulla sanzione. Sanzione che, in questo caso, forse sarebbe dovuta essere ben diversa...
Dato che Norris ha completato l'85% prima di dare forfait, la decisione della FIA non andrà a gravare sul gran premio successivo. Il problema, però, è che una penalità troppo lieve: solamente 5 secondi, nessun punto sulla patente.
Già, i punti sulla patente, un argomento alquanto discusso nelle ultime settimane, visto che Max Verstappen si trova ad un solo punto dalla squalifica (dopo il weekend dell'Austria potrà stare più tranquillo con tre, in quanto gli saranno restituiti due punti ricevuti lo scorso anno, proprio a Spielberg, per un incidente con Norris alla curva 3).

Il responso della Federazione sull'incidente tra le due McLaren a Montréal fa senza dubbio riflettere, e ha scatenato una protesta degli appassionati sui social media.
In tanti, infatti, non si sono capacitati di come un tamponamento a quasi 300 km/h sia passato inosservato sotto il punto di vista della licenza di guida.
Molte sono state le accuse di British bias, ovvero favoritismo - nei confronti di Norris, in questo caso - per i britannici. Attenzione, però, ad un'altra chiave di lettura: e se la FIA avesse "allentato" il proprio metro di giudizio per salvaguardare Verstappen, qualora dovesse ritrovarsi in una situazione simile questo fine settimana?
Insomma, parliamoci chiaro, squalificare un quattro volte campione del mondo farebbe non poco discutere, a prescindere dalle circostanze. E la "grazia" avuta verso Lando potrebbe tornare utile come precedente da usare per salvare l'olandese, così da evitare un'altra rivolta popolare.
Il vero motivo della decisione sull'incidente del Canada lo sanno soltanto i giudici di gara, ma una cosa è certa: gli addetti ai lavori delle altre squadre non sono ingenui. Se la Federazione Internazionale ha un secondo fine, i rivali della Red Bull lo troveranno, e le polemiche non saranno per nulla facili da gestire...
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