"And for anyone who thought I left... I never left". Si era espresso così Daniel Ricciardo nel 2021 dopo la vittoria a Monza, arrivata a tre anni di distanza dall'ultimo successo nel Principato. Un monito a chi aveva osato dubitare di lui e delle sue qualità ma forse anche a sé stesso, quasi a voler certificare l'aver finalmente trovato una risposta alle difficoltà.
Un parallelismo che - seppur con le dovute proporzioni - può essere applicato anche a Charles Leclerc che tre settimane fa in quel di Silverstone, dopo l'errore costatogli la prima fila, si esprimeva così: "Non sto trovando il feeling che avevo un anno fa. Sappiamo di avere dei problemi, ma sono io che devo svolgere il lavoro in pista e in qualifica non lo sto facendo. Da un po' di tempo in gara mi trovo bene, ma non sto ottenendo i risultati che mi aspetto in ciò che è sempre stata la mia forza, vale a dire il giro secco".
Ed ecco che a ventuno giorni di distanza siamo qui a commentare la terza posizione raccolta dal monegasco al termine delle qualifiche di Spa che da vero (come lo hanno ribattezzato i Tifosi) Capitano con un giro "alla Leclerc" tiene a galla la Rossa, ormai da anni dipendente dalle prestazioni del numero 16. D'altronde, piaccia o no, è così: se Leclerc gira, gira anche la Ferrari.
Premessa doverosa: il distacco odierno dalla pole position di Lando Norris è comunque ampio e non è qualcosa che all'interno del box può far sorridere gli uomini di Maranello, ma se ci concentriamo sulla - come direbbero gli inglesi - bigger picture è evidente come Leclerc abbia ormai raggiunto una costanza di risultati non indifferente.
Le migliorie apportate alla SF-25 nel corso degli ultimi appuntamenti sembrano quindi aver aiutato il nativo di Monte-Carlo a raggiungere un discreto livello di (prendiamo in prestito un termine spesso utilizzato in MotoGP) flow, vale a dire quella confidenza necessaria per poter spingere al limite, soprattutto nel momento decisivo della qualifica. Al resto poi ci pensa il talento, capace di mettere insieme un giro speciale quando conta di più.
Se Charles ha quindi trovato equilibrio tra ciò che vuole e riceve dalla vettura, non si può affermare altrettanto per chi sta dall'altro lato del garage. L'avventura in Ferrari di Lewis Hamilton - sin qui - non può essere considerata sufficiente, al netto di un confronto con il compagno di squadra praticamente a senso unico; troppi lampi isolati e poca, pochissima costanza per il sette volte Campione del Mondo che in termini di valore complessivo è ancora lontano da Leclerc.
Nelle due qualifiche disputate questo weekend la differenza è stata ampia, complici gli errori tra Bus Stop e Raidillon che in entrambe le sessioni hanno impedito a Hamilton di superare il primo taglio. In gara la differenza in termini di ritmo bene o male si assottiglia ma, concretamente parlando, a Lewis manca ancora quel podio - da Leclerc conquistato già in quattro occasioni - che forse inconsciamente comincia un po' a pesare nella testa dell'ex Mercedes.
Anche ascoltando le dichiarazioni sembra davvero che i due appartengano a due team differenti e la dimostrazione è presto scovata tra le parole rilasciate dal sette volte iridato al termine della Sprint odierna: "Sostanzialmente è la prima volta che ho guidato con questo nuovo pacchetto. In parte Charles lo aveva avuto già a Montreal e quindi magari ha più esperienza di me".
Affermazioni che stonano con quanto raccontato fino ad oggi, dal momento che è stato confermato da più membri del team - tra cui lo stesso Leclerc e Vasseur - come la correzione alla sospensione sia stata utilizzata per la prima volta nel corso del filming day al Mugello. Insomma, in casa Ferrari la direzione da seguire sembra ormai chiara, ma solo da un lato del box...
Foto copertina pbs.twimg.com
Foto interna pbs.twimg.com
Foto interna pbs.twimg.com
Leggi anche: La magia di Leclerc: terzo posto e segnali positivi per la Ferrari
Leggi anche: UFFICIALE - La griglia di partenza del GP del Belgio 2025