Tutti, tra gli appassionati più o meno recenti, ricorderanno la stagione 2014 di Formula 1. Una specie di anno zero per il Circus iridato, visto entrare in vigore una delle rivoluzioni più sostanziali a livello regolamentare nella storia, non solo recente, del campionato. In un solo colpo, non solo c'è stato un netto cambio a livello aerodinamico delle vetture, ma soprattutto si è registrata l'introduzione delle tanto chiacchierate power unit: motori ibridi estremamente complessi e costosi che, da oltre 11 anni, tengono banco nella serie regina del motorsport. Una mossa voluta, con cui la F1 cercava di procedere parallelamente allo sviluppo delle tecnologie per le auto stradali e andare alla ricerca di un crescente rispetto dell'ambiente, con maggior efficienza e minori consumi.
Un cambiamento epocale che, ricordiamo, ha portato una grossa crescita di costi e una griglia di partenza sbilanciata tra top team e gli altri. La Mercedes, nel 2014, vantava infatti un enorme vantaggio motoristico, che la portò a vincere 16 gare su 19 in quella stagione e il primo di otto campionati del mondo costruttori. Una rivoluzione similare, come tutti sanno, è ormai alle porte: il nuovo regolamento 2026, con cui i team stanno già facendo i conti, introduce modifiche alle power unit, con il 50% della potenza ora di natura elettrica, auto più leggere di 30 kg e dotate di aerodinamica attiva. E come simile è l'idea alla base, simili potrebbero essere le conseguenze delle nuove regole. Questo, di fatto, è il punto di vista espresso dal quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel ai colleghi di Auto Motor und Sport, che ha sottolineato come non sia convinto dal nuovo regolamento e tema che, sebbene si cerchi di replicare quanto già accade su strada, la F1 rischi di allontanarsi da ciò che i fan vogliono vedere nelle corse.
"Il regolamento 2014 era buono in linea di principio. L'idea base era valida. Ma è stata scorretta l'implementazione. Costava troppo e non ha portato benefici. Si sta rinunciando a soluzioni innovative presenti oggi per rendere i motori meno costosi per attrarre costruttori. La componente elettrica è buona e necessaria nella mobilità. Ma su strada siamo più avanti. Il motorsport ha requisiti diversi, e nessun regolamento funzionerà con i propulsori 100% elettrici. I nuovi regolamenti non mi convincono del tutto. Il recupero di energia è ottimo, ma farlo solo al posteriore non ha senso. Le auto sono troppo pesanti. Dovrebbero essere 200 kg più leggere. Parlando di carburanti penso che i carburanti a impatto zero siano buoni, ce n'è bisogno anche fuori dal motorsport: per i veicoli in circolazione, trasporto marittimo e aerei. Bisogna far attenzione alla loro origine. Se si scatena una gara di sviluppo in F1, le cose possono rapidamente prendere una direzione sbagliata, come nel 2014. Con i carburanti, dovremmo chiudere le porte il più possibile".
Leggi anche: Vasseur: «Ferrari è sulla buona strada, non esiste magia. 2026? Emozionante»
Leggi anche: Ferrari, Vasseur fiducioso: «Sospensione? Ci aiuterà nel 2026, poco efficace ora»
Foto copertina x.com