In una stagione difficile e piena di stravolgimenti, il CEO della Renault, François Provost, ha scelto il Gran Premio di Monza per confermare la presenza del gruppo francese in F1. Con Alpine attualmente ultima nel campionato costruttori e il lavoro già orientato alla prossima stagione, Provost ha ribadito che il team resterà in F1 a lungo.

Provost ha assunto il ruolo di CEO di Renault alla fine di luglio, sostituendo l'uscente Luca de Meo. La mossa ha ulteriormente messo sotto i riflettori il futuro di Renault in F1, dopo che De Meo aveva deciso di porre fine al programma di propulsori interni a Viry-Chatillon, con il team a marchio Alpine destinato a diventare cliente Mercedes a partire dal 2026.
Provost ha assunto l'incarico, come detto, in un momento difficile per il costruttore, con Renault che ha registrato una perdita di 11,2 miliardi di euro nella prima metà del 2025, compresa una svalutazione di 9,3 miliardi dell'investimento nel marchio giapponese in difficoltà, Nissan. A metà luglio, il prezzo delle azioni è sceso fino al 18% a causa di un profit warning a sorpresa.
Ma mentre le voci di un'acquisizione di Alpine F1 non si sono mai spente del tutto negli ultimi mesi, Provost, che ha fatto la sua prima apparizione in un Gran Premio come CEO di Renault a Monza, ha formalmente ribadito l'impegno a lungo termine del marchio in F1.
"La mia visita ha lo scopo principale di riaffermare che resteremo in Formula 1. Rimarremo in Formula 1 per molto tempo".
Provost ha sottolineato che la firma del nuovo contratto fino al 2028 da parte di Pierre Gasly, pilota di punta della Alpine, è un passo importante per dare stabilità alla squadra di Enstone. Nel frattempo, il leader de facto della squadra, Flavio Briatore, ha portato a bordo il suo alleato di lunga data Steve Nielsen come direttore generale, entrato in carica il 1° settembre.
"Anche il rinnovo di Pierre Gasly é un segnale molto positivo. Stiamo entrando in una nuova era, che sarà un'era di prestazioni ma soprattutto di stabilità. Inoltre, la nomina di Steve ad amministratore delegato è un buon esempio. Quindi, come vedete, abbiamo fatto molti passi avanti".
L'Alpine ha lottato per le prestazioni quest'anno, al punto da trovarsi ora all'ultimo posto della classifica costruttori, dopo aver interrotto rapidamente lo sviluppo della stagione per concentrarsi sul cambio regolamentare del 2026. Il bottino di 20 punti di Gasly è meno della metà di quello della Haas, mentre Franco Colapinto non ha ancora ottenuto punti da quando ha preso il posto di Jack Doohan, anch'egli rimasto a zero.
Su questo tema, Joe Saward ha scritto nel suo blog della possibilità che Paul Aron sostituisca Colapinto e, più in generale, della situazione in cui si trova il team francese:
"Una voce che ho raccolto é che Alpine potrebbe prendere in considerazione Paul Aron per il secondo posto, perché Franco Colapinto non ha fatto abbastanza per giustificare un altro anno, nonostante i soldi che l'argentino porta con sé. Aron non ha soldi alle spalle, ma potrebbe aiutare Pierre Gasly a risollevare la squadra dal fondo del Campionato Costruttori. Ne hanno davvero bisogno perché la squadra ha promesso risultati migliori nel 2027 e, se ciò non dovesse accadere, si potrebbe consigliare a un consigliere esecutivo di cambiare strada. La F1 é tutta una questione di prestazioni e Alpine non le ha fornite. Vedremo cosa deciderà di fare il nuovo capo di Renault, il CEO François Provost. La scorsa settimana ha annunciato una scossa al management che ha visto l'uscita di diversi dirigenti e la ridefinizione dei ruoli. Tra questi, il nuovo CEO di Dacia, mentre il CEO di Alpine Philippe Krief, che era anche Chief Technology Officer, ha perso questo ruolo per potersi concentrare sulla "definizione della gamma futura di Alpine e sullo sviluppo del marchio". Con il nuovo CEO di Alpine F1, Steve Nielsen, entrato in carica lunedì, ci si può aspettare che vengano apportati alcuni cambiamenti nei mesi a venire".
Le parole di François Provost sono chiare: Renault non vuole lasciare la F1 e l'Alpine resta al centro del progetto sportivo del gruppo. Con l'ingresso di Steve Nielsen e una ristrutturazione ai vertici, il team francese ha la possibilità di definire la sua identità in F1. Ma in uno sport competitivo come questo alle parole devono seguire i fatti. E sarà la pista a dire se avranno "vinto" oppure no.
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