Il GP d'Italia era l'appuntamento segnato in rosso sul calendario della Ferrari, quello del grande incontro con i tifosi, dove sbagliare non è permesso e dare il massimo è obbligatorio pur di portare a casa un'ottima prestazione. Si sperava, data la pista del tutto atipica e le scelte aerodinamiche estreme (condite da soluzioni tecniche ad hoc), di mettere a segno il primo successo della sciagurata stagione 2025. Un successo che, malgrado tutti gli ingredienti appena citati, non è arrivato: la SF-25, dopo aver ben figurato nel corso delle prove libere, ha faticato molto all'Autodromo Nazionale, restando fuori dalla lotta per la pole position e, soprattutto, lontana da quella per la vittoria. Paradossalmente, le scelte estreme deliberate si sono rivelate un boomerang che hanno reso la vettura troppo lenta in curva, nervosa e incapace di gestire al meglio le gomme.
Alla fine, Charles Leclerc e Lewis Hamilton non sono andati oltre la quarta e la sesta piazza finale, lasciando non poco rammarico tra i tifosi e gli addetti ai lavori, nonché una certa curiosità su cosa il pilota monegasco avrebbe potuto fare se fosse partito più avanti in griglia, magari aiutato dalla scia di Lewis Hamilton che, come tutti sapevano, sarebbe stato penalizzato al via. Al contrario della logica e delle parole del giovedì del pilota inglese, la Scuderia ha preferito non mettere il sette volte iridato al servizio di Leclerc. Hamilton, alla vigilia della gara, ha negato ogni richiesta di aiuto al compagno da parte del team, sostenendo “non averlo mai fatto in carriera”. Insomma, a Maranello sembra vigere un clima del tutto opposto a quello della McLaren dove, al contrario, il muretto box è intervenuto per chiedere a Oscar Piastri di restituire la posizione a Lando Norris dopo che quest’ultimo aveva perso la track position a favore del compagno a causa di un lento pit-stop.
Di entrambe le questioni, interpellato dal Corriere della Sera, ha parlato l'ex pilota Ferrari Jean Alesi, che domenica ha potuto di nuovo far urlare il V12 di Maranello girando con la 412 T2 con cui vinse in Canada nel 1995 l’unico GP della sua carriera.
“Non mi è piaciuto l’atteggiamento di Hamilton. Avrebbe potuto, e forse dovuto, dare un aiuto a Leclerc nelle qualifiche. Tutti si aspettavano un comportamento del genere, senza che qualcuno gli chiedesse di farlo, viste le sue parole, la stagione, il primo incontro con i tifosi. Lo penso anche se una posizione migliore in griglia non avrebbe cambiato l’esito della corsa. Mi chiedono se, da pilota in lizza per il titolo, avrei restituito la posizione a Norris, come ha fatto Piastri. Risposta: sì, lo avrei fatto, in quanto parte di un team, la McLaren, che ha impresso la propria cultura, peraltro vincente, a ogni persona che ne fa parte”.
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