"Dobbiamo essere realisti: se siamo ancora in lotta per il campionato, è solo per i fallimenti altrui". Queste le pungenti dichiarazioni di Max Verstappen alla vigilia del Gran Premio del Qatar.
A Losail è arrivato un altro fallimento da parte della McLaren, che ha dato la possibilità all'olandese di presentarsi ad Abu Dhabi con delle possibilità di diventare campione del mondo per la quinta volta in carriera.
Non succede, ma se succede...
È innegabile che, in Formula 1, la competitività della macchina sia il fattore principale per avere successo. È sempre stato così e probabilmente sempre lo sarà.
La McLaren del 2025 ne è una plateale dimostrazione: l'unico elemento che veramente non ha avuto rivali in questa stagione è proprio la macchina.
Per il resto, la squadra ha commesso una cospicua serie di errori, che hanno permesso a Max Verstappen di recuperare più di 90 punti dalla testa della classifica mondiale negli ultimi 8 weekend e, soprattutto, di rimandare fino ad Abu Dhabi il verdetto sul pilota campione del mondo.
Un verdetto che sarebbe dovuto arrivare settimane - se non mesi - fa, e che invece arriverà solamente alla bandiera a scacchi dell'ultimo appuntamento del campionato.
Nell'analisi del 2025 della McLaren, non si possono di certo escludere delle prestazioni ampiamente insufficienti da parte di entrambi i piloti, Lando Norris ed Oscar Piastri.
Il britannico ha commesso errori in diversi fine settimana: a Gedda e in Canada quelli più plateali; senza dimenticare prestazioni anonime, come quella in Bahrein, nella Sprint di Shanghai ed a Baku.
L'australiano, invece, è crollato dall'Azerbaigian (weekend in cui ha sbagliato tutto ciò che poteva sbagliare) in poi, ritirandosi anche ad Austin e in Brasile e "scomparendo" - competitivamente parlando - in Messico e non solo.
Se a quanto sopraccitato si aggiungono i punti persi da Norris per un ritiro causato da un problema tecnico in Olanda, la doppia squalifica di Las Vegas per eccessiva usura del plank e la strategia folle del Qatar, è evidente che la McLaren abbia tenuto in bilico un campionato piloti che doveva già essere stato assegnato da settimane, se non da mesi.
Invece, siamo ormai giunti alla vigilia del fine settimana di Abu Dhabi e Max Verstappen può ancora laurearsi campione del mondo.
Sarebbe un'impresa titanica, indimenticabile, probabilmente unica e irripetibile nella storia della Formula 1. La verità, però, è una sola, quella già esplicitata dall'olandese a Losail: se è ancora in lotta per il campionato, deve ringraziare i fallimenti della McLaren.
Il ringraziamento - per aver tenuto aperto il Mondiale - al team di Woking non manca anche da parte degli appassionati, che aspettano Abu Dhabi con una suspense che mancava dal 2021.
Magari la McLaren la spunterà comunque, ma una cosa è certa: la squadra guidata dal team principal Andrea Stella e dall'amministratore delegato Zak Brown si è complicata la vita.
Gli uomini in arancione devono ringraziare gli ingegneri che hanno costruito una dominante MCL39, perché il resto della scuderia ha ampiamente dimostrato che non sarebbe stata in grado di vincere se avesse avuto un avversario con una monoposto altrettanto competitiva.
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