Red Bull, complotto contro Vettel
23/04/2018 22:14:15 Tempo di lettura: 4 minuti

È solo una voce, quella che rimbalza in queste ore dalla Germania, dove un quotidiano Tedecso ha lanciato una voce che se confermata, sarebbe a dir poco clamorosa.

Infatti i media Teutonici, sostengono che il risultato del Gran Premio della Cina, sia stato pilotato dalla Red Bull, con l'aiuto della Toro Rosso (Junior team Red Bull e avente la stessa proprietà), finalizzato in prevalenza a danneggiare Sebastian Vettel.

Il primo passo di questo piano, sarebbe stato quello del contatto, pensato a tavolino a quanto sembra, della due Toro Rosso, con Gasly che ha centrato in staccata la vettura gemella di Hartley, causando l'uscita della Safety Car.

Safety car, che è stata la chiave della gara, decisiva, favorevole per altri, e dannosa per altri.

Dannosa per la Ferrari di Vettel e la Mercedes di Bottas, che di fatto non hanno potuto pittare in seguito all'uscita della vettura di sicurezza, poiché erano già transitati davanti all'ingresso della corsia box, prendendo poi la gara a vantaggio di Riccardo con la Red Bull, che ha potuto effettuare la sosta.

Pit stop che invece, come detto, è stato effettuato dalle due Red Bull, che al restart hanno potuto contare su gomme fresche, e di fatto attaccare e superare gli altri piloti, vincendo cosi la gara con Daniel Ricciardo.

Il secondo step del piano dei "Bibitari", sarebbe stato invece, dopo aver preso la leadership della gara, quello di colpire Seb Vettel, per costringerlo se non al ritiro almeno ad una gara di difesa, ed una conseguente perdita di punti nella classifica piloti.

Complotto che assume una maggior validità, riascoltando a posteriori le parole pronunciate da Daniel Ricciardo al Paddock Club prima della gara, quando l'Australiano aveva detto che per avere delle chance di successo, era necessario che a Vettel accadesse qualcosa nel corso della gara.

Quel qualcosa, alla fine è accaduto, per ben due volte, la prima con la SC che ha dato la vittoria in mano al driver "Bibitaro", e la seconda quando il quattro volte Campione del Mondo è stato quasi eliminato da Max Verstappen.

Due episodi decisivi, per la storia della gara, che hanno visto come protagoniste, casualmente, tutte le vetture del gruppo Red Bull, le due Toro Rosso prima, e le Red Bull poi.

Complotto che avrebbe certamente una sua logica, quella di vincere la gara innanzitutto, anche e soprattutto per dare ossigeno ad un team, sul quale nei test gravavano enormi aspettative, tutte però deluse da un inzio di stagione deludente.

Inzio di anno deludente, che darebbe un'ancor più grave validità a questa tesi, vista nell'ottica di voler accorciare, da parte del team di Milton Keynes, la classifica piloti, ma anche costruttori, non imponendo al Campionato una svolta ben precisa, a favore di Ferrari e Mercedes, e di Vettel, mantenendo in corsa anche Verstappen e Ricciardo.

Evento, che non sarebbe il primo della storia, anche recente del Circus della F1, e che troverebbe un precedente nel 2008, con il Singapore-gate, quando la Renault, pianificò a tavolino il crash di Nelson Piquet Jr, per far uscire la Safety Car, far trionfare Fernando Alonso.

10 anni or sono, le conseguenze per i protagonisti furono drammatiche, con la radiazione dalla F1 di Flavio Briatore, allora team principal Renault, e con una pensante squalifica per il Dt del team Francese, Pat Symonds.

Per ora, questa voce, anzi questa tesi, non è stata neppure presa in considerazione dalla FIA, che non rilasciato dichiarazioni in merito, ne tantomeno aperto delle indagini, ma che potrebbe, se verrà considerata, avere dei risvolti clamorosi, paragonabili quasi alla Spy-story 2007, e avere pesantissime conseguenze anche al di fuori della pista per le persone coinvolte.


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