Durante il venerdì del GP di Miami, sembrava che la casa di Stoccarda fosse riuscita finalmente a risolvere i fastidiosi problemi (porpoising, drag e bilanciamento solo per citarne i maggiori) che le stanno proibendo di esprimere completamente il proprio ritmo.
Molte persone, tra cui anche i giornalisti di ‘Autosport.com’, si stanno chiedendo se la filosofia scelta dalla Mercedes per sostenere i primi eventi del 2022 sia effettivamente quella corretta e se sia giusto che il team insista su questa linea nonostante gli scarsi risultati.
Una domanda lecita a cui il team principal ha risposto: “Non escludiamo nulla al momento, ma dobbiamo dare al nostro personale il beneficio del dubbio. Hanno progettato delle grandi auto in passato e crediamo che questa sia la giusta strada da percorrere.”
“L’appuntamento di Barcellona” da anni luogo di test-prestagionali sul quale le squadre hanno dunque un numero smisurato di dati su cui potersi basare, “sarà per noi un momento importante. Potremo andare direttamente a paragonare il livello mostrato ad inizio anno con quelle che sono le nostre attuali performance”.
Delle soluzioni portate in pista dalla Mercedes, quella dei sidepods ‘size-zero’ è certamente la più estrema. Questo il pensiero di Wolff in merito: “Passeggiando tra le vetture presenti in griglia, si può notare che i bordi del nostro fondo sono di gran lunga i più sporgenti. Questa potrebbe essere la fonte di una possibile maggior instabilità.”
Da qui la possibilità di tornare al concetto inizialmente presentato durante i test: “L’auto presentata questo inverno a Barcellona è molto più lenta dell’attuale, almeno sulla carta. Tuttavia, dobbiamo capire come rendere la vettura attuale più prevedibile per i piloti. Siamo ancora fedeli a questo progetto. C’è ancora una buona percentuale del nostro gruppo di lavoro che crede nelle sue potenzialità, direi superiore al 50%. Quando scenderà al di sotto di questo valore allora lo cambieremo”.
“Dobbiamo capire cosa potrebbe però essere andato storto in fase di sviluppo e in cosa potremmo migliorare. Potremmo avere una risposta dopo Barcellona perché è l’unica pista su cui abbiamo dei dati anche riguardanti l’altro concetto. Solo dopo aver girato in Spagna potremo guardarci allo specchio e chiederci se abbiamo sbagliato oppure no” ha concluso.
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