Haas, Magnussen: «A Baku serve potenza, non prevedo problemi con il motore Ferrari»
09/06/2022 11:55:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Dopo un ottimo avvio di stagione, in cui il team Haas aveva conquistato, comunque per merito del solo Magnussen, 15 punti al termine dei primi quattro appuntamenti, è da tre Gran Premi a questa parte ormai, che la compagine americana non riesce più ad entrare in zona punti.

La squadra resta però comunque molto ottimista e determinata. Il team principal ritiene che la vettura abbia tutte le carte in regola per permettere ai propri piloti di ambire a dei buoni risultati. Mancati nelle ultime gare a causa di un ultimo problema rimasto in sospeso a livello di messa a punto.

Le considerazioni degli esponenti del team

Gunther Steiner (team principal): “Il circuito di Baku può essere suddiviso in due diverse zone: una molto veloce e l’altra lenta e tortuosa. Penso che il team abbia fatto dei progressi con la nostra macchina in Spagna dal punto di vista dell’assetto. La macchina ci sta dando dei buoni riscontri in tutte le circostanze. Se riusciremo a venire a capo anche dell’ultimo punto debole riscontrato in termini di set-up, credo che potremmo ambire ad un buon risultato. Cosa che sarebbe potuta accadere già in Spagna e Monte Carlo se solo le cose fossero andate diversamente”.

Kevin Magnussen: “Adoro correre a Baku. È una pista unica con lunghi rettilinei e tante curve lente. C'è sempre molta azione e il rischio di vedere delle bandiere gialle, rosse e delle Safety Car, come abbiamo avuto già modo di verificare in passato, è molto elevato. Sembra sempre che a Baku ci sia sempre qualche opportunità in più di recuperare rispetto alle altre gare. L’auto? Spero si comporti bene. Ci sono dei lunghi rettilinei e noi possiamo contare su un buon motore Ferrari, quindi non prevedo problemi. La potenza disponibile giocherà un ruolo chiave qui”.

Magnussen, Haas, GP Azerbaijan 2022

Mick Schumacher: Baku è molto diversa rispetto a Monaco. Mi immagino di vedere più azione e sorpassi rispetto allo scorso anno. Sappiamo che il DRS ora non è così potente come una volta, ma con delle vetture in grado di seguirsi più da vicino, forse non avremo più bisogno di quell'elevata potenza DRS per avere la meglio degli avversari prima di entrare nel T1. Seguiremo semplicemente la scia e vedremo come va. La scorsa stagione ho ottenuto uno dei miei piazzamenti migliori a Baku (13°, ndr), quindi spero che con una macchina ancor più competitiva potremo ottenere un risultato superiore e fare una buona gara. Credo che la nostra auto sia in una buona posizione. Finora è stata in grado di adattarsi a quasi tutti i circuiti su cui siamo andati”.

Infine, da Mick, giunge anche un commento in merito al comportamento delle mescole montate su cerchi da 18 pollici: “Penso che la differenza più grande rispetto alla passata stagione sia che dobbiamo preoccuparci meno di preservare lo pneumatico durante uno stint. Gli pneumatici posteriori resistono più a lungo. La guida è diventata molto diversa, forse un po' più simile a quella che avevo riscontrato al volante delle vetture di Formula2 durante la stagione 2020. Ovviamente, parliamo di un'auto molto diversa, gomme molto diverse in cui comunque l'aspetto termico gioca un ruolo piuttosto importante. La maggior parte delle volte, guido in base alle sensazioni che ho o a quello che il team mi dice di fare. Quindi si tratta solo di mettere a posto tutto per cercare di capire il comportamento della vettura nel suo insieme. Detto ciò mi sento come se fossimo nell’opportuna finestra di lavoro”.

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Foto: Twitter, Haas

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