Essere un tifoso della Ferrari non è semplice. Non lo è stato nel 2020 quando la vettura aveva delle difficoltà anche a raggiungere la top-10 e non lo è nemmeno adesso, che nonostante fosse in possesso di un’auto competitiva, in alcuni momenti la F1-75 è stata anche la migliore ad inizio stagione, la squadra non è stata in grado di mantenere il contatto con la Red Bull dirigendosi così ancora una volta verso una pesante sconfitta.
Il team austriaco ha sicuramente portato avanti uno sviluppo più costante ed efficiente, mentre gli uomini di Maranello, oltre a non essere riusciti a fare altrettanto (lo stesso Binotto dopo il GP d’Olanda affermava: “Non sono gli altri ad essere andati avanti, ma noi ad aver fatto dei passi indietro”, leggi qui), è stata anche autrice di diversi errori al muretto costati dei risultati importanti quando ancora la F1-75 poteva considerarsi a livello della RB18.
“È incredibile. La Ferrari riesce sempre a rovinare tutto”, ha commentato l’imprenditore italiano, ex Renault, Flavio Briatore riguardo al pit stop fatto da Leclerc sotto regime di Virtual Safety Car a Monza (parole riportate da ‘Auto Bild’).
Un episodio di cui si è parlato molto (lo abbiamo fatto anche noi, leggi qui l’analisi delle strategie) e che la Ferrari ha archiviato come una decisione necessaria che non ha in alcun modo influito sul risultato finale. La conclusione di Binotto e compagni è che la F1-75 non aveva ritmo a sufficienza e qualunque scelta avessero fatto in quel frangente, niente avrebbe impedito a Verstappen di vincere la gara. Le possibilità di riuscita sarebbero sicuramente aumentate se il pit stop si fosse svolto sotto regime di Virtual Safety Car, periodo terminato quando Charles aveva già imboccato la via dei box, ma sarebbe stato comunque difficile.
Ovviamente, errori al muretto e affidabilità, come dice Briatore hanno sicuramente avuto un impatto determinante sulla stagione 2022 della Ferrari, ma a Monza la sensazione è che non si poteva davvero pretendere di più. La Red Bull ha un ritmo irresistibile e anche per il Cavallino è diventato complicato restare al passo.
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Foto: Ferrari
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