Luigi Mazzola, ex capo della squadra della Ferrari nonché coordinatore dello sviluppo ai tempi di Schumacher, si è concesso ai microfoni di quotidiano.net per parlare della situazione attuale della Rossa. Vi riportiamo un estratto dell'intervista in cui si è soffermato sull'addio di Binotto, sui possibili sostituti dello svizzero e sulla delicata questione delle gerarchie tra Sainz e Leclerc.
Di seguito quanto dichiarato da Mazzola riguardo le principali vicende di casa Ferrari:
"Sinceramente io credo che la Ferrari da Gran Premio debba fare una rivoluzione. La F1 sta cambiando, c’è bisogno di una leadership autorevole, immersa nel mondo delle corse, perché ci vuole una figura che conosca la materia in ogni sfaccettatura. Come mai la Ferrari non vince più? Ci sono tante concause, tanti fattori. Dal mio punto di vista, dopo l’addio di una figura carismatica come fu quella di Ross Brawn, ecco, a Maranello non c’è più stato un leader in grado di amalgamare le risorse umane disponibili. E attraverso gli anni è andato disperso un patrimonio di conoscenze".
"Cosa ha sbagliato? Anzi tutto non doveva accettare il doppio ruolo, se fai il team principal non puoi anche essere il responsabile tecnico, sono competenze non sovrapponibili. E ha sbagliato la scelta di alcuni collaboratori".
"È decisivo saper individuare le indicazioni che vengono dalla pista, dal week end di Gran Premio. A maggior ragione oggi che non ci sono più i test liberi e i regolamenti sono restrittivi. È una questione di uomini o di tecnologia? Le competenze umane sono determinanti. Quindi in Ferrari secondo me serve una rivoluzione filosofica, che metta al centro della struttura un capo autorevole che conosca le dinamiche di una vettura, che è una sinergia di componenti, dal telaio alla aerodinamica, dal motore alle gomme. E che sappia una mentalità vincente al gruppo di lavoro".
"È la soluzione giusta? Secondo me no. Per come io conosco Vasseur, ha caratteristiche diverse da quelle che io reputo indispensabili per il ruolo. Resta? Lui è in gamba, l’esperienza ce l’ha".
"Leclerc o Sainz? Servono entrambi. Vanno motivati senza creare in anticipo una gerarchia preordinata. Poi a parlare sarà la pista. Ma Leclerc vale già Verstappen? Come personalità in gara non ancora…".
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