Domenicali sulla Ferrari: «Il cambio al vertice può essere utile, ma...»
11/12/2022 14:10:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Il CEO della Formula 1 Stefano Domenicali, in un'intervista concessa alla gazzetta dello sport ha parlato del momento che sta attraversando la massima categoria FIA e l'attuale situazione in casa Ferrari. Di seguito riportiamo le sue parole.

Le parole di Domenicali sulla Ferrari e il successo della F1

Domenicali sulla Ferrari: «Il cambio al vertice può essere utile, ma...»

Domenicali si è detto estremamente orgoglioso del bilancio ottenuto durante questi due anni difficili. Queste le sue parole: "Il bilancio di due anni partiti in maniera drammatica è molto positivo. La F1 è in piena salute, ha avuto una grande crescita dal punto di vista numerico, ha una maggior presa sui giovani e sulle donne, è attraente per tanti nuovi mercati e il campionato ha preso la direzione giusta sotto diversi aspetti. Dobbiamo esserne orgogliosi".

Ripensando invece al campionato appena terminato, il CEO F1 ha spiegato i due motivi, che secondo lui hanno fatto vincere troppo presto il mondiale 2022. "È finito presto per due motivi. Il primo che Verstappen e la Red Bull dopo un inizio complicato hanno fatto un lavoro incredibile, non dimentico infatti che Max alla fine della quarta gara aveva già detto “Il campionato è già andato, lo vince la Ferrari”. E il secondo che è mancata la Mercedes, tornata competitiva solamente nel finale. I cambi regolamentari però ci hanno soddisfatto e abbiamo visto lotte ruota a ruota anche in piste sulle quali non succedeva. Ci vuole ancora un po’ di pazienza, come succede ogni volta che c’è una rivoluzione tecnica".

Riguardo l'introduzione del Budget Cap e l'infrazione da parte di Red Bull il boss italiano ha dichiarato: "La F1 è fatta di lunghi domini, ma grazie al budget cap, mi aspetto squadre molto più vicine e cicli vincenti più brevi, senza però nulla togliere a Max e alla Red Bull. Riguardo l'infrazione del team austriaco, invece, dobbiamo considerare che con l’introduzione del tetto alle spese la F1 ha affrontato un cambiamento positivo ma allo stesso tempo epocale. Parliamo infatti di una realtà che finora si era sempre misurata solamente con regolamenti tecnici e sportivi, non è indolore introdurre una variabile finanziaria. I team, in termini economici, erano abituati a spendere tutto ciò che avevano. Dobbiamo fidarci della Federazione e sperare che la sua decisione, con la punizione alla Red Bull, sia giusta". 

Quando a Stefano Domenicali viene chiesto un suo parere sulla decisione presa dalla scuderia di Maranello, e sulla sua attuale line-up piloti lui risponde così: "Visto il ruolo che ricopro non credo sia corretto giudicare le decisioni prese dal Cavallino, ma scelte così possono anche portare benefici. Non ho elementi per poter dire il contrario. Conosco bene la Ferrari e anche Mattia Binotto, cui faccio un grande in bocca al lupo per il futuro. Ha le qualità per riprendere la sua carriera ad alto livello. Ora la Ferrari deve trovare un nuovo equilibrio con una nuova guida che dovrà rapportarsi alla struttura e ai piloti. La logica della continuità è più efficace nell’immediato, dunque c’è il rischio che serva un po’ di tempo per ripartire. Ma è una riflessione che i vertici Ferrari avranno fatto quando hanno preso la decisione. Riguardo i piloti invece Hamilton e Verstappen sono in cima al mondo da tempo, Charles e Carlos ci possono arrivare, ognuno a suo modo. Il loro soggiorno a Maranello può durare a lungo, ma in F1 il compagno di squadra è il tuo primo avversario, e dunque la futura convivenza dipende da come verrà gestito il loro rapporto. Un tema che il nuovo team principal dovrà affrontare subito, perché è molto delicato"

Tornando invece a parlare del successo che sta riscontrando la Formula 1 in questo periodo, l'amministratore imolese aggiunge: "L’interesse verso la F1 in questo momento è spaventoso, ma c’è un limite al numero di gare in calendario, per la logistica e lo sforzo cui viene sottoposto il personale. Negli Stati Uniti abbiamo avuto un boom straordinario, e abbiamo richieste per GP dall’Africa e dall’Estremo Oriente. Ma dobbiamo ricordarci di bilanciare tradizione e innovazione. L’Italia merita sicuramente un posto nel Mondiale ma è fondamentale affrontare un ragionamento non solo in termini di storia, ma anche di flessibilità e infrastrutture. Serve investire. Ringrazio l’impegno dell’ACI ma è necessario un cambio di passo perché il nostro Paese sia rappresentato al meglio in un contesto di livello così alto".

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Foto twitter.com

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