Fernando Alonso ha esordito in F1 nell'ormai lontanissimo 2001 con la Minardi, ha vinto due Titoli Mondiali con Renault nel 2005 e 2006, ed ha tutta l'intenzione di continuare a correre in F1 per ancora molti anni. Ma ad Alonso non basta correre, vuole ovviamente anche vincere e negli ultimi anni ha cercato di accasarsi in scuderie che hanno le potenzialità o quanto meno il progetto di puntate alla vittoria.
Alla fine del 2014, dopo 5 stagioni tra alti e bassi, lasciò la Ferrari proprio perché stanco di non avere a disposizione una monoposto realmente in grado di puntare alla vittoria, vedendo nella McLaren-Honda un binomio potenzialmente e storicamente più promettente.
Sappiamo tutti come andò a finire, con Fernando che, nel 2015, all'apice della sua esasperazione pronunciò la famosa frase "GP2 Engine" proprio nel Gran Premio di casa del motorista giapponese Honda.
Sempre per lo stesso motivo, per l'impossibilità di lottare per la vittoria, lasciò quindi la McLaren alla fine del 2018, prendendosi anche una pausa da tutta la F1.
Ma le sirene della massima serie non hanno smesso di cantare per Fernando che nel 2021 crede nell'importante progetto Alpine (Renault) tornando di fatto in quella scuderia con cui aveva vinto due Titoli Mondiali. Ma anche qui le cose non vanno come aveva sperato e, quando Vettel annuncia il suo ritiro, prende ancora una decisione importante decidendo, a sorpresa, di trasferirsi all'Aston Martin, in una scuderia che ha avviato un imponente progetto di risalita dichiarando obbiettivi importanti entro i prossimi due o tre anni.
Alonso decise di tornare in F1 soprattutto perché affascinato dal nuovo regolamento tecnico e dalle novità che avrebbero dovuto consentire un importante abbattimento del gap tra le scuderie di testa ed il resto del gruppo. Nei giorni scorsi ha però espresso il suo disappunto:
"È stato un po' deludente per tutti rendersi conto che le cose non sono cambiate radicalmente", ha dichiarato ad Auto Motor und Sport. "Ci sono al massimo due squadre che possono vincere le gare, come è successo negli ultimi anni. Il divario tra i due o tre top team e il resto del gruppo è ancora troppo grande. Nel 50% delle gare siamo a un giro dal vincitore. Pertanto, non abbiamo ancora ottenuto il risultato che la Formula 1 intendeva ottenere con il riavvio delle regole".
In effetti la passata stagione stagione ha visto la Red Bull dominare, vincendo 17 delle 22 gare disputate. Le quattro vittorie della Ferrari sono arrivate tutte nella prima metà della stagione, mentre l'unica vittoria della Mercedes in Brasile ha impedito alla Red Bull di fare uno storico filotto.
Il budget cap e le limitazioni a scalare per i test aerodinamici (ATR) dovrebbero però accorciare realmente i distacchi, ma probabilmente serviranno ancora un paio di stagioni, periodo in cui le scuderie meno attrezzate, tra cui Aston Martin, adegueranno anche i loro impianti per essere realmente competitivi.
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