Durante la scorsa settimana, la Ferrari ha dato ufficialmente il via alla sua stagione presentando la nuova SF-23, vettura che (presumibilmente) sarà chiamata a duellare con Red Bull e Mercedes per i titoli iridati. Voci interne al team riferiscono di una monoposto nata in continuità con la F1-75, ma anche affidabile oltre che veloce. Di una monoposto che ha ottenuto buoni riscontri in galleria del vento e pertanto pronta a fare quello step in più che nel 2022 è mancato. Ovviamente "se e solo se" sarà supportata da un eccellente lavoro di squadra e da una Gestione Sportiva che sappia indicare la giusta via.
Ne parla Giorgio Terruzzi nel suo editoriale per Redbull.com, in cui si è inoltre soffermato sulla situazione interna al Cavallino, sui rapporti tra la squadra italiana e le massime istituzioni motoristiche e sull'approdo a Maranello di Frederic Vasseur.
"La SF-23 andrà forte. Lo si capisce dalle espressioni di chi ha lavorato a questo progetto che poi sono gli stessi tecnici che hanno disegnato la Ferrari del 2022. I riscontri ottenuti tra galleria del vento e simulazioni diffondono un certo ottimismo. Il che significa pensare al Mondiale con l’intenzione di giocarsela", afferma Terruzzi.
Poi analizza la situazione interna al team di Maranello, sottolineando l'assenza del presidente John Elkann alla presentazione della nuova Rossa e il 'nuovo ruolo' di Vigna ai vertici della GeS: "L’atmosfera punta a ribadire un cambiamento profondo. In realtà non è ancora cambiato nulla. Nel senso che questa Ferrari è il frutto della gestione Binotto. L’osservazione è inevitabile viste le tempistiche del cambio della guardia al vertice della Gestione Sportiva. Sulla quale pesa oggi ben di più la presenza dell’a.d. Benedetto Vigna, il più alto in carica a Fiorano nel giorno della “prima”, vista l’assenza del presidente John Elkann".
A margine della cerimonia di Unvelling, Vigna ha definito la SF-23 come «una monoposto che non avrà precedenti in termini di velocità». "Una affermazione un po’ azzardata che paradossalmente rende merito a chi questa Ferrari ha progettato", osserva Terruzzi. E subito dopo aggiunge: "Ma, nel fare gli onori di casa, Vigna ha implicitamente indicato un elemento chiave del nuovo corso, segnalato peraltro anche da Vasseur al debutto in divisa Ferrari. È Vigna il primo interlocutore del team principal, con il quale verranno trattati i fattori chiave da ora in poi".
Su altri versanti, la Ferrari è impegnata con F1 e FIA in quella che Terruzzi definisce come la ricerca di un «nuovo Patto della Concordia», ovvero dell'accordo "che stabilisce regole tecniche e finanziare sulle quali balla il futuro dei GP a partire dal 2026. Un ambito tutto spigoli che potrebbe generare sorprese persino clamorose".
Riferendosi a Vasseur, invece, il giornalista sottolinea che il francese "si trova in una situazione tutt’altro che semplice, essendo ampio lo scenario sul quali è chiamato ad operare in un clima perennemente alterato da pressioni di ogni genere. Per questo il valore dell’eredità tecnica che trova in pista potrebbe aiutarlo non poco".
"Una Ferrari vincente - conclude Terruzzi - permetterà di affrontare ogni altro aspetto con un minimo di serenità. Prima di cominciare a incidere sui meccanismi interni (staff, strategia, rinforzi, eccetera) e sul versante politico nel medio-lungo termine. In sostanza, gli effetti del nuovo che avanza a Maranello, sia tecnicamente sia politicamente, al di là dei proclami, ancora non sono visibili. Si tratterà di verificarli nel tempo, sperando che la pista distribuisca una quiete, tanto rara quanto indispensabile".
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Foto copertina Facebook Terruzzi;Foto interna Twitter Ferrari