Ferrari, Vanzini: «Situazione specchio dell'Italia. Dare carta bianca a Vasseur, lui ci metta polso»
14/03/2023 10:35:00 Tempo di lettura: 8 minuti

A un mese esatto di distanza dalla presentazione della SF-23, andata in scena a Fiorano tra tanti sorrisi e grande entusiasmo, la situazione in casa Ferrari è estremamente tesa. Il deludente bottino ottenuto nel Gran Premio d'apertura in Bahrain ha esasperato problemi che erano latenti, portando alle dimissioni di David Sanchez, all'agitazione di Charles Leclerc e alle prime scaramucce tra il nuovo team principal Frederic Vasseur e il CEO Benedetto Vigna. E potrebbe non essere finita qui, perché si vocifera che anche la permanenza in squadra di Laurent Mekies ed Enrico Cardile sia in bilico.

Insomma, la Scuderia italiana si appresta ad affrontare il secondo appuntamento stagionale in Arabia Saudita in un clima che potrebbe definirsi surreale. Ne ha parlato il giornalista di SkySportF1 Carlo Vanzini in un'analisi per il settimanale Autosprint. Ve ne proponiamo un estratto.

L'analisi di Carlo Vanzini

Ferrari, Vanzini: «Situazione specchio dell''Italia. Dare carta bianca a Vasseur, lui ci metta polso»

"Fino a pochi giorni dal primo Gran Premio della stagione sembrava tutto straordinariamente idilliaco. Raramente [...] mi era capitato di vedere un così ben poco velato ottimismo, nel giorno dello svelo. Quel martedì 14 febbraio, giorno degli innamorati, sembrava davvero tutto perfetto per vedere finalmente consumato il matrimonio tra la Rossa e il mondiale", scrive Vanzini su Autosprint.

E invece sappiamo come è andata. "Solo un paio di settimane dopo, ai test, i primi scricchiolii, deflagrati in un primo clamoroso “litigio” tra le parti. La prima gara in Bahrain ha assunto i contorni del peggior incubo a occhi aperti con la tanto decantata affidabilità crollata nello sguardo perso di Leclerc e un quarto posto di Sainz, figlio di una prestazione totalmente inattesa nelle dimensioni", sottolinea il giornalista.

Proprio il monegasco, a margine della gara di Sakhir, ha espresso perplessità e frustrazione definendo la Red Bull di "un'altra categoria". Il weekend in Arabia Saudita sarà già cruciale, sotto diversi aspetti.

"La recita del profundis è iniziata e per questo il secondo appuntamento stagionale diventa già decisivo per le sorti, non solo del mondiale, ma soprattutto per le modalità e le azioni della gestione Vasseur. Sia chiaro, non è minimamente in discussione o sotto esame", afferma Vanzini. Poi aggiunge: "Ma dopo poco più di due mesi dall’insediamento, datato 9 gennaio 2023, è ora di chiudere il periodo di osservazione per entrare in quello decisionale, con carta bianca".

Tra l'addio di Binotto e l'ufficializzazione di Vasseur sono trascorsi 50 giorni. Un periodo contrassegnato da "voci, smentite, ruoli a interim accesi e poi spenti, ingerenze, confusione di ruoli e quanto altro, generando di conseguenza una grande incertezza". Secondo il giornalista, la presenza di Mattia Binotto negli uffici della Ges durante quel periodo non avrebbe aiutato: "È di per sé stata quantomeno insolita, non per alimentare folli tesi complottistiche, ma semplicemente per l’imbarazzo, dopo la scelta fatta, che poteva generare".

"Il team principal deve avere carta bianca"

Al che Vanzini si sbilancia ancora di più: "Le quotazioni Ferrari nella borsa del mondiale sono di colpo crollate e lo scenario che si è delineato dopo il Bahrain è totalmente incomprensibile oltre che inatteso, dopo i “clamori” di quel 14 febbraio. Da che mondo è mondo il team principal deve avere carta bianca e pieni poteri per creare la “sua” squadra e non altri, se non solo per confronto, come l’ufficio del personale o i vertici, ma non si è mai visto che a decidere la formazione sia qualcuno al di fuori dell’”allenatore”".

E in effetti, ad oggi, sono tanti gli interrogativi per i quali non vi sono risposte. Ad esempio: "Chi è il papà della SF-23? [...] Chi tira le fila? Chi mette d’accordo motoristi con aerodinamici e telaisti? Chi convince gli uni o gli altri a “mollare” un po’ del proprio praticello per far si che l’intero parco sia perfetto? Se per le altre 9 scuderie è ben chiaro per la Ferrari no, o meglio non è ufficialmente comunicato verso l’esterno, se non con un organigramma tecnico che resta orizzontale".

Il giornalista ritiene che "la struttura orizzontale difficilmente funziona" e rivela che "il ritorno di Simone Resta è stato “congelato” per non chiari motivi". Quindi sottolinea: "Alcune uscite di scena, di persone attaccatissime alla Rossa e di profonda conoscenza del motorsport, sono state incomprensibili in ruoli fondamentali per il bene della scuderia".

Il quadro all'interno del Cavallino è parecchio confuso. Secondo Vanzini l'unico che può sbrogliare la matassa è Vasseur: "Circa un mese e mezzo fa disse che voleva prendersi tempo per dare la sua impronta alla gestione sportiva, voleva giustamente vedere “giocare” le persone a disposizione per farsi un’idea e agire per il futuro, per gli anni a venire, la situazione attuale non è certo figlia del suo polso, ma è ora che il polso ce lo metta, sempre che non ci siano altre mani a trattenerlo".

La giustificata agitazione di Leclerc

Leclerc è apparso molto agitato al termine del fine settimana in Bahrain. E la sua agitazione è cresciuta dopo le dimissioni di David Sanchez. Tanto da portarlo a chiedere un colloquio urgente con il presidente John Elkann.

"Può diventare un problema in un periodo in cui lui per primo deve interpretare e decidere il suo futuro e soprattutto rinnovare un contratto in scadenza 2024. L’amore per la Rossa è incondizionato, ma a oggi ha corso di fatto due mezze stagioni su quattro ai livelli sperati. Toto Wolff, che nel frattempo ha spedito una lettera di scuse ai tifosi, è forte della voglia di rinnovo di Lewis, ma sta comunque alla finestra… Non che la Mercedes stia meglio, ma lì è almeno ben chiaro chi decide, chi è il capo", scrive Vanzini.

La chiosa finale: "È un po’ una situazione specchio dell’Italia: nessuno responsabile, ma tutti che dicono la loro o interferiscono con il lavoro degli altri. Tutti che si sentono nella condizione di “comandare” anche gli altri chiamati a un ruolo decisionale rendendolo meno tale e il rischio è che alla fine nessuno decida. C’è tanto da lavorare e per il bene dei suoi tifosi e della scuderia è ora che Vasseur possa farlo senza se e senza ma, per poi essere nel tempo anche lui come tutti, giudicato per le sue decisioni e scelte".

Leggi anche: Motorsport: «Ferrari, Tondi più due ex Red Bull al posto di Sanchez». Critiche per Vigna...

Leggi anche: CorSera: «Ferrari, battuta cattiva negli ambienti inglesi della F1». E su Mekies, Vasseur e Leclerc...

Foto copertina www.twitter.com


Tag
vanzini | ferrari | vasseur | formula 1 | stagione 2023 |