Turrini: «Ferrari, è il momento più buio»
20/03/2023 08:35:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Dopo l'esordio disastroso in Bahrain, la Ferrari è uscita con le ossa rotte anche dal Gran Premio dell'Arabia Saudita. La sesta e la settima piazza ottenute da Carlos Sainz e Charles Leclerc hanno dato una spiacevole conferma: la Rossa, al momento, rappresenta la quarta forza del Mondiale dietro a Red Bull, Aston Martin e Mercedes. Ne ha parlato Leo Turrini nella consueta analisi post-gara per quotidiano.net. Vi riportiamo di seguito un estratto delle sue considerazioni.

Il commento di Leo Turrini

Turrini: «Ferrari, è il momento più buio. Vasseur ha un dovere»

"È il momento più buio. Per la Ferrari. E per i ferraristi come me. Ovviamente escludo sia ragionevole abbandonarsi alle contumelie. Non servono. Parliamo di cose concrete", esordisce Turrini. Poi continua: "Dopo il flop del Bahrain, ci era stato detto che a Gedda avremmo visto un altro film. Non da Oscar, per carità. Ma insomma. E invece. Invece a Gedda, con i suoi eterni rettilinei, le cose sono andate addirittura peggio. In Arabia Saudita la Rossa era la quarta forza".

Se la superiorità della Red Bull è uno "smacco accettabile" e preventivato, difficile credere che la Ferrari sia indietro rispetto ad Aston Martin e Mercedes. "Come è possibile? Perché gli aggiornamenti non funzionano? Da quanto tempo la Ferrari non risolve il problema con le gomme dure?", si chiede il giornalista. 

"Ed è inutile rimpiangere i tempi in cui si poteva provare in pista in continuazione. Era un altro mondo. Ostinarsi a guardare indietro significa rassegnarsi alla crisi permanente", Per quello che vale, io la vedo così. È fallito il modello orizzontale", si sfoga Turrini. "A Maranello abbiamo bisogno di leader tecnici. Un dt. Un progettista. Non per ricorrere alla tentazione dell’uomo solo al comando. Un team di Formula Uno è un gruppo. Ma sono indispensabile personalità forti", spiega.

E su Vasseur: "Per dinamiche di potere già illustrate qui in passato, è arrivato a menù già pronto. Dunque non lo metto sul banco degli imputati. Non sarebbe giusto. Ma Vasseur ha il dovere della verità. Ci dica se è questo lo standard Ferrari. Ci dica a cosa possiamo aspirare. Qualche pole? Nemmeno quelle? E poi prenda le decisioni che sono necessarie. È il suo ruolo. Se non si fida dello staff, intervenga. Nella trasparenza. Con onestà intellettuale".

La chiosa finale: "Quello che è inaccettabile, è questo stillicidio. Io avevo segnalato (a febbraio) di non condividere le facili euforie. Speravo di sbagliare. E poi basta con la grancassa, basta con “stiamo arrivando” e amenità simili. La verità rende liberi e non è una frase mia, ci mancherebbe. La dicano, ce la dicano. Tanto, purtroppo, già la abbiamo capita".

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Foto copertina www.twitter.com; Foto interna Twitter Scuderia Ferrari

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