Senza dubbio il Gran Premio di Abu Dhabi 2021, ultimo atto del duello tra Lewis Hamilton e Max Verstappen per la conquista del titolo mondiale di quella stagione, è destinato a rimanere, negli anni a venire, scolpito nella memoria degli appassionati di F1. Una gara che, come altri episodi iconici nella storia del Circus, ha segnato un epoca e ha fatto discutere molto, sia nell'immediato che nei mesi seguenti e che, di fatto, ancora oggi continua a riaprire discussioni mai del tutto archiviate.
Discussioni figlie di quella che è stata la complessa e discutibile dinamica del GP. Una gara che, dopo una partenza con un duello tra i pretendenti (in cui Verstappen aveva vanificato la sua pole), Lewis Hamilton stava conducendo, pronto ad allungare le mani sull'ottavo centro iridato, almeno fino al crash della Williams di Latifi a pochi giri dalla fine. Incidente che, dato il punto interessato, aveva provocato una Safety Car tale da rimescolare le carte. Cogliendo l'occasione, la Red Bull aveva deciso di fermare Verstappen (con un pit stop "free", a differenza del rivale) per rimetterlo in pista, al restart, con gomma morbida nuova per attaccare la Mercedes di Lewis rimasta su gomme dure usuate.
Gara che, malgrado il numero di vetture doppiate ed un solo giro rimanente (non sufficiente per farle sdoppiare) suggerisse una fine sotto SC, è stata sovvertita nel suo epilogo dalla decisione dell'allora direttore di gara, Micheal Masi, di farla ripartire pur di non terminare una sfida iridata in regime di neutralizzazione. Una decisione che, per quanto descritto, ha creato le condizioni affinché Max vincesse il suo primo titolo (pur in modo controverso) e Lewis Hamilton rinunciasse al sogno di superare il record di Micheal Schumacher di sette mondiali.
Un GP che, come detto, ha fatto e fa ancora parlare molto e su cui, di fatto, quasi tutti i personaggi (più o meno di spicco all'interno del paddock) hanno espresso il loro punto di vista e raccontato aneddoti personali. Tra questi c'è anche il team principal del team Haas, Guenther Steiner, che ha voluto affrontare il tema del controverso finale del 2021 nel suo nuovo libro "Driving to Survive", in uscita alla fine della settimana.
Per prima cosa, il numero uno del team di Gene Haas ha sottolineato quanto l'argomento sia ancora oggi molto gettonato come domande che riceve dai giornalisti. Sottolineatura, inevitabilmente, fatta con la consueta ironia che lo contraddistingue.
"Se avessi un dollaro da ogni persona che ha chiesto la mia opinione su quello che è successo ad Abu Dhabi negli ultimi giorni, sarei in grado di prendere Adrian Newey!".
Archiviate le battute, l'altoatesino ha esternato quello che è un suo personale aneddoto su quella caotica giornata, ricordando il caos che ha caratterizzato il finale di quel bellissimo campionato.
"È stato sicuramente molto confuso. Ricordo di essermi seduto sul muretto dei box ascoltando gli ordini del direttore di gara e pensando: 'Che diavolo sta succedendo?".
Tra questi aneddoti, simpatico è quello che riguarda il team principal della Mercedes, Toto Wolff, che in quelle concitate fasi di gara spese parole dure nei suoi dialoghi con Micheal Masi rischiando, secondo Guenther, un attacco di cuore.
"Non conoscevo bene tutti i fatti. È stato divertente, però. Il povero Toto Wolff si è quasi preso un cazzo attacco di cuore!".
In ultima battuta, Steiner ha espresso il suo punto di vista sulle polemiche seguenti, sostenendo come entrambe le squadre, Mercedes e Red Bull, abbiano portato a casa un titolo iridato: valida ragione per chiudere ogni discussione ed andare avanti.
"Alla fine, entrambe le squadre hanno vinto un campionato: la Red Bull ha vinto i piloti e la Mercedes i costruttori. La Mercedes non ha protestato, quindi andiamo andiamo avanti".
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