La FIA riduce le zone DRS, un contrordine che non sta riscuotendo il successo sperato
20/05/2023 18:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Da qualche gara a questa parte stiamo assistendo ad un comportamento che potremo anche definire controtendenza da parte della FIA, ovvero quello di accorciare le zone DRS. Fino all’anno scorso infatti, per aumentare l’azione in pista e arricchire il GP di sorpassi, ciò che si cercava di fare era aumentare le aree del circuito in cui poter ricorrere all’uso dell’ala mobile così da incrementare il numero dei duelli.

Si cambia approccio

Quest’anno però, dopo essersi resi conto del vantaggio che alcune squadre vantano nell’utilizzo di tale dispositivo (una su tutte Red Bull), la Federazione sembra aver iniziato ad adottare un approccio inverso. Se il numero dei tratti in cui poter aprire il DRS è rimasto invariato, a mutare è stata la lunghezza, i metri in cui poter usufruire dell’incremento di velocità dato dalla riduzione di resistenza all’avanzamento.

Un cambio di filosofia che secondo quanto riporta ‘RacingNews365.com’ sembra non avere il benestare dei piloti. Il perché è presto detto. Le vetture nate nel 2022, anche se ideate con l’intento di favorire i sorpassi, non stanno dando gli effetti sperati. L’aerodinamica risulta essere meno standard di quanto non si pensasse, e questo è sicuramente un punto a favore (è possibile delineare tre filosofie aerodinamiche: zero-sidepods Mercedes, fiancate scavate stile Ferrari e quelle inclinate presenti sulla Red Bull). Tuttavia, nonostante uno sviluppo molto ridotto rispetto al passato, le varie monoposto stanno raggiungendo una sorta di parità di prestazione, almeno in termini di passo gara (in qualifica le differenze sono più marcate). Questo sta portando alla formazione di trenini DRS sempre più alta e ad una conseguente maggiore difficoltà nel compiere sorpassi.

GP Miami 2023, Red Bull, Ferrari

In sostanza, se si è in presenza di un gap prestazionale importante tra due monoposto, il soprasso avviene in modo semplice, mentre se il divario è ridotto si fa fatica e avere a disposizione dei tratti più brevi in cui poter utilizzare il DRS non aiuta di certo.

L'intento era di sfavorire la Red Bull, invece...

Inoltre se pensiamo che la Red Bull, grazie al suo sofisticato sistema DRS, riesce a raggiungere la velocità di punta in un tempo più breve rispetto agli avversari, notiamo che la decisione presa dalla Federazione non fa altro che aumentare il vantaggio dei piloti al volante della RB19 nei confronti dei rivali.

A questo punto si aprono due temi di discussione: è giusto continuare nella politica di riduzione delle zone in cui poter utilizzare l’ala mobile, oppure occorre tornare a fare uso del massimo tratto utile disponibile. Anche se il DRS non piace, la Formula1 deve fare i conti con un pubblico che continua a lamentarsi della carenza di spettacolo. C'è bisogno dunque di effettuare uno studio adeguato su quale sia la direzione da seguire e farlo alla svelta.

Cambiare regole di gara in gara, anche se le gerarchie tra le vetture sono chiaramente delineate in questa stagione, non fa altro che falsare la lotta mondiale. Parliamo più che altro dei rapporti di forza tra Aston Martin, Mercedes e Ferrari. Il primato Red Bull è fuori da ogni discussione. Probabilmente vincerebbero anche se gli venisse imposto di correre in tutte le piste con l’ala posteriore pensata per Monaco.


Foto: Red Bull Racing

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