Quale sarà il futuro del motore a combustione in Formula 1? Il punto della situazione
10/06/2023 11:40:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Date le urgenti richieste per la salvaguardia del pianeta, il mondo dell'automobile si sta muovendo in direzione del motore elettrico e nella produzione di biocarburante. Ovviamente, anche la Formula 1 deve restare al passo, e dal 2026 ci sarà un cambio di traiettoria proprio verso queste modifiche. In particolare, i pilastri su cui lo sport vuole fare leva sono l'uso di e-fuels e di un motore alimentato maggiormente dalla parte ibrida.

Questo regolamento ha portato Audi e Honda a entrare, o rientrare, a seconda dei casi, nella partita, in quanto il cambiamento sarà cruciale anche per il futuro delle auto stradali. Ed è proprio il ritorno dei costruttori giapponesi ad aver fatto sorgere la domanda riguardo a quale può essere il destino del motore a combustione. La risposta data da diverse personalità del paddock è che difficilmente sparirà. Per esempio, il team principal della Red Bull, Christian Horner, ha rilasciato a Motorsport.com: "Per me, il cambio d'idea di Honda dimostra che il motore a combustione non è ancora morto. Ovviamente, Honda si era ritirata per l'elettrificazione. Tuttavia, con il cambio al biocarburante e le zero emissioni, il vecchio motore è diventato rilevante anche per loro".

Il contributo della Formula 1 ai veicoli stradali

Un'altra voce arriva da Stefano Domenicali, il quale è stato anche coinvolto nei negoziati dell' UE riguardo al futuro del mercato dell'automobile. Infatti, solo pochi mesi fa, la Commissione Europea aveva decretato l'obbligo di passare completamente all'elettrico. Tuttavia, la scelta è stata revocata qualche settimana dopo, dato che si è capito la difficoltà del progetto, come sottolineato anche dal CEO della Formula 1: "L'approccio che non mi piace è quello di avere una specie di religione in cui il mondo elettrico è il bene mentre il motore a combustione è il male. L'obiettivo è diventare sostenibili, ma la transizione sarà il segreto del successo. Non possiamo pretendere che per il 2035 tutti gli ICE spariranno. Se ti impunti su qualcosa di troppo grande da ottenere, di sicuro commetterai degli sbagli".

Al momento, come scrive Jonathan Noble su Motorsport, è difficile prevedere lo spartiacque tra la power unit elettrica e quella tradizionale, perché tutto dipenderà dallo sviluppo della parte ibrida e dei carburanti non fossili i quali, sebbene snobbati a lungo, avranno un ruolo chiave nel futuro green. E il motivo, infatti, per cui la Formula 1 sta puntando su questi ultimi è il fatto che il mercato tradizionale non riuscirebbe a ottenere risultati soddisfacenti in tempo. "La ragione per cui Honda è tornata e Audi e altri sono arrivati è perchè ritengono che questo sport sia un'opportunità per accelerare il percorso alla sostenibilità", ha sottolineato Domenicali.

Inoltre, anche la FIA ha preso in mano una parte del lavoro. Infatti, affinché la produzione sia 100% sostenibile, tutti le fasi lo devono essere. In particolare, Mohammed Ben Sulayem si è soffermato sull'estrazione del cobalto, un passaggio che molto facilmente prenderebbe pieghe negative. "Serve il cobalto per fare le batterie, ma quali sono le sue fonti? Se guardi le regole, anche quelle devono essere etiche. E poi il materiale deve essere riciclato. Però sono ottimista per il futuro. Collaborando con le compagnie elettriche, le squadre e i produttori, raggiungeremo il nostro scopo", ha detto il presidente della Federazione.

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